Palermo 15.10.2016 – Destinazione libertà per Bolina e Arch, due tartarughe Caretta caretta, trovate in gravi difficoltà nel mese di luglio. Oggi alla Cala, l’antico porto della città, le due testuggini, dopo un lungo periodo di riabilitazione, che ha permesso loro di recuperare totalmente le proprie funzionalità, tornano a solcare le onde del mare. Acqua cristallina, cielo azzurro, una piccola folla di curiosi radunata attorno al pontile e grande stupore per i più piccoli.
Battezzate “Bolina” dalla Lega Navale Italiana della sezione Palermo e “Arch” dalla International Yachting Fellowship of Rotarians, in onore del fondatore della Rotary Foundation, le due Caretta caretta sono state affidate per le cure al “Centro di Referenza Nazionale sul benessere, monitoraggio e diagnostica delle malattie delle tartarughe marine” che ha sede all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del capoluogo siciliano.
«Oggi è certamente una giornata significativa e importante per noi che svolgiamo questa attività, volta al benessere, al monitoraggio e alla salute delle tartarughe marine – ha precisato a GCPress Santo Caracappa Direttore Sanitario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale –. Si tratta di due esemplari di Caretta caretta: nello specifico, la prima, la più piccola, che è stata chiamata Arch, è stata trovata con un’occlusione intestinale dovuta a materiale plastico. La seconda, Bolina, di più grandi dimensioni, ha invece attraversato un periodo di degenza più lungo: nel momento in cui, infatti, quest’ultima tartaruga è arrivata in Istituto, abbiamo constatato attraverso la radiografia, la presenza di un amo. Dopo dodici giorni di ricovero nel nostro centro, è stato effettuato l’intervento chirurgico, che ha avuto un esito positivo».
«È stata una nostra barca, durante il Campionato Italiano a luglio di quest’anno, a trovare una delle due tartarughe, avvolta da diverse lenze e imprigionata in una cassetta di legno, che non le permetteva di immergersi in acqua – ha aggiunto Giuseppe Tisci Presidente della Lega Navale Italiana sezione Palermo -. Dopo averla liberata l’abbiamo affidata alla cure dell’Istituto Zooprofilattico e abbiamo continuato a seguirla fino alla guarigione, collaborando per la sua liberazione».
«Nel caso delle tartarughe, tra Rotary, Lega Navale e Istituto Zooprofilattico si è messo in moto un meccanismo di sinergia che ne ha permesso il salvataggio e la liberazione – ha sottolineato Giancarlo Grassi Capitano della Fellowship del Rotary – Quando non si tratta di politica, è più facile collaborare in maniera costruttiva per uno scopo comune. Da tempo abbiamo avviato con la Lega Navale una cooperazione, che riguarda tutta una serie di attività e iniziative legate al mare e tra queste rientra chiaramente la tutela dell’ambiente marino».
Non è mancato l’apprezzamento del sindaco Orlando, che ha preso parte all’evento «Non posso che ringraziare quanti si impegnano a difesa e a sostegno dell’ambiente e degli animali. È sempre un motivo di grande gioia ed emozione venire a conoscenza del salvataggio e della liberazione delle tartarughe». Tra i presenti, non è passato inosservato lo sguardo felice di Michele Zucchero, dagli occhi azzurri come il mare, che ha raccontato di essere stato lui a trovare Bolina nel corso del Campionato Italiano a luglio (foto copertina: Michele Zucchero e Orlando mostrano ai presenti Arch)
Un lieto evento, dunque, che premia l’impegno concreto e le attività di sensibilizzazione a tutela del mare e delle sue creature: una sinergia, quella tra dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, Lega Navale Italina e Rotary, che di fatto si rivela vincente.
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