Il sindaco Leoluca Orlando ha partecipato alla terza edizione di “Unity in Diversity”, la conferenza internazionale dei Sindaci provenienti da oltre 40 paesi e riunitisi – ieri a Firenze ed oggi in Vaticano – per discutere sui temi che caratterizzano la vita delle città nel terzo millennio, “guidati – si legge nel documento finale – dalla loro comune aspirazione alla pace, alla tolleranza, alla giustizia e al rispetto dei diritti umani di tutti”.
Questa edizione, in particolare, è focalizzata sul dialogo interculturale e interreligioso nel Mediterraneo, nel 40° anniversario della morte di Giorgio La Pira.
La città di Palermo ha ricevuto il Premio La Pira, che il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, ha consegnato nelle mani del Sindaco Leoluca Orlando, per il contributo dato al dialogo fra i popoli e le culture.
Il riconoscimento è andato anche alla città marocchina di Fez (premio ritirato dal sindaco El Azami El Idrissi).
«Alla Città di Palermo – ha detto Nardella, spiegando la motivazione – per la sua storia millenaria che ne fa una delle capitali più importanti e resilienti del Mediterraneo, per il recente impulso all’innovazione tecnologica nei servizi e per le iniziative, anche internazionali, volte a migliorarne la sicurezza, come Safer Cities, di cui il Sindaco Leoluca Orlando è divenuto co-presidente nel 2015, con responsabilità per Europa e Africa».
Inoltre «come capoluogo della Regione che ha dato i natali al sindaco La Pira – ha aggiunto Nardella – e per lo spirito di accoglienza e tolleranza con cui la città ha saputo affrontare il crescente flusso di migranti che ha recentemente interessato anche Palermo almeno quanto altre città del Sud d’Italia. Infine, anche la sua designazione a capitale della cultura italiana per il 2018 insieme al recente inserimento del percorso arabo-normanno di Palermo nel patrimonio UNESCO testimoniano la vitalità e la ricchezza culturale di una delle più antiche capitali del Mediterraneo, che ne incarna così lo spirito e le caratteristiche più pregnanti: crocevia di popoli, tradizioni, culture e commerci che si fondono e si rinnovano, generando ogni volta una convivenza diversa e arricchita dalle esperienze passate».
Ricevendo il premio, Orlando ha sottolineato che «così come Giorgio La Pira era considerato eretico nel suo tempo, quando in piena guerra fredda viveva e promuoveva una vita senza muri e barriere fra i popoli, così Palermo, con la sua Carta che pone al centro la persona umana e il suo diritto alla mobilità, è apparsa eretica. Una presunta eresia che oggi sta facendo breccia nella cultura, nel sentire e nell’operato dei sindaci e degli amministratori, come dimostrato da questo premio che conferma la nostra dimensioni internazionale ed interculturale».