La crisi economica ha avuto un impatto molto significativo sugli atteggiamenti e sui comportamenti di acquisto e di consumo per oltre la meta’ degli italiani. Un dato che si conferma anche in Sicilia dove, secondo una indagine Ipsos per conto di ActionAid, il 48% degli intervistati dichiara di aver diminuito gli sprechi alimentari proprio come diretta conseguenza della precarizzazione delle condizioni di vita. La crisi economica, tuttavia, non e’ l’unica motivazione che ha spinto i siciliani a modificare le scelte relative ai propri acquisti, ponendo maggiore attenzione alla qualita’, alla provenienza e alla riduzione degli sprechi. Sensibilmente al di sotto della media nazionale (73%), il 58% dei siciliani afferma di aver cambiato le proprie abitudini in virtu’ di una maggiore attenzione per la propria salute, mentre il fattore dell’impatto ambientale sembra essere ben piu’ rilevante in Sicilia, rispetto al resto d’Italia: il 27% dei siciliani considera l’ambiente come uno dei motivi che hanno indotto a nuove abitudini di acquisto, contro una media italiana che non arriva al 15%. L’attenzione all’ecologia sembra essere confermata anche da altre scelte d’acquisto dei cittadini della Sicilia: piu’ dell’80% degli isolani dichiara di comprare piu’ di una volta l’anno frutta e verdure sfuse, senza involucri di plastica o polistirolo. Fra i siciliani riscuotono un discreto successo anche i detersivi e i prodotti per la pulizia “alla spina”: dopo la Campania, la Sicilia e’ la regione che rivela il dato percentuale piu’ alto di cittadini che scelgono questi tipi di prodotti (31%). I dati sono stati diffusi in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione e del rilancio della campagna Operazione Fame, attraverso la quale per il secondo anno ActionAid intende intervenire e sensibilizzare il grande pubblico sulle disparita’ di accesso al cibo in Italia e nel mondo. Rispetto a 2 anni fa, piu’ di oltre la meta’ dei siciliani dichiara di comperare solo lo stretto necessario, mostrando un’attenzione agli sprechi ben piu’ accentuata di quella della media italiana, che si attesta appena al 40%. Un dato che consegna alla Sicilia la medaglia d’argento su questo tema dell’indagine, appena un punto percentuale dopo l’Abruzzo (51%). Inoltre, i cittadini siciliani hanno imparato a strizzare l’occhio a quelle variabili chiave che qualificano un prodotto alimentare quando si trovano al banco del mercato o di fronte allo scaffale del supermercato: il 20% sceglie prodotti della propria regione, favorendo la filiera corta, mentre il 21% dei siciliani predilige quelli garantiti dal marchio DOP–IGP, a fronte di una percentuale italiana che non supera il 15%. I siciliani superano di qualche punto la media italiana anche per quanto riguarda le scelte di rifornirsi per la propria spesa alimentare a punti di vendita alternativi rispetto a quelli della grande distribuzione: il 54% degli intervistati in Sicilia fa la spesa al mercato o presso iniziative di piccoli produttori locali, prediligendo i prodotti a “Km 0” (la media nazionale non supera il 50%) e 14% di essi si e’ rivolto ai GAS – Gruppi di Acquisto Solidale (a fronte di una percentuale italiana del 10%).
(ITALPRESS).