lunedì, 23 Dicembre 2024
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Covid, ancora in aumento terapie intensive e decessi: i dati aggiornati in Sicilia

Farmaci antivirali contro il Covid, prima consegna a Lampedusa: Medico Usca in volo da Palermo per portare il medicinale al paziente

Ecco i dati relativi alla pandemia da Covid 19 diffusi domenica 6 marzo dal Dipartimento della Protezione Civile.

“Nella settimana appena conclusa – scrivono dall’Ufficio Statistica del Comune – è proseguita la diminuzione del numero dei nuovi positivi, e si è ulteriormente allentata la pressione sugli ospedali: sono diminuiti i posti occupati, sia ordinari che in terapia intensiva. Sono però aumentati i nuovi ingressi in terapia intensiva e i decessi segnalati.

Nella settimana appena conclusa i nuovi positivi in Sicilia sono 30.104, il 9,8% in meno rispetto alla settimana precedente. E’ però risalito il rapporto  fra tamponi positivi e tamponi effettuati, passato dal 15,0% al 16,0%.
Il numero degli attuali positivi è diminuito del 3,9%, passando da 230.745 a 221.771, 8.974 in meno rispetto alla settimana precedente.
Le persone in isolamento domiciliare sono 220.822, 8.802 in meno rispetto alla settimana precedente.
I ricoverati sono 949, di cui 63 in terapia intensiva. Rispetto alla settimana precedente sono diminuiti di 172 unità (i ricoverati in terapia intensiva sono diminuiti di 10 unità). Nella settimana appena conclusa si sono registrati 37 nuovi ingressi in terapia intensiva (il 19,4% in più rispetto ai 31 della settimana precedente).
Il numero dei guariti (583.196) è cresciuto di 38.999 unità rispetto alla settimana precedente. La percentuale dei guariti sul totale positivi è pari al 71,6%  (69,4% domenica scorsa).
Il numero di persone decedute segnalato nella settimana è pari a 188 (22 in più rispetto alla settimana precedente). Complessivamente le persone decedute sono 9617, e il tasso di letalità (deceduti/totale positivi) è pari all’1,2% (come la settimana scorsa).
I ricoverati complessivamente rappresentano lo 0,4% degli attuali positivi (i ricoverati in terapia intensiva meno dello 0,1%).
Rispetto alla corrispondente settimana di un anno fa, i nuovi positivi sono passati da 3.830 a 30.104 (+686,0%), i ricoverati da 780 a 949 (+21,7%), i ricoverati in terapia intensiva da 123 a 63 (-48,8%), i nuovi ingressi in terapia intensiva da 36 a 37 (+2,8%), i decessi da 97 a 188 (+93,8%)”.

Farmaci antivirali contro il Covid, prima consegna a Lampedusa
Medico Usca in volo da Palermo per portare il medicinale al paziente

Non solo vaccini e screening itineranti a Palermo e provincia: medicina di prossimità è anche prescrizione e consegna di farmaci antivirali ai pazienti Covid più a rischio complicanze, con annesso monitoraggio continuo.

Nei giorni scorsi una prima scatola di Lagevrio, nome commerciale della pillola anti-Coronavirus Molnupiravir, è arrivata a Lampedusa, per la somministrazione del medicinale al primo paziente dell’isola. A portarla a destinazione, il medico Usca Pietro Yuri Di Paola che ha preso appositamente un volo per Lampedusa, ricadente nel distretto sanitario di Palermo.

Sono ormai decine gli utenti di Palermo e provincia che hanno contratto il Covid ai quali è stato prescritto direttamente l’antivirale dalle Usca della struttura commissariale locale per la gestione dell’emergenza sanitaria.

Le somministrazioni sono iniziate il 13 febbraio con la prescrizione al primo paziente palermitano ritenuto in target, ovvero con i requisiti minimi necessari ai fini dell’utilizzo del medicinale. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha chiarito che la pillola è indicata per il trattamento del Covid negli adulti che non hanno bisogno di ossigenoterapia supplementare e che hanno maggiori probabilità di sviluppare la malattia in forma grave.

“La particolarità di questo servizio, nel distretto sanitario di Palermo, è che le Usca curano ogni singolo momento della presa in carico, a cominciare dalla prescrizione dell’antivirale al paziente – spiega il commissario Covid della Città metropolitana di Palermo, Renato Costa -. Qui i medici Usca seguono l’utente dall’esito positivo del test, valutano le probabilità di insorgenza di complicanze e sono loro stessi a decidere se il paziente ha i requisiti per la somministrazione del medicinale, quindi lo prescrivono, glielo consegnano e avviano un monitoraggio telefonico giornaliero. È un sistema che non solo rientra a pieno titolo nella nostra idea di medicina di prossimità ma ha anche il vantaggio di ridurre al minimo i tempi di assistenza, il che è cruciale, trattandosi di un medicinale che va somministrato entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi”.

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