domenica, 22 Dicembre 2024
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CO.S.I.A.: nasce a Palermo il comitato a supporto di imprenditori vittime di racket ed usura

È stato presentato questa mattina, alla Camera di Commercio di Palermo, il comitato tecnico Co.S.I.A. (Comitato di Supporto agli Imprenditori Abbandonati), nato con lo scopo di rielaborare e riprendere risorse legislative, strumenti amministrativi e leggi già esistenti a supporto degli imprenditori vittime di racket e usura che si ritrovano soli ad affrontare il futuro.

Presenti all’incontro, i fondatori del comitato Giuseppe Spera, Fabio Piazza e Domenico Dagati, oltre il gruppo di professionisti negli ambiti giuridico, economico e legislativo che li affiancheranno nel progetto. Il Comitato metterà insieme le esperienze di vita dei tre fondatori, tutti imprenditori vittime in prima persona di racket e usura, e le competenze professionali di una squadra di tecnici che saranno a supporto di coloro i quali vivranno la medesima situazione.

«Co.S.I.A. – afferma Giuseppe Spera – nasce come strumento, fornito a titolo gratuito, per rendere efficaci delle norme e delle leggi che esistono già, come l’articolo 20 della legge 44 del ‘99 che, nell’intento del legislatore, dovrebbe sostenere gli imprenditori vittime di racket e usura, ma che non è stata strutturata in modo adeguato per dare risoluzioni in tempi brevi». Il Comitato, inoltre, ha una sua delineata strutturazione e ha un suo statuto che verrà reso pubblico attraverso un apposito sito web che sarà disponibile a breve.

«Vogliamo la normalità – ha dichiarato Giuseppe Spera – e ci siamo resi conto in questi ultimi anni che, purtroppo, tantissimi enti come l’Agenzia delle Entrate, le banche  – compresa la Banca d’Italia -, hanno elaborato le norme secondo una propria interpretazione, causando notevoli danni a molte persone, trascindandole in una sorta di “spirale di sofferenza” che trasforma un imprenditore in un “soggetto a rischio” mettendolo in grande difficoltà».

Non solo, dunque, le vessazioni e le estorsioni, ma anche una sorta di “usura legalizzata” quella, ad esempio, dell’Agenzia delle Entrate «Un esempio è il protocollo “Presidi sicuri” istituito da Castrenze Giamportone – ha spiegato Giuseppe Spera al GCPress – che si proponeva di richiamare i benefici previsti dall’art. 20 delle legge n. 44 del 1999, ma che, nei fatti, non ci ha aiutati. Non sono ancora stato dichiarato fallito, ma se accadrà, dirò che a fallire non sono stato io, ma lo Stato».

Gli obiettivi principali del Comitato sono:

  • La richiesta di una commissione parlamentare sull’articolo 20 delle legge n. 44 del 1999
  • Unire le forze e creare un sostegno attraverso dei servizi a favore degli imprenditori in difficoltà
  • L’accesso ai fondi di rotazione
  • Contrastare la non esigibilità dei crediti, considerato che la liquidità e l’accesso al credito sono bisogni primari di un’azienda di qualunque tipo
  • L’iscrizione nella White list (lista bianca) delle Prefetture delle imprese di costruzioni – motore trainante del nostro Paese – non ancora contemplate nella lista.

 

 

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