Dalla Ugl un plauso all’assessore regionale Falcone per la richiesta dal Ministero di slittamento delle revisioni: “Non interrompere la circolazione dei mezzi pesanti in una fase delicata come questa”.
Sulla richiesta di proroga dei termini per le revisioni dei mezzi pesanti, firmata ieri dall’assessore regionale delle Infrastrutture, dei trasporti e della mobilità, Marco Falcone, insieme al dirigente generale del Dipartimento regionale delle Infrastrutture e della mobilità, Fulvio Bellomo, al ministro per le Infrastrutture Paola De Micheli, interviene per la Ugl di Catania il segretario territoriale Giovanni Musumeci. “Ringraziamo l’assessore ed il dipartimento che hanno immediatamente accolto la nostra richiesta. Esprimiamo quindi soddisfazione, con l’auspicio che dal Ministero possa partire presto la direttiva per favorire lo slittamento delle revisioni. Anche perché da ieri, dopo l’emanazione di apposita circolare nazionale, sono state sospese tutte le missioni per il personale anche delle Motorizzazioni civili e, quindi, non è più possibile l’esecuzione delle procedure di revisione dei mezzi pesanti nelle strutture private convenzionate esterne. Motivo per cui, senza uno slittamento delle scadenze molti veicoli rischierebbero di dover rimanere fermi in una fase in cui, come quella che stiamo vivendo, con il rallentamento di tutte le attività la circolazione delle merci è fondamentale, perché le sole strutture pubbliche non riuscirebbero ad evadere le numerose richieste. Ci aspettiamo, dunque, un provvedimento urgente per far si che, almeno fino ad aprile, non venga fermata un’importante fetta del settore. Infine, non possiamo che apprezzare anche la disposizione dell’assessore Falcone per la sanificazione di tutti gli uffici della Motorizzazione civile presenti nel territorio siciliano. Come Ugl, auspichiamo che venga fatto anche da tutti gli altri Dipartimenti, sia per gli uffici centrali che per quelli periferici”.
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ANCE SICILIA, “Cantieri fermi e pagano le imprese. Il Governo chiarisca le regole o blocchi anche i lavori pubblici“
Il presidente di Ance Sicilia, Santo Cutrone, chiede alla Regione, alle amministrazioni locali e alle stazioni appaltanti dell’Isola di fare pressione sul governo nazionale affinché emani direttive più chiare in merito all’applicazione nei cantieri delle norme di sicurezza anti-contagio da Covid-19, oppure decida di
includere anche l’intero settore delle costruzioni, pubblico e privato, fra quelli che devono fermare le attività in base al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dello scorso 11 marzo, estendendo di conseguenza a tutte le imprese edili coinvolte sul territorio nazionale la cassa integrazione e la sospensione degli adempimenti fiscali e contributivi finora vigenti per le sole “zone rosse”.
“In Sicilia, soprattutto nelle aree extraurbane, ci sono già decine di cantieri fermi o che si stanno fermando – spiega Cutrone – a causa di numerosi problemi. Ad esempio, le mascherine normalmente in dotazione alle ditte sono quelle anti-polvere modello FFP1, mentre, come tutti sanno, sono ovunque introvabili quelle per la protezione da agenti virali, modello FFP3, e i prodotti igienizzanti; risulta spesso
impossibile garantire il trasporto degli operai nelle sedi extraurbane di cantiere con mezzi aziendali o a noleggio, nonché i servizi di mensa e alloggio, rispettando le distanze minime di sicurezza; ai posti di blocco accade che il personale diretto in cantiere venga respinto indietro; per ragioni analoghe o comunque legate
all’impossibilità di rispettare le norme di sicurezza, imprese subappaltatrici e fornitori mancano agli appuntamenti programmati”.
Numerosi i casi registrati in appena due giorni in Sicilia: un impianto di calcestruzzo a Campobello di Licata è stato chiuso da un’ordinanza sindacale; operai diretti ai cantieri sono stati respinti ad un posto di blocco lungo la Ragusa-Catania sostenendo che nel Van non possono viaggiare più di due persone; le forze dell’ordine hanno
intimato la chiusura di due cantieri a Palermo e a Catenanuova ritenendo che non si tratti di attività essenziali, e a Scicli con la stessa interpretazione hanno fatto chiudere una falegnameria; alcuni sindaci hanno chiuso i magazzini di vendita al dettaglio di cemento, sabbia, malte e tondino di ferro; per non parlare della vicenda
dell’ordinanza con cui il sindaco di Messina ha autonomamente chiuso tutto, rendendo necessario un successivo intervento del prefetto per revocare l’atto.
“In questa situazione e senza norme chiare – osserva Cutrone – non è possibile lavorare. E oltre al danno la beffa: le stazioni appaltanti e i committenti privati, senza una previsione specifica di legge, imputano, anche economicamente, alle imprese i ritardi nell’esecuzione delle opere. E’ evidente – conclude Cutrone – che si tratta di un’ingiustizia causata da un vuoto normativo, anche comprensibile in un momento di particolare emergenza. Ma è certo che ora va subito sanato, o chiarendo con quali modalità sia possibile proseguire concretamente le attività di cantiere, oppure emanando un provvedimento integrativo che includa il settore delle costruzioni fra quelli da fermare e tutelare socialmente ed economicamente, escludendo le imprese dalla responsabilità dell’allungamento dei tempi contrattuali di esecuzione della commessa. Per senso di bene comune è fondamentale ascoltare le esigenze delle imprese in difficoltà, così come ha fatto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, che ha recepito la nostra richiesta annunciando una circolare che sbloccherà il pagamento degli stati di avanzamento dei lavori”.
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SUPERMERCATI: CHIUSI la DOMENICA PER POTERE RIPRENDERE FIATO
Con il maggiore senso di responsabilità che riusciamo a mettere in campo, dopo giorni di avere risposto senza sosta alle necessità di tutti i nostri clienti, abbiamo deciso di tirare il fiato per potere essere sempre pronti a rendervi il miglior servizio possibile. Per questo motivo, il Supermercato Di Liberto Decò di Corso Camillo Finocchiaro Aprile, il giorno di domenica prossima, 15 marzo, solo la domenica, effettuerà la chiusura totale. Abbiamo bisogno, noi e tutti nostri collaboratori, di non sfiancarci perché non ci possiamo permettere di cedere perché #celafaremoanchestavolta. Il nostro è stato il primo supermercato di Palermo, alla metà del secolo scorso e la fiducia della nostra clientela ci ha sempre premiati. Vogliamo ricambiare questa fiducia con il senso di responsabilità: i nostri collaboratori si sono alternati senza sosta nel fare le consegne a domicilio, le cui richieste sono aumentate in maniera esponenziale, e hanno bisogno di ricaricare le batterie per potere ricominciare al massimo da lunedì. Siamo certi che capirete. E ci sentiamo di rivolgere l’invito a fare lo stesso a tutti i nostri colleghi. Antonello Di Liberto