Mancano ormai poche ore all’inizio del Concorso Scuola 2016 che immetterà in ruolo quasi 64 mila insegnanti in possesso dell’abilitazione. Già da domattina sino al 31 maggio i 165 mila candidati si cimenteranno con le prove scritte. Il Concorsone partirà con Storia dell’Arte e terminerà con la Scuola dell’Infanzia.
Ricordiamo che le prove verranno svolte per la prima volta a computer based in contemporanea in tutta Italia. Saranno otto le domande, di cui sei a risposta aperte e due di lingua straniera a scelta multipla.
Ma la macchina del Concorsone è piena di incognite: l’elevato numero di partecipanti, i pochi commissari che hanno presentato domanda a causa degli scarsi compensi, la pioggia di ricorsi presentati dai laureati e dagli ITP, le mancate griglie di valutazione e di punteggio e la stessa prova a computer based; cosa accadrebbe, ad esempio, se il giorno dello scritto i computer di una scuola sede d’esame andassero in tilt o si interrompesse l’erogazione della corrente per qualche ora? La prova verrebbe annullata in tutta Italia?
Inoltre, altra magagna, le commissioni giudicatrici a poche ora dal d-day non sono ancora state pubblicate dai singoli Uffici Scolastici Regionali. In molte Regioni, nonostante le rassicurazioni del ministro Stefania Giannini sull’incremento dei compensi previsti per mesi e mesi di lavoro, i funzionari fanno fatica a convincere presidi e insegnanti di ruolo a imbarcarsi nell’avventura, anche perché dell’emendamento che dovrebbe raddoppiare gli importi non si vede ancora l’ombra.
Ma dai calendari regionali con la distribuzione dei candidati nelle aule finora pubblicati, si sa già che una parte dei 63.712 posti disponibili, non verrà assegnato per carenza di candidati forniti di titolo di abilitazione.
Alla fine potrebbero essere 2 o 3 mila i posti vacanti; continua, infatti, la mancanza di professori di Matematica e Scienze alla media: degli oltre 4 mila messi a concorso, più di 200 resteranno vacanti. Stesso discorso per molti insegnamenti di laboratorio o dell’area musicale. Mentre una selezione è necessaria solo per alcuni insegnamenti e gradi d’istruzione, come materne ed elementari.
Il Ministero ha voluto riaffermare ad ogni costo il principio che nella scuola pubblica si viene assunti solo per concorso. Ma i numeri avrebbero permesso in molte situazioni di evitare una procedura selettiva lunga e complessa (e costosa). Col rischio che alla fine della giostra i vincitori siano meno dei posti messi a bando.