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Corteo per Yusupha, “Palermo vive, se vive Ballarò”

Palermo, 09.04.2016 – “Palermo vive, se vive Ballarò”: è questo lo slogan che ha accompagnato il corteo contro la violenza, che si è svolto oggi per le strade del mercato storico di Ballarò. La manifestazione è stata organizzata per esternare solidarietà a Yusupha Susso, il giovane ventunenne del Gambia, ferito nei giorni scorsi da un colpo di pistola nel corso di un aggressione, ed è stata fortemente voluta da diverse associazioni cittadine, rappresentanti della consulta delle culture, giovani, migranti,movimenti e circoli.

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La partecipazione alla marcia non è stata ostacolata dalla pioggia di questa mattina e in tantissimi, tra ombrelli variopinti e cartelloni colorati, dopo essersi raccolti in piazza Bologni, hanno intrapreso l’itinerario stabilito dagli organizzatori al grido di “Accoglienza: questa è la nostra convivenza”, raggiungendo infine il campo di bocce del quartiere, luogo conclusivo della manifestazione.

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Circa tremila persone hanno voluto esprimere vicinanza a Yusupa, non solo con la propria presenza, ma anche attraverso scritte, disegni ed esortazioni incalzanti per un evento che non è certamente passato inosservato e per un messaggio che non può rimanere inascoltato: «Non permetteremo a nessuno di trasformare un quartiere libero, vivo, che ha voglia di futuro, in un luogo di paura e morte» – hanno infatti puntualizzato gli organizzatori.

Per le vie del centro, dunque, il sindaco di Palermo, parte della giunta comunale, associazioni, cittadini, studenti liceali e universitari, tutti accomunati dalla volontà di condannare qualsiasi azione di prepotenza e sopraffazione.

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In testa al corteo il sindaco Leoluca Orlando che a GCPress ha detto: «siamo qui per dire NO ad ogni forma di violenza. Palermo vive, se vive Ballarò, simbolo di accoglienza, di convivenza ed integrazione. Con questo corteo non soltanto stiamo comunicando la nostra vicinanza e solidarietà al giovane e alla comunità del Gambia, ma vogliamo soprattutto ribadire che Palermo è una città che rifiuta la mafia e la violenza».

Insieme al sindaco Orlando, il Presidente della Consulta delle Culture Adham Darawsha: «siamo orgogliosi di questa città che, nonostante la pioggia, si è unita e mostrata per le strade di Ballarò, non avendo paura di manifestare pubblicamente il suo NO contro ogni forma di violenza. Immigrati, italiani, siamo tutti residenti in questa città e soprattutto siamo tutti palermitani. Palermo oggi si conferma città dei palermitani e i palermitani siamo tutti noi».

 

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