lunedì, 23 Dicembre 2024
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Cinema come impegno sociale nella Valle del Belìce: Visioni notturne sostenibili 2014.

Dopo il suo iniziale esordio a Gibellina nel 2012, la rassegna di cinema del reale “Visioni notturne sostenibili, stratificazioni: conflitti ed evoluzioni” entra nella terza edizione ed approda, pur restando nei limiti della provincia di Trapani, a Salemi (5 settembre) e a Vita (6 settembre). L’edizione 2014, presentata al Centro Sperimentale di Cinematografia (Palermo), si arricchisce quest’anno anche della creativa di tre giovani filmmaker residenti, Aurelio Gambadoro, Salvo Manzone e Stefano Martone, selezionati attraverso un bando di concorso, che hanno girato e realizzato a Vita e nel territorio del Belìce, nell’ultima settimana agosto,tre cortometraggi che andrannCorto_Visioni_Notturneo in proiezione nella serata conclusiva della rassegna.Ideata da Belìce/EpiCentro della Memoria Viva_CRESM, Associazione che anima il Museo della memoria della Valle del Belìce di Gibellina, la rassegna “Visioni notturne sostenibili” è un progetto culturale che conta un crescente numero di appassionati ed anche un nutrito gruppo di lavoro, specie della fascia giovane, quest’ultimo sotto la direzione artistica di Giuseppe Maiorana, già direttore del Comitato scientifico che del “Centro”. “La Valle del Belìce ha una storia che pochi conoscono – dice Maiorana – ben oltre il catastrofico terremoto del ’68 che ne ha schiacciato paesi, anime e identità. Quella storia, che ha visto protagonisti movimenti di cittadini in lotta per il cambiamento sociale e culturale – straordinaria fu la guida e la presenza di Danilo Dolci – è ancora una fonte d’ispirazione per noi. L’intento del nostro progetto è quello di educare alla visione, fare divulgazione sociale, contribuire alla valorizzazione del territorio anche attraverso il cinema e in particolare attraverso il linguaggio dei documentari, per la maggior parte prodotti dal “basso”, o comunque fuori dai vincoli imposti dall’industria cinematografica e televisiva”. Il programmaallestito per la corrente edizione, come per le altre, infatti, prevede cinema d’impegno e di denuncia e spazia dai filmati storici a film contemporanei di giovani registi emergenti. Tra i primi, selezionati in collaborazione con la Filmoteca Regionale Siciliana e con l’Aamod (l’Archivio Audiovisivo Movimenti Operai e Democratici): un’imperdibile Vittorio De Seta del 1955 con Parabola d’oro, che presenta uno scorcio straordinario di quel mondo perduto della vita contadina incalzato dalla modernità, o anche Nuovo impegno (1968) di Massimo Mida, con le superlative immagini di giovani volontari provenienti da tutta Italia nel Belìce in aiuto delle popolazioni terremotate. Tra i film più recenti, invece, storie di degrado urbano o battaglie per l’affermazione di diritti e buone pratiche, come: La crociera delle bucce di banana (2012) di Salvo Manzone, vicenda di una donna isolana in conflitto con la piccola Amministrazione comunale di Stromboli per affermare il principio di una corretta gestione dei rifiuti; o ancheil film di Francesco Cordio, Lo stato della follia (2013), che racconta in prima persona di un attore, ex internato in uno degli ultimi sei Ospedali Psichiatrici Giudiziari (i “manicomi criminali”); e poi “Buongiorno Taranto, Storie ai confini della realtà” (2014) di Paolo Pisanelli, con la sua messa a fuoco della città avvelenata dal più grande stabilimento siderurgico d’Europa; o, anche, “Lucciole per lanterne” (2013), quest’ultimo girato nella parte cilena della Patagonia, e per la regia di Stefano e Mario Martone, con la sua storia di donne, in tutto tre, impegnate per la difesa di un ecosistema in pericolo. Per concludere, infine, con i film su due indimenticabili, quanto grandi, personaggi siciliani: Rosa Balistreri e Vincent Schiavelli, ritratti rispettivamente e nell’ordine dal regista Dario Riccobono in “Rosa, Cantatrice del Sud” e da Aurelio Gambadoro, che in “Many beautiful things – Tanti beddi cosi” (2014) racconta del rapporto affettivo del’attore hollywoodiano col suo paese madonita d’origine (Polizzi Generosa) e del ritorno, negli ultimi anni di sua vita, fino a restarvi e disponendo in esso la sua tumulazione. In programma a Salemi, il 5 settembre, anche la proiezione dei cinque videoclip provenienti dal contest “Una storia con il Sud” di Fondazione con il Sud e alle 23.30 la live performance dell’artista digitale Mapi Rizzo con un visual set di luoghi e scorci siciliani . A concludere, in ultimo, oltre alle sequenze filmate e alle performance previste, Visioni notturne sostenibili ha in programma anche visite guidate gratuite alle istituzioni museali del territorio: il 5 settembre (dalle 10.00 alle 13.00) a Gibellina, al Belìce/EpiCentro della Memoria Viva – il Museo della memoria della Valle del Belìce – e (dalle 16.00 alle 19.00) al Polo Museale di Salemi che comprende il Museo del Risorgimento, il Museo di Arte Sacra e il Museo della Mafia. Il 6 settembre invece (dalle 10.00 alle 13.00) al Museo delle Trame Mediterranee della Fondazione Orestiadi di Gibellina, mentre nel pomeriggio (dalle 16.00 alle 19.00) si potrà usufruire di un tour guidato nei luoghi del Comune di Vita alla scoperta della tradizione artigiana e del patrimonio immateriale. Spazio riservato anche allo scoperta delle produzioni tipiche locali belicine nell’area attigua a quella delle proiezioni.Visioni notturne sostenibili è realizzato con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – MIBACT – Direzione Generale Cinema, del Ministero dello Sviluppo Economico – MISE – Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, della Regione Siciliana – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo – Dipartimento Turismo, Sport e Spettacolo – Sensi Contemporanei – . Conil sostegno del Comune di Gibellina, del Comune di Salemi e del Comune di Vita; della Fondazione con il Sud, della Rete Museale e Naturale Belicina, dell’UNPLI di Trapani e della Koinè Film. “Vogliamo ridare visibilità – conclude Giuseppe Maiorana – a questi edifici, contesti naturali e luoghi di interesse storico, artistico o paesaggistico spesso dimenticati o sempre poco valorizzati, restituendo loro, seppur per un tempo limitato alla rassegna, la possibilità di rivivere ed essere fruiti. In questo modo speriamo di indicare modelli innovativi e sostenibili di turismo culturale ma soprattutto di contribuire alla costruzione di una nuova immagine per questo territorio”.

Per il programma completo: http://www.epicentrobelice.net/?p=2799

 

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