domenica, 22 Dicembre 2024
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“#Dillo in Italiano”: la petizione che salva la Lingua del Bel Paese

La pubblicitaria Annamaria Testa lancia il suo appello su Change.org. E La Crusca risponde.

Quante volte, nella vita quotidiana, ci troviamo di fronte ad anglicismi, francesismi e prestiti d’ogni genere? Il linguaggio della Nazione è sempre più arricchito, a volte “invaso”, da termini provenienti da altri paesi, primo fra tutti quelli del sempre più agognato mondo inglese. Ma è giusto così?
Annamaria Testa, docente universitaria esperta in comunicazione, nonché pubblicitaria di solida esperienza, chiede moderazione. Perché non sempre è necessario – né opportuno – inserire un “Okay” dove il nostro “Va bene” avrebbe reso lo stesso significato. E, nell’era di Internet in cui tutto è permeato di multiculturalismo, multilinguismo e varietà lessicale, la Dottoressa vuol ricordarci che siamo, in prima istanza, Italiani.
Troppi sono ormai i maldestri tentativi di chi, poco in possesso di un altro idioma a parte quello materno, ricorre al forestierismo perché in cerca di un adattamento ai tempi, di sentirsi “Figo” (o, per meglio dire, “cool”) e di venire accettato dalla sempre più esterofila società, quasi che la lingua di Dante fosse obsoleta, demodé.flag (1)
Annamaria Testa dice basta. E lancia una petizione sul sito Change.org, che in pochi giorni ha già raccolto più di 60.000 firme. E i numeri continuano a salire. Nostalgici in cerca di un acronistico ritorno alle origini?
“Non c’è nulla di male nel ricorrere ad una o due parole straniere quando necessario. Alcuni prestiti servono a render meglio concetti altrimenti inesprimibili sinteticamente in Italiano”, precisa Testa. Che chiede aiuto anche All’accademia della Crusca, da sempre in prima linea per la salvaguardia e l’arricchimento del nostro patrimonio linguistico. Risposta della quale, naturalmente, non si fa attendere. Si è tenuto a Firenze, in data 23 – 24 Febbraio 2015, un convegno dal titolo: “La Lingua Italiana e Le Lingue Romanze di Fronte Agli Anglicismi”, in cui si è stilato un vero e proprio programma d’intervento per una rieducazione all’uso dell’italiano, per gli Italiani.
Il “Fatto nuovo” è stato presentato come prioritario dall’Accademia, la quale comunica, tramite la propria pagina Facebook: “Cari amici, condividiamo le ragioni della petizione ‘Un intervento per la lingua italiana #dilloinitaliano”.
Un intervento di monitoraggio degli “anglicismi incipienti”, delle nuove parole inglesi con cui vengono espressi i nostri concetti, verrà elaborato dall’Accademia, non con uno spirito di sterile guerra ai forestierismi, ma di rivalutazione delle nostre belle tradizioni.

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