giovedì, 26 Dicembre 2024
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Dalla lingua siciliana alle tradizioni popolari, una tavola rotonda per rilanciare il territorio

Lunedì 7 dicembre, alle ore 18 nella splendida cornice di Villa Oliva a Santa Flavia, si svolgerà la tavola rotonda dal titolo “Dalla lingua siciliana, alle tradizioni popolari della nostra terra”.

“Si tratta di un evento fortemente voluto da CambiAmo la Sicilia e realizzato grazie alla collaborazione dei fondatori di Villa Oliva, antica dimora dei principi Filangeri, oggi restituita al territorio grazie al lavoro della cooperativa a scopo mutualistico Sviluppo Sicilia, costituita da Marcello Spingola, erede morale della famiglia Filangeri”. Ad affermarlo Sabrina Figuccia, Presidente di CambiAmo la Sicilia che prosegue. “Prezioso sarà il contributo del Professore Cipolla, docente di lingua italiana alla St. John’s University di New York e fondatore del movimento “Arba Sicula” che da anni promuove la diffusione della lingua e della cultura siciliana nel mondo”. Numerosi gli interventi previsti, dal Prof. Lo Iacono, all’esperto di tradizioni popolari Ettore Piccione, passando poi al maestro Vitale, per arrivare al poeta dialettale Antonino Gagliano e al maestro Carlo Puleo, fino a Michele Ducato, erede di una dinastia di pittori popolari di carretti siciliani. La serata sarà inoltre allietata dalle danze medievali realizzate dal sapiente lavoro del coreografo Salvatore Giaconia, attraverso l’Associazione teatrale “Tema”.

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“Insieme, percorreremo la storia della nostra terra, con un approfondimento sul valore della lingua siciliana e delle più interessanti tradizioni, che ancora oggi, fanno della Sicilia un luogo unico, seppur tormentato da innumerevoli contraddizioni. Il nostro obiettivo – continua Sabrina Figuccia – è quello di far riscoprire il valore delle tradizioni alle giovani generazioni per ripartire da queste con un rilancio economico del nostro territorio, offrendo ai tanti ragazzi in fuga nuove opportunità di sviluppo a partire dal turismo e dalla valorizzazione delle risorse artistiche, culturali, gastronomiche e naturalistiche”.

 

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