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Cultura e ripartenza, le aperture di: Gam, palazzo Riso, Abatellis, Mirto e Oratorio dei Bianchi

Riaprono anche i musei e gli spazi civici di Palermo che tornano ad essere fruibili al pubblico. Ecco quando e come prenotare

Da giovedì 20 maggio riaprono al pubblico le sale della Galleria d’Arte Moderna di Palermo e torna visitabile la collezione permanente, con le regole e gli orari dettati dalle regole anti Covid-19 ancora in vigore. Si potrà visitare anche la mostra La riscoperta del mito dalle collezioni della GAM, una prosecuzione ideale della sala della Collezione permanente dedicata al mito nelle produzioni degli artisti siciliani, articolata intorno a due nuclei tematici principali, miti storici e letterari e storie e personaggi del mito, con le opere, tra gli altri, di Vincenzo Riolo e Giuseppe Patania.

Il Museo sarà aperto al pubblico dal giovedì alla domenica dalle 11,00 alle 17,00. La biglietteria chiude un’ora prima.

Modalità di ingresso:

  • dalle 11,00 alle 17,00, ogni ora potranno accedere su prenotazione, massimo 24 visitatori con una cadenza di 6 persone ogni 15 minuti (ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura) con possibilità di accesso anche per chi non ha prenotato nei casi di non superamento dei limiti previsti.

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Dal 18 maggio hanno riaperto le porte anche la Galleria di Palazzo Abatellis, Palazzo Mirto e l’Oratorio dei Bianchi con tre distinte iniziative che mettono in evidenza l’identità di ciascun sito e la varietà delle collezioni.

Quanto a Palazzo Mirto fra le sue raccolte, troviamo le lucerne antropomorfe di Caltagirone, dalle tipiche cromie. Si tratta di un’interessante e varia campionatura di scultura plastica in ceramica applicata agli oggetti d’uso, delle quali le lucerne (la cui modellazione era frutto dell’abilità del maestro ceramista), divengono oggetto di collezionismo già nel corso del XVIII e ancor più nel XIX secolo. L’esposizione mostra una ricca selezione e varietà dei pezzi che, nel piccolo formato e rispondendo ad una tipologia funzionale, offrono una ricca selezione di statuette raffiguranti tipi e costumi popolari dell’epoca. Alcune di queste lucerne recano in mano uno strumento o un animale, altre sono figure virili a cavalcioni su animali fantastici di mitologica valenza.

Le tre esposizioni

A Palazzo Abatellis: Di mano del Verrocchio – Un disegno del maestro di Leonardo
– fino a martedì 25 maggio;

a Palazzo Mirto: Figure di luce -Una collezione di lucerne antropomorfe di ceramica di Caltagirone – fino a domenica 20 giugno;

all’Oratorio dei Bianchi: Il senso della vita – Scultura barocca per rappresentare la morte – fino a domenica 20 giugno.

Orari di apertura
Palazzo Abatellis – Palazzo Mirto
dal martedì al sabato 9.00 – 19.00 domenica e festivi 9.00-13.30
Oratorio dei Bianchi
dal martedì alla domenica e festivi 10.00 -18.00.

Sarà possibile accedere ai tre siti previa prenotazione sul sito laculturariparte.youline.cloud, selezionando il giorno e la fascia oraria prescelta in accordo con gli orari sopra indicati.

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Al RISO – Museo d’arte moderna e contemporanea si riparte con qualche sorpresa. È stata, infatti, riallestita la “Teoria di armadi sospesi a soffitto” che Jannis Kounellis aveva realizzato originariamente, nel 1993, all’Albergo delle Povere. Un lavoro straordinario, riproposto appositamente come site specific installation negli spazi di Palazzo Belmonte Riso e che sarà nuovamente visitabile come parte del percorso museale.

Al primo piano del Museo è visibile la sezione della mostra “Luce da Luce” che crea importanti connessioni tra le opere storicizzate e riallestite di Christian Boltanski, oggetto di una nuova riflessione più approfondita e le installazioni di Shay Frisch, campi elettrici forti della loro carica energetica, delle forme evocative e delle declinazioni concettuali derivanti dal suo linguaggio archetipale. L’iniziativa è stata organizzata dal RISO su impulso dall’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana e con l’organizzazione di CoopCulture che cura i servizi aggiuntivi del Museo.
Il Museo RISO sarà aperto dal martedì alla domenica, nei giorni feriali dalle 9 alle 18 (ultimo ingresso), nei festivi dalle 9 alle 13 (ultimo ingresso) e con prenotazione il giorno precedente alla visita attraverso la App youline o direttamente al sito coopculture.it.

