I temi della sanità e delle politiche sociali in cima all’agenda di Cgil, Cisl e Uil Sicilia che, congiuntamente alle rispettive federazioni dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil rilanciano la necessità di affrontare il fenomeno della povertà che avanza, colpendo soprattutto i soggetti più fragili come gli anziani e i disabili, in una regione dove anche curarsi diventa per molti sempre più difficile e che registra con il Nord del Paese un divario di ben quattro anni in termini di aspettativa di vita.
Nello specifico, i sindacati chiedono alla Regione Siciliana investimenti nella sanità e nel welfare, l’abolizione dei ticket, l’abbassamento del costo delle prestazioni per i più poveri e interventi per i disabili.
Argomenti dei quali si è discusso a Palermo nel corso degli esecutivi regionali di categoria che hanno visto altresì la partecipazione delle confederazioni e dopo i quali è stata chiesta l’apertura di un tavolo di trattative agli assessori della giunta Musumeci Ruggero Razza e Mariella Ippolito, rispettivamente titolari della Salute e alla Famiglia, con l’obiettivo di individuare misure e risorse certe per risolvere i problemi aperti.
“Riteniamo che gli interventi non siano più differibili – si legge in una nota congiunta dei segretari generali dei pensionati siciliani di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Maurizio Calà, Alfio Giulio e Antonino Toscano e dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia Michele Pagliaro , Mimmo Milazzo e Claudio Barone – e, se non arriveranno, la mobilitazione di tutto il sindacato sarà inevitabile”.
“In questa fase – aggiungono – consideriamo fondamentale anche un patto tra gli operatori della sanità, spesso costretti a lavorare in condizioni pessime, e gli utenti che pagano le tasse più alte d’Italia per ricevere i peggiori servizi. I sindacati sono concordi sulla necessità di aumentare gli addetti e le risorse nella sanità facendo leva sul bilancio regionale e di costruire quella rete di medicina territoriale che oggi manca, con la conseguenza delle lunghe liste di attesa per le prestazioni e delle resse ai Pronto soccorso, che spesso rappresentano gli unici presidi per chi ha un problema e, soprattutto, chiedono di smetterla di cercare di fare cassa sugli anziani e sui disabili”.
“È davvero insopportabile e vergognoso l’attacco sferrato ai disabili gravissimi over 66 – sottolineano – con la richiesta della restituzione delle cifre utilizzate per le cure. Cgil, Cisl e Uil Sicilia, congiuntamente alle sigle dei pensionati rilevano inoltre che i disabili, la maggior parte anziani, e le loro famiglie sono abbandonati a loro stessi e gli interventi ultimi del governo regionale non serviranno certo a garantire le cure necessarie e una vita dignitosa: per i sindacati si tratta di una battaglia di civiltà”.
Critiche, infine, anche per i tagli ai Comuni, che stanno determinando, secondo le organizzazioni sindacali, anche l’aumento esponenziale degli Enti locali in dissesto finanziario: le amministrazioni, sempre più spesso in ginocchio, sarebbero costrette a tagliare gli interventi di politica sociale destinati ad anziani e disabili.