venerdì, 22 Novembre 2024
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Colpito ancora il Centro Padre Nostro: vandalizzati altri 4 pannelli fotografici della mostra permanente

Non sono trascorsi neanche 15 giorni da quando ignoti avevano fatto irruzione in una sede del Centro di Accoglienza Padre Nostro (il Centro Antiviolenza “Beato Giuseppe Puglisi”) di via San Ciro nel quartiere Brancaccio, a Palermo, vandalizzando la foto installata in piazzetta Beato Giuseppe Puglisi che ritrae il giorno della visita di Papa Francesco e di Mons. Corrado Lorefice alla Casa del Beato Giuseppe Puglisi, accolti da migliaia di persone.

“Nella notte tra sabato 22 e domenica 23 gennaio non c’è da dubitare che gli stessi mandanti abbiano fatto vandalizzare 4 pannelli, foto che compongono la mostra di quella storica visita di Papa Francesco a Palermo in occasione del XXV Anniversario del Martirio del Beato Giuseppe Puglisi.
Si continua a leggere in questi atti, non in filigrana, un’insofferenza, un senso di ripugnanza in quello che il Centro di Accoglienza Padre Nostro fondato dal Beato Giuseppe Puglisi rappresenta: Legalità e Giustizia, evangelizzazione e promozione umana.

In questa vigilia così delicata ed importante, che vede la politica impegnata a scegliere il nuovo Presidente della Repubblica, desidero fare un appello al Presidente Sergio Mattarella, affinché il suo ultimo atto da Presidente della Repubblica non sia l’apertura dell’anno giudiziario in Cassazione, ma una gentile visita in quello che è stato il luogo del Martirio del Beato Giuseppe Puglisi.
E un altro appello voglio farlo al Sig. Prefetto di Palermo che, in occasione dell’ultimo atto vandalico, non ci ha fatto mancare la sua vicinanza personale e istituzionale affinché faccia installare delle telecamere di videosorveglianza a piazzetta Beato Padre Pino Puglisi, luogo di prima accoglienza di quel museo diffuso che rappresenta la casa dove visse e morì per mano mafiosa il parroco di Brancaccio.

Di fatto la piazza possiede tutti i requisiti affinché si attinga ai fondi per la sicurezza: in primis la piazza è un obiettivo sensibile (vedi i più di 40 atti vandalici negli ultimi 8 anni), è un luogo di interesse nazionale (vedi 10.000 pellegrini l’anno) e contestualizzata con la casa museo sono stati riconosciuti luogo di interesse storico ed antropologico dalla Regione Siciliana, Assessorato dei BB CC AA. Per chi crede è un luogo Santo di Martirio e, in ultimo, per i laici è il luogo dove il Beato Giuseppe Puglisi, a cui è stata conferita la medaglia d’oro al valor civile proprio dal Presidente Sergio Mattarella, consegnata ai fratelli di 3P, ha donato la sua vita.

Nessuno di questi atti intimidatori e minacce ci hanno mai fatto sentire orfani, perché Padre Pino Puglisi lo sentiamo sempre con noi, ma necessitano atti concreti di solidarietà e testimonianza.

Sono stati effettuati i rilievi dai Carabinieri, che sono prontamente intervenuti”.

Così Maurizio Artale, Presidente del Centro.

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«L’Amministrazione comunale condanna duramente quanto accaduto ieri al Centro Padre Nostro.

Ho già disposto l’estensione del sistema di videosorveglianza e la collocazione dei necessari apparati a tutela di un luogo che è presidio di legalità e memoria.

L’ennesimo raid nei confronti del Centro Padre Nostro è un attacco a tutta la città di Palermo e ai suoi valori di legalità, giustizia, integrazione e accoglienza.

Un gesto intollerabile che sfregia la memoria di Padre Pino Puglisi. In questo momento difficile esprimo la mia vicinanza ai tanti volontari, agli operatori della struttura e al presidente Maurizio Artale e ringrazio le forze dell’ordine per il loro costante impegno».

Lo dichiara il sindaco, Leoluca Orlando.

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“Ho portato la mia solidarietà ai volontari che hanno subito l’ennesimo Raid presso la struttura di Via San Ciro. Si è trattato dell’ultimo di una lunga serie che manifesta, ancora una volta, la presenza di un forte disagio sociale che si vive nei quartieri periferici della città. Ritengo che la semplice repressione del fenomeno non basta: essenziale per la nostra comunità è ristabilire quella coesione del tessuto sociale che si è sfilacciata soprattutto negli ultimi anni. Torno a ripetere che misure come il reddito di cittadinanza hanno soltanto spostato il disagio dei percipienti dalle piazze e dagli enti caritatevoli verso la propria dimensione privata. Non possiamo fermarci all’erogazione di una somma mensile e pensare di avere così risolto i problemi sociali nella nostra città: è essenziale attivare al più presto i PUC e quelle misure di inserimento dei percettori del reddito in attività di volontariato a beneficio della collettività.
L’attacco al Centro padre Nostro rappresenta un attacco al cuore dei valori su cui si fondano le istituzioni ed il vivere civile e trovano terreno fertile nell’emarginazione sociale. Ho inviato stamane una nota al nuovo sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo Marco Betta per richiedere l’organizzazione di spettacoli ed iniziative culturali, nel periodo estivo, in tutti i quartieri periferici della città: dobbiamo portare la musica, l’arte, la poesia, nelle nostre periferie, dobbiamo portarla fuori dal Teatro e per la strada: sarà un semplice primo passo ma “non di solo pane vive l’uomo” e le istituzioni a vario livello devono cooperare per ridare una vera centralità sociale e culturale ai nostri quartieri periferici. Se non ristabiliamo quella coesione sociale e quel senso di appartenenza, fenomeni come questo purtroppo saranno sempre più frequenti e neanche 100 telecamere o un inasprimento della repressione potranno placarli”.

Lo ha detto il consigliere comunale, Leonardo Canto.

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