La mostra “Luce da Luce” sarà visitabile fino al 6 giugno; a breve sarà nota anche la data della presentazione del catalogo con importanti testi critici.

Riapre anche il Book Culture che ospita, già da qualche settimana, “I’m The Island”, scultura di Domenico Pellegrino, nata per il Padiglione del Bangladesh alla 58a Biennale d’arte di Venezia del 2019.

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Con il passaggio della Sicilia in “Zona gialla”, anche i musei e gli spazi civici di Palermo torneranno ad essere fruibili al pubblico.

Di seguito l’elenco dei siti istituzionali e i relativi orari di apertura:

Museo Pitrè

Dal martedì alla domenica dalle ore 09.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.30). La visita avverrà su prenotazione indirizzando una mail a museopitre@comune.palermo.it o chiamando nella fascia oraria dalle 9.00 alle 14.00 il numero 339 6462433.

Cantieri Culturali alla Zisa

Il Centro Internazionale di Fotografia riaprirà il 21 maggio 2021, Opening 18/21 con l’inaugurazione della mostra ZEITWIRDKNAPP / NON C’È PIÙ TEMPO -Retrospektive 1977-2019 – Fotografie di Miron Zownir. La mostra sarà visitabile dal 21 maggio al 31 luglio 2021 dalle ore 9:30 alle 18:00. Prenotazione a mostrecentroif@gmail.com.

Complesso monumentale dello Spasimo

Riaprirà martedì 18 e sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 9:30 alle 18:30. Prenotazione a spasimo@comune.palermo.it.

Eco Museo del Mare

Da martedì a domenica dalle ore 09.30 alle 18.30 con prenotazione obbligatoria https://www.marememoriaviva.it/prenotazioni-ecomuseo/.

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IL PARCO DI TINDARI RIAPRE E ACCOGLIE CIRCA 200 CROCERISTI

Appena aperto, il Parco Archeologico di Tindari è stato letteralmente “invaso” da un numeroso gruppo di croceristi sbarcati a Messina ed accolti dal personale del Parco nel pieno rispetto della normativa anti-Covid. I turisti, giunti per visitare il Teatro Greco, hanno manifestato il loro stupore davanti alla bellezza di un luogo che coniuga natura e cultura in un perfetto mix che unisce storia e paesaggio. Intanto, grazie ai lavori di ripulitura effettuati prevalentemente dal personale interno al Parco, anche il sito archeologico di Acquedolci è tornato accessibile e pronto ad accogliere il pubblico.

L’assessore Samonà in mattinata aveva inviato un proprio messaggio al Direttore del Parco per ringraziare il personale del meritorio lavoro svolto al fine di restituire ai siti archeologici decoro e bellezza. Gli ingredienti ci sono tutti: La stagione è appena partita e proseguirà anche con un ricco cartellone che consentirà di godere i diversi siti archeologici anche attraverso eventi culturali al tramonto.

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RIPRENDE L’ATTIVITA’ DEL REIS: 9 RICONOSCIMENTI IN SICILIA. TRA QUESTI, L’ARTE DEL CARRETTO

È ricominciata l’attività di valutazione delle richieste di riconoscimento e iscrizione del patrimonio immateriale della Sicilia ai fini dell’inserimento all’interno del REIS – Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia. La ripresa dei lavori è stata determinata dalla nomina della nuova Commissione di Valutazione, istituita dall’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana.

Le Eredità Immateriali – definite dall’UNESCO Intangible Cultural Heritage – sono “l’insieme delle pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e tecniche nella forma di strumenti, oggetti, artefatti e luoghi ad essi associati, che le comunità, riconoscono come parte del loro patrimonio culturale”. Riguardano le “tradizioni orali ed espressioni, compreso il linguaggio come veicolo del patrimonio culturale immateriale, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali e rituali, gli eventi festivi, le conoscenze e pratiche concernenti la natura e l’universo, i saperi legati all’artigianato tradizionale”.

Il Registro si compone di sei libri.

Nel “Libro Mestieri, Saperi, Tecniche”

L‘Arte del Carretto Siciliano. La richiesta è stata formulata dal Museo Regionale di Palazzo d’Aumale, presso cui è custodita la collezione pubblica più importante di carretti siciliani. L’iscrizione al REIS è il giusto riconoscimento di questa icona dell’Identità siciliana, oggetto-simbolo e sintesi di saperi.

Antonio Rigoli, Scalpellino di Ucria. La richiesta è stata accolta per la particolare competenza nel settore dell’intaglio della pietra. La tradizione di Ucria, comune nella provincia di Messina, è mantenuta viva grazie all’instancabile lavoro di questo mastro scalpellino che è autore di manufatti in arenaria, la pietra locale estratta dalle cave presenti nel contesto territoriale.

