Non solo educare al digitale, ma soprattutto recuperare le relazioni esterne al web sono gli obiettivi alla base dei lavori del tavolo tecnico su new media e cyberbullismo istituito dal Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Palermo, Pasquale D’Andrea, referente del Progetto Cetty Mannino, e presentato ieri alla ex Real Fonderia Oretea di Palermo.
L’incontro del Garante con i soggetti che prenderanno parte attiva al tavolo tecnico, dopo una formale proposta alla Regione Siciliana il prossimo 16 gennaio, si è proposto quale verticalizzazione di forze per il raggiungimento di uno scopo comune: combattere e contrastare il fenomeno del cyberbullismo, cioè la nuova frontiera del bullismo sulla rete digitale e attraverso i social network.
«La nostra non vuole essere un’effettiva proposta di legge – ha affermato Pasquale D’Andrea – bensì un contributo per migliorare l’attuale legislazione vigente poiché il tema del cyberbullismo è ben più ampio della stessa legge nazionale e richiede un approfondimento».
A tale scopo, 3 sono gli elementi che andrebbero ad approfondire l’attuale regolamentazione:
- La finalità
- Un piano triennale d’azione
- Il tavolo tecnico
Trattandosi di un problema ad ampio raggio, il cyberbullismo deve essere inserito all’interno di una “rosa di fenomeni” da individuare singolarmente e confrontare tra loro sia in ambito digitale che reale, nel complesso intreccio relazionale.
Per fronteggiare tali criticità, sarà necessario coinvolgere le scuole, le associazioni, le realtà territoriali del terzo settore e tutta la “comunità educante“, compresi i genitori, per costruire nei giovani la consapevolezza della rete, massimizzare le opportunità che essa offre e i rischi che essa comporta.
Eliminare definitivamente il problema non è, purtroppo, possibile, ma si potrà combattere attraverso tre specifiche azioni che avranno come asse portante il monitoraggio costante e continuo del fenomeno:
- Sensibilizzazione e contestualizzazione territoriale del fenomeno (creazione di una task force di professionisti competenti in materia)
- Educazione civica al digitale (educazione alle relazioni e all’affettività)
- Sostegno (a famiglie ed operatori)
Prenderanno parte al tavolo tecnico:
- Università
- Ordini professionali
- Associazioni delle famiglie
- Studenti
- Associazioni che si occupano di new media
Il tavolo tecnico, infine, avrà le finalità ultime di protezione, prevenzione e partecipazione nei confronti del fenomeno, prevederà un proprio regolamento e avrà durata di tre anni con la possibilità di accedere ai fondi strutturali.