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Denuncia e solidarietà, così si combatte la violenza contro le donne

Palermo, 26.11.2016 – Educazione al rispetto e autoconsapevolezza di sé, questi gli strumenti di cui la società dispone per prevenire la violenza sulle donne. Di rinnovamento culturale si è quindi parlato durante la conferenza “Una sciarpa rossa contro la violenza sulle donne” tenutosi nell’aula magna della Facoltà di Agraria, in occasione della Giornata Internazionale per la lotta e la prevenzione della violenza contro le donne.

20161125_103538Il magnifico rettore Fabrizio Micari, moderatore del dibattito, ha posto l’accento sul ruolo educativo delle istituzioni culturali, proiettate verso una riforma sociale e culturale, atta ad abbattere stereotipi, pregiudizi sessisti e atteggiamenti misogini. Il rettore ha poi sottolineato l’alta percentuale di studentesse dell’Università di Palermo, in maggioranza rispetto alla componente maschile, non solo nelle facoltà umanistiche, ma anche scientifiche e tecniche, che frequentano conseguendo risultati migliori.

Fondamentale il ruolo delle forze dell’ordine, rappresentate dal questore Guido Nicolò Longo, dal colonnello dei carabinieri Antonio Di Stasio, che raccolgono le denunce delle vittime, presenti ed attive sul territorio attraverso operazioni di supporto ed educative. A tale scopo la polizia di stato ha iniziato a prestare un servizio itinerante di informazione e divulgazione mediante un camper che, ad appuntamenti calendarizzati, ha già visitato scuole o luoghi di aggregazione come centri commerciali. Prossime tappe del camper della polizia anche discoteche e luoghi della movida.

L’assessore alle attività sociali Agnese Ciulla ha annunciato la riapertura del centro antiviolenza, che ha già soccorso 20161125_111911oltre diecimila donne,  al fine di consolidare nelle donne vittime di abusi un senso di autoaffermazione e consapevolezza e supportandole anche nella fase successiva alla denuncia.

Nell’ambito del lotta alla violenza sulle donne, la cassazione di Palermo ha recentemente confermato una sentenza, destinata a fare scuola in Italia e a diventare esemplare: la condanna all’ergastolo per Samuele Caruso, il giovane che nel 2012 assassinò Carmela Petrucci, intervenuta in soccorso della sorella Lucia, ex fidanzata e vero obbiettivo di Caruso.

All’evento hanno assistito professori e studenti che hanno contribuito con una mostra fotografica di frasi altamente significative.

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