Nel “Libro dei Tesori Umani Viventi”

Letterio Alessandro, detto Lillo Alessandro. Poeta e scrittore di Messina viene riconosciuto come tesoro umano vivente per l’attività di recupero e trascrizione del patrimonio etnomusicologico siciliano, con particolare riferimento alla provincia di Messina. Poeta annoverato tra i “canterini peloritani” ha sottratto all’oblio musiche e parole che nei secoli hanno scandito la vita profana e religiosa di un popolo.

Nel “Libro degli Spazi Simbolici”

Borgo Pantano”. Origini e tradizioni: ArcheoAgriCultura e ArcheoSofia. Il riconoscimento scaturisce dalla specificità di questo antico insediamento ebraico, un piccolo borgo rurale nel territorio del comune di Rometta (ME), che è espressione di una particolare tipologia abitativa. Il Borgo è testimonianza degli insediamenti ebraici rimasti dopo l’editto di espulsione del 1492. Ancora oggi viene praticata la lavorazione alchemica delle specie botaniche medicinali secondo i principi della “spagirica”.

Nel “Libro dei Mestieri, Saperi, Tecniche”

I “Cuddrireddra” di Delia. Si tratta di un’antica tradizione della pasticceria di origine islamica. La “cuddura”, originale nella fattura e negli ingredienti, è un dolce tipico che è stato gelosamente tramandato di generazione in generazione, con una ricetta segreta che ha reso il prodotto di esclusiva fattura deliana.

La ricamatrice “Maria Anna Bonaffini” di Caltanissetta. Si tratta di un’espressione di eccellenza nell’ambito di un’attività a salvaguardia di un antico sapere: l’arte del tombolo, del macramè attraverso cui possiamo dire che passa “il filo della storia”.

Nel “Libro delle Celebrazioni, Feste e Pratiche Rituali”

Festa di San Calogero/”Sagra dei pupi del pane” di Campofranco (CL). È una delle feste patronali più rappresentative in Sicilia; questa celebrazione è nata come forma di ringraziamento verso il santo patrono per l’abbondanza del raccolto annuo. Ha radici greco-bizantine e si lega alle antichissime feste equinoziali di origine pagana.

Festa Patronale del Santissimo Salvatore” di Militello Val di Catania. Si tratta di una festa altamente rappresentativa di origine bizantina, tramandata nei secoli, che si svolge il 18 agosto a Militello Val di Catania. L’effige del Salvatore scolpita dallo scultore Girolamo Bagnasco e arricchita da un prezioso fercolo, costituisce un’icona simbolo identitario per la comunità locale.

Tappeti di arte effimera, di fiori, sale, sabbie e altri elementi naturali – Noto. Il riconoscimento scaturisce dalla componente esclusiva di questa arte capace di accrescere il valore e la bellezza dello scenario barocco netino.

RIPRENDONO GLI SCAVI ARCHEOLOGICI A MEGARA HYBLAEA

Nel sito archeologico di Megara Hyblaea (Augusta) sono ripresi – alla presenza dell’assessore dei Beni culturali e del’Identità siciliana, Alberto Samonà – i lavori di scavo e ricerca dell’Ècole Française de Rome in collaborazione col Parco Archeologico di Leontinoi, sotto la direzione del prof. Jean-Christophe Sourisseau (Università di Aix-Marseille) e del direttore del Parco Lorenzo Guzzardi.

Il gruppo di lavoro francese, affidato alla dott.ssa René-Marie Berard, ricomincia oggi l’esplorazione del settore occidentale della città che è già stata avviata nel 2019, per indagare il più antico impianto della colonia, risalente alla fine dell’VIII sec. a.C..

Nell’ambito delle ricerche effettuate al di sotto di una delle case di epoca arcaica, durante le precedenti fasi di scavo, sono stati intercettati i resti del grande fossato tagliato nella roccia che delimitava il villaggio di età neolitica (5000-4000 a.C.). Su questo sito, in parte indagato da Paolo Orsi agli inizi del secolo scorso, continuerà ad indagare il gruppo di lavoro francese nel quadro di un più ampio progetto di revisione delle fasi pre-protostoriche anteriori alla fondazione della colonia greca. Il team già dal 2019 è stato affiancato nell’attività di ricerca da un’unità del CNR-ISPC di Catania, sotto la direzione scientifica del prof. Massimo Cultraro e del prof. Henri Tréziny, direttore di ricerca emerito del CNRS.

All’attuazione del progetto contribuisce il personale tecnico-scientifico del Parco Archeologico di Leontinoi (dott.ssa Raffaella D’Amico) e del Parco Archeologico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai (dott.ssa Anita Crispino).

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