Si è conclusa Domenica scorsa l’edizione 2016 del Giovaninfesta&Family, promossa dal Centro Giovani dell’Arcidiocesi di Agrigento e da don Marco Farruggia, direttore della pastorale giovanile agrigentina.
Un appuntamento che sin dal 1984 la Chiesa di Agrigento celebra e festeggia la fede, attraverso musica, balli e testimonianze, con i suoi giovani e che, col tempo e con l’impegno di tutti, è ormai diventato un’istituzione.
Colori, entusiasmo, gioia, allegria, preghiera, musica, buona volontà questo è ciò che si è respirato tra le viuzze di Caltabellotta. La cittadina con il Giovaninfesta, un raduno diocesano giovanile, ha vissuto un momento unico e speciale, una vera e propria festa dello spirito e dell’animo.
Una giornata aspettata, voluta e desiderata da tempo da tutti i volontari, associazioni, religiosi, giovani, famiglie e cittadini. Una giornata che dietro tanto lavoro, entusiasmo, collaborazione e aggregazione ha cercato di cogliere in toto il vero significato dell’evento: la condivisione.
Con un po’ di pioggia, domenica mattina, il piccolo paesino fra le montagne, ha accolto i tantissimi ragazzi e le famiglie provenienti dai 42 comuni dell’agrigentino per celebrare la manifestazione. Sì, perché proprio quest’anno e a Caltabellotta per la prima volta, le famiglie hanno partecipato all’evento come parte integrante.
Ad accoglierli, in via Roma, le torte, le crostate, le tante dolcezze che le famiglie di Caltabellotta hanno preparato affinchè tutti i partecipanti potessero far colazione in attesa che il Giovaninfesta&Family prendesse il via. Lo slogan scelto: “Misericordia! Di tutto. Di +” e ha avuto come filo conduttore quello della “Misericordia”, in omaggio al Giubileo, voluto fortemente da Papa Francesco.
Momenti importanti e carichi di significato si sono susseguiti: i giovani hanno ascoltato le testimonianze di Don Maurizio Patriciello, uno dei simboli della battaglia condotta nella cosiddetta Terra dei Fuochi, ovvero quella fetta di territorio campano avvelenata da rifiuti tossici che hanno seminato morte nel corso degli ultimi decenni; Riccardo Rossi e Barbara Occhipinti, “gli sposi della Provvidenza”, che hanno scelto di sposarsi autofinanziando il matrimonio attraverso gli aiuti di amici, parenti e gente di buon cuore, e che oggi, al posto di una casa, hanno scelto di vivere in una stanza di una casa famiglia, dove Riccardo vive e lavora già da un po’ di tempo, mentre Barbara, oltre a collaborarvi, cucina per tutti i componenti; e Thomas Valsecchi, in arte Shoek, giovane rapper cristiano che, dopo una vita fatta di dolori e di eccessi, ha incontrato il Signore; da quel momento ha totalmente cambiato la sua vita con la fede ed esprime la sua testimonianza attraverso la musica.
Importanti sono stati i laboratori in sette punti del paesino, chiamati: le “Sette sorgenti di Misericordia”: 1. Dar da mangiare agli affamati (Comunità Missionaria “Porta Aperta”, Parrocchia B.M.V. della Provvidenza di Agrigento); 2. Dar da bere agli assetati (Libera, Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura italiane); 3. Vestire gli ignudi (Gifra); 4. Alloggiare i pellegrini (Missionarie Scalabriniane, Suore del Progetto dei migranti); 5. Visitare gli infermi (Unitalsi, CAV); 6. Visitare i carcerati (Caritas); 7. Seppellire i morti (Mondo X, Associazione AMA, CAV).
Emozionante è stato in Cattedrale il messaggio d’amore dell’Arcivescovo Francesco Montenegro in cui ha esplicitato il rispetto e l’amore per se stessi e per gli altri. Toccante è stata la testimonianza di Beatrice Fazi, interprete di Melina nella fiction RAI “Un medico in famiglia” che dopo un periodo di stravizi, ha trovato il Signore.
Unica pecca della giornata: la mancata esecuzione dal vivo dell’inno musicale ma forse la causa potrebbe essere stata la partenza in ritardo della manifestazione vista la pioggia dell’inizio mattinata.
Con la consegna della croce, l’appuntamento col “Giovanifesta&Family” si ripeterà nel 2017 nel Comune di Ravanusa (AG).