Due grandi, ed inconsuete novità, caratterizzeranno l’edizione 2019 del Festino di Santa Rosalia a Palermo, una riguarda il calendario di eventi che coinvolgeranno diversi luoghi della città, e che partiranno dal 30 marzo per concludersi il 5 luglio. L’altra novità è rappresentata dal carro, che sarà realizzato dai detenuti della casa di reclusione Ucciardone “Calogero Di Bona” di Palermo, con la possibilità, per i cittadini, di poter visionare l’avanzamento dei lavori nell’area esterna del parcheggio della struttura.
Queste anticipazioni sul Festino sono state comunicate stamani proprio all’interno dell’Ucciardone di Palermo, nella sala Pio La Torre, dalla direttrice della Casa di Reclusione Rita Barbera insieme a: Lollo Franco, Direttore artistico del 395° Festino di Santa Rosalia; Vincenzo Montanelli, Direttore organizzativo del 395° Festino, dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando; mons. Filippo Sarullo, Parroco della Cattedrale di Palermo. Presenti, inoltre, Letizia Battaglia, anch’essa Direttore Artistico del 395°Festino e Santina Pellitteri, Responsabile Corteo e Coordinamento Artistico.
Tema della nuova edizione del Festino è l’inquietudine, come già annunciato lo scorso anno. «Sul tema dell’inquietudine – ha detto la Direttrice della Casa di Reclusione, Rita Barbera – credo che il carcere lo rappresenti in pieno, almeno in generale. E’ uno stato psicologico comune a tutti i detenuti, ma anche a tutto il personale, essendo questa un’istituzione chiusa. Come tutte le iniziative che aprono alla città, anche questa aiuterà all’inserimento sociale e all’integrazione, quindi l’apertura rappresenta una cittadinanza che apre alla cittadinanza, anche per vedere semplicemente cosa ci sta dentro un carcere, ed in questo caso, in più, si va a sperimentare la realizzazione di un prodotto che fa parte di Palermo, come appunto il carro di Santa Rosalia».
Per la realizzazione del carro, i detenuti saranno coadiuvati dallo scenografo Fabrizio Lupo, ideatore del carro e docente all’Accademia delle Belle Arti di Palermo. «Questo è il carro delle coincidenze – ha precisato Lupo – e ne ho trovate tantissime, soprattutto nell’entrare in questo luogo terribile, ma al tempo stesso tristemente magico, anche dal punto di vista architettonico. Grazie a Lollo Franco ho potuto conoscere diverse persone con le quali lui fa degli spettacoli teatrali, insegnando anche i canti sacri dei triunfisti. Questo luogo, inoltre, ha una tradizione forte con la città e sono molto contento di poter collaborare con i 6 detenuti, affiancando loro dei giovanissimi studenti dell’Accademia delle Belle Arti, anche loro entusiasti di questo momento di confronto tra due realtà completamente diverse che possono far nascere la speranza di un mondo migliore, che poi, è anche ciò che ci chiede la Santuzza, ovvero di vincere le pesti». Sulle caratteristiche del nuovo carro, lo scenografo aggiunge: «Sarà un carro-narrazione che racconterà la storia di Santa Rosalia, come è stato sempre fatto, ma stavolta avverrà in maniera diversa e soprattutto nuova. Un carro insomma che porta la memoria di Rosalia, donna e Santa che rappresenta un mito per i palermitani».
«Oggi, dopo 20 anni di collaborazione coi penitenziari, posso dire di aver realizzato un sogno – ha dichiarato il Direttore Artistico del Festino, Lollo Franco – ed entreremo nella storia perché, per la prima volta, si realizzerà un progetto del genere per la città, in carcere, coi detenuti. L’idea era nata già dallo scorso 15 luglio, poi, si è unito il nuovo tema, che è quello dell’inquietudine, ed i tasselli si sono così composti da soli. Questo progetto, inoltre, sarà finanziato dalla cassa delle ammende del Ministero della Giustizia».
Il carro verrà costruito pezzo per pezzo all’interno dell’Ucciardone, ma il cantiere, entro la fine di marzo, verrà spostato nell’area parcheggio del carcere dove poi verrà assemblato. Lì, il carro, rimarrà per i mesi necessari ai lavori, e sarà visibile a tutti, solo successivamente, sarà spostato nella consueta area di piazza del Parlamento per le rifiniture finali in vista della tanto attesa serata del 14 luglio 2019. «Questo – conclude Lollo Franco – penso sia un grande riscatto per la città, e nello stesso tempo, il superamento dell’inquietudine».
«Aspettando il Festino ce lo siamo inventati pensando ad una serie di eventi religiosi, culturali e musicali, collegati tra loro, in partenariato con diversi enti, fondazioni e con l’Università degli Studi di Palermo – ha commentato l’Organizzatore del Festino, Vincenzo Montanelli -. Gli eventi si svolgeranno con cadenze mensili a partire da questo mese di marzo e costituiranno il programma di #aspettandoilfestino2019».
Per quanto concerne il programma che anticipa il Festino, si parte sabato 30 marzo con una visita guidata al Santuario di Santa Rosalia a Monte Pellegrino, a cura del Reggente Don Gaetano Ceravolo; il 7 maggio si celebrerà l’anniversario dell’arrivo, al porto di Palermo, della nave che diffuse la peste in città. Si prosegue poi il 16 maggio con una giornata di studi sul culto di Santa Rosalia al Museo Pasqualino, a cura di Ignazio Buttitta. L’8 giugno, invece, sarà la volta de “I detenuti raccontano… Rosalia” con una Marina di libri, all’Orto Botanico. Ed infine, a ridosso del 14 luglio, grande festa a Parco Villa Pantelleria per l’evento conclusivo con arte, danza, musica, cultura e cibo del Festino, in calendario per il 5 luglio.
«Il museo Pasqualino – ha spiegato il direttore dello stesso, Ignazio Buttitta – è coinvolto come location di un convegno che integra il programma del Festino ed è dedicato al Sacro Femminile, dal titolo Rosalia e le altre. L’evento è volto ad evidenziare come il simbolismo religioso ruoti intorno all’immagine della Santa e della sua storia ricca di simbolismo che, a sua volta, valorizza questa grande festa che si rivolge a tutte le realtà umane e a tutte le comunità cittadine. Il convegno è organizzato dalla Fondazione Ignazio Buttitta e dal Museo internazionale delle Marionette, e cercherà di portare un contributo di conoscenza e d’integrazione complessiva di e per questa città».
«Già dall’anno scorso avevo avviato l’iniziativa di portare le reliquie di Santa Rosalia nelle carceri di Palermo e di Termini Imerese – ha raccontato mons. Filippo Sarullo – ed è stato un momento molto bello e significativo, un modo insomma per far vivere il Festino a tutti. Quest’anno si aggiunge un altro aspetto importante che è quello di coinvolgere in prima persona i detenuti. Anche questo è un modo per averli presenti e, guardando quel carro la sera del 14 luglio, penseremo all’amore e alla passione che avranno messo per realizzarlo. Davanti alla libertà del cuore non c’è grata che tenga».
La conferenza di stamattina si è conclusa con un minuto di silenzio in omaggio all’artista palermitano Pino Caruso, scomparso ieri, che lascia alla città di Palermo un grande vuoto e allo stesso tempo un grande ricordo.