Palermo 13.09.2016 – Incertezza sul futuro e poche prospettive lavorative, due questioni tanto attuali, quanto diffuse tra i giovani: è la generazione ‘no future’. Da una parte incombe la migrazione intellettuale, dall’altra, nella propria città, è un continuo rivolgersi, un ripiegarsi nello studio, nella speranza di restare a galla, una scelta questa che spesso si rivela vana e non riconosciuta: conseguenza, a volte, di gesti estremi, destinati a segnare profondamente il tessuto cittadino e sociale. Come sei anni fa quando Norman Zarcone, in segno di protesta contro il mancato riconoscimento del merito nel mondo accademico, si tolse la vita, gettandosi da una finestra della facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo. Una vita, che prima del tragico tredici settembre, era stata arricchita dall’impegno nello studio, dalla passione per la filosofia, per la musica e per il giornalismo.
Sole, fiori, il padre Claudio, alcuni familiari e amici, diversi rappresentanti del panorama istituzionale, civile e militare: questa la cornice di una mattina all’insegna del ricordo del giovane dottorando, simbolo oggi di un’intera generazione di studenti e precari, mortificata, privata dei propri sogni e delle ambizioni.
«Si tratta di un problema generazionale, che deve essere maggiormente attenzionato e che non è esclusivamente legato al mondo universitario. La formazione dei giovani è fondamentale, ma bisogna anche essere consapevoli delle altre difficoltà, che questa generazione sta attraversando. Il mio impegno è quello di stare vicino ai ragazzi» – ha precisato oggi il rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari, durante la commemorazione di Norman Zarcone, che si è svolta nella rotonda, vicino a Brancaccio, intitolata al giovane.
Nel corso della cerimonia anche la presentazione del libro “La sinuosa danza dell’infelice coscienza” di Thor Thorlakshof Sigurvisson e Claudio Zarcone. «Oggi per me è un giorno importante: non è soltanto la commemorazione di mio figlio, che io tengo quotidianamente ben vivo nella mia memoria, – ha ribadito Zarcone – ma è anche un modo per mettere in luce la realtà di fronte alla quale si trovano i nostri ragazzi e che a volte per vigliaccheria facciamo finta di non vedere. Una cosa, però, voglio precisarla e so che mi renderà impopolare: spesso alcuni giovani fanno spalluccia e con venti euro in tasca sono pronti ad accontentarsi della movida del sabato sera».
Alla cerimonia hanno partecipato anche l’Assessore Giuseppe Gini, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, il vice Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Teresa Di Fresco, il presidente della II Circoscrizione Antonio Tomaselli e l’Assessore alla Cultura del Comune di Alimena, Maria Palma Albanese.
«Abbiamo cercato di ricordare al meglio Norman, aiutando il Comune nell’attenzionare questo luogo. – ha precisato il presidente della seconda circoscrizione Antonio Tomaselli – Oggi, inoltre, il consiglio circoscrizionale, mantenendo fede ad un impegno preso l’anno scorso, ha votato e consegnato all’Amministrazione comunale una delibera per la realizzazione, nelle mura perimetrali della rotonda, di alcuni murales».
Una giornata, dunque, all’insegna della memoria viva di Norman Zarcone, ma anche rivolta a maturare la presa di coscienza di una realtà, che ancora bisogna migliorare per dare il futuro ai giovani.
Stasera, alle 20.30 in piazza Bologni il concerto “In memoria di Norman” con Pino Messina (folksinger), Eleonora Militello e Stormyweathers, Norman Zarcone Rock Orchestra.