sabato, 28 Dicembre 2024
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HomesocialeCoronavirus, 300 psicologi nelle Asp e negli ospedali siciliani

Coronavirus, 300 psicologi nelle Asp e negli ospedali siciliani

Il picco della seconda ondata di contagi nell’Isola sembra essere ormai alle spalle, ma il rischio è che gli strascichi della pandemia possano lasciare un segno profondo in ciascuno di noi. Nella lunga battaglia contro il Coronavirus scende in campo anche un gruppo che, a regime, sarà composto da circa 300 psicologi che presteranno servizio nelle Asp e nei presidi ospedalieri di tutta la Sicilia. I professionisti saranno destinati nei vari distretti con incarichi di supporto psicologico sia telefonico che dal vivo per i pazienti in regime di ricovero nonché per il personale sanitario coinvolto nell’emergenza.

L’iniziativa, finanziata con i fondi destinati all’emergenza Covid-19, è stata accolta con favore dalla Regione Siciliana e dall’assessorato alla Salute che ha stanziato le somme necessarie. In alcune province sono stati già sottoscritti i primi contratti ed effettuati gli incontri tra pazienti e psicologi. A Catania per esempio è stato previsto l’inserimento di circa 90 professionisti, 23 a Ragusa, 48 a Enna, 31 a Caltanissetta e oltre 60 a Messina. Sono invece in fase di definizione gli ultimi dettagli che consentiranno l’attivazione del servizio anche a Palermo e nelle altre province secondo modalità che verranno stabilite dalle singole aziende sanitarie su base territoriale.

“L’emergenza psicologica – spiega Gaetana D’Agostino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Regione Siciliana – non si concluderà necessariamente con quella sanitaria e dunque mi auguro che gli interventi del governo regionale, considerato il grande lavoro di adeguamento effettuato dalle Asp per accogliere un elevato numero di professionisti, possano essere duraturi. Superati i fisiologici ritardi nell’attivazione del servizio, riteniamo sia importante cogliere appieno l’opportunità di fornire un supporto molto importante per l’intera popolazione durante e dopo la pandemia”.

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