“Il sindaco chiede al Consiglio di utilizzare 800 mila euro, dal fondo di riserva, per realizzare 430 loculi prefabbricati ai Rotoli. È grottesco che, nella nota inviata, il primo cittadino chieda agli uffici di fare presto, anche perché ‘il mancato accoglimento’ della richiesta ‘determinerebbe profili di ulteriore emergenza sanitaria e di danno patrimoniale all’ente’. In pratica il sindaco ha premura adesso per una richiesta tardiva che avrebbe potuto fare già un anno fa. E che comunque è utile per sistemare circa la metà delle bare che sono attualmente al deposito. Con l’aggravante che, per la realizzazione di questi loculi prefabbricati, passeranno alcuni mesi e nel frattempo il numero delle barre in giacenza aumenterà con un ritmo di circa 300 al mese. Come Lega siamo favorevoli alla ricerca di soluzioni concrete che possano davvero lenire la sofferenza di queste famiglie e togliere la vergogna dal cimitero dei Rotoli, ma ci pare evidente che il sindaco non abbia la minima idea di come risolvere questa emergenza e continua a brancolare nel buio più totale”.
Questo scrivevano due giorni fa i consiglieri del Gruppo della Lega in Consiglio comunale, Igor Gelarda, Alessandro Anello e Sabrina Figuccia.
“Il dibattito di questi giorni in Consiglio comunale, scaturito anche dalla richiesta da me avanzata al presidente del Consiglio lo scorso 23 dicembre, è stato certamente utile per mostrare la complessità del problema, così come delle tante soluzioni cui da più parti si sta lavorando. Credo che dal Consiglio comunale e dalle sue Commissioni siano venuti importanti spunti e suggerimenti, che complessivamente possono contribuire al difficile lavoro che stiamo portando avanti per dare
giusta sepoltura ai defunti, insieme al necessario conforto alle loro famiglie, e per trovare una soluzione di lungo periodo che eviti il ripetersi di simili emergenze”.
Questa la dichiarazione del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, giunta poco dopo.
Ieri, dalla Lega è giunto questo ulteriore messaggio:
“Ad oggi, l’unica vera novità, rispetto a tutte le chiacchiere che abbiamo sentito, è la nuova tensostruttura, al momento vuota, ma che si riempirà in meno di un mese e che potrà ospitare altre 200 bare circa. Ormai, dentro i Rotoli, le sepolture che si possono recuperare a qualsiasi titolo sono definitivamente terminate e tutti coloro che accederanno al cimitero da oggi, e non hanno già una loro sepoltura privata, si immagina una media di circa 10 salme al giorno, finiranno tristemente a deposito. Ma anche tutto il resto è desolante: il nuovo cimitero è ancora allo stadio di pensiero e comunque sarà molto piccolo e insufficiente per la città, il vecchio forno crematorio è bloccato, tanto è vero che qualcuno ha sussurrato di farlo progettare da tecnici esterni; e, per il nuovo forno, ci vorranno almeno altri due anni. Mentre una vasta area che permetterebbe la locazione di un altro migliaio di salme, la cosiddetta area 58-bis, è ancora sotto vincolo e ci vorranno alcuni mesi per sbloccarlo e necessita di parecchi lavori, mentre l’accordo con gli altri cimiteri privati della città non prende forma. Il Comune si affida ai 400 loculi prefabbricati, per i quali il sindaco ha chiesto un prelievo di emergenza dal fondo di riserva di 800 mila euro. Il pericolo reale è che a fine anno le salme a deposito potrebbero arrivare fino a 4000 con un cimitero che diventerà pieno di altre tensostrutture della vergogna. Per questa ragione, come gruppo Lega abbiamo chiesto alla soprintendenza se tali tendoni, proprio perché il cimitero rischia di diventarne pieno, siano stati autorizzati visto che quello dei Rotoli è un cimitero monumentale sotto vincolo della soprintendenza”.
Così il capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Igor Gelarda.
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“Dal dibattito di oggi in Consiglio comunale emerge con grande chiarezza che le modifiche al Regolamento sui cimiteri proposte dall’Amministrazione comunale non produrranno alcun vantaggio nell’immediato per l’emergenza cimiteriale in corso. La preoccupazione da me espressa in questi giorni circa i possibili contenziosi a danno del Comune è di fatto confermata dalle parole usate oggi in Aula dall’Avvocatura comunale, che ha precisato come negli ultimi trentacinque anni l’Amministrazione abbia maturato ‘un contenzioso cimiteriale notevole’, con vari filoni che vanno dalle revoche, ai sinistri per le condizioni dei cimiteri, all’uso illecito delle tombe…
Un altro elemento di gravità aggiunto al dibattito riguarda la consapevolezza di un ‘deficit strutturale di posti salma’ su cui il Comune di Palermo non è mai concretamente intervenuto, tenuto conto che dagli anni ’80 si sente parlare della necessità di realizzare un nuovo cimitero, ma ci troviamo ancora a parlare di ‘accorgimenti giuridici-amministrativi’ che non sono la soluzione. Se il sindaco e l’Amministrazione attiva stavano cercando dei capri espiatori per giustificare la propria inadeguatezza e incapacità di dare risposte alla città, hanno fatto male i conti”. Lo dichiara Rosalia Viviana Lo Monaco, consigliere comunale e componente V Commissione permanente.