giovedì, 26 Dicembre 2024
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Catania, viaggio tra le opere degli Impressionisti francesi

«Una mattina, siccome uno di noi era senza nero, si servì del blu: era nato l’Impressionismo»: nelle parole di Pierre Auguste Renoir sta il fulcro della mostra “Percorsi e segreto dell’Impressionismo”, attualmente allestita a Palazzo Platamone (Palazzo della Cultura), in via Vittorio Emanuele II, a Catania, visitabile fino al 21 aprile 2019.

L’esposizione è curata da Vincenzo Sanfo e Fiorella Minervino e con un testo in catalogo di Maïthé Vallès-Bled, mentre il progetto artistico è di Sicilia Musei in collaborazione con Dietro le Quinte e Difusione Italia Internatonal Group, con il patrocinio del Comune di Catania e con la collaborazione del Musée d’Agen.

Un viaggio policromatico e vivace che si declina in opere ad olio, disegni e acquerelli, grafiche, sculture, foto e libri monografici degli artisti che hanno fatto dell’Impressionismo francese una cultura dell’essere e dell’esistere.

Oltre 190 opere realizzate, non solo dai più grandi esponenti della corrente artistica tardo ottocentesca quali Cézanne, Degas, Gauguin, Manet, Monet, Renoir e Signac, ma anche da artisti meno noti che hanno intrapreso e realizzato i cosiddetti “lavori e studi di ricerca preparatori” a quello che sarebbe diventato, in seguito, l’Impressionismo puro.

Una caratteristica, questa, non da sottovalutare in quanto dona completezza ed unicità ad un’esposizione che mai prima d’ora, in Italia, aveva accostato artisti di alto livello ad altri meno conosciuti, ma altrettanto validi.

Un’arte, quella degli impressionisti, che si esprime attraverso paesaggi realizzati “en plein air” (in francese “all’aria aperta”), dove luci ed ombre giocano un ruolo fondamentale nella rappresentazione dell’alternarsi del giorno e della notte, e dove la libertà di pennellate e tratti “senza confini” lasciano fluire colori e movimenti.

Non esistono contorni, non si stabiliscono linee di demarcazione tra paesaggio e soggetti della scena, le pennellate sono larghe e i colori vivaci e luminosi, e la bidimensionalità non è un limite, ma una dimensione espressiva ed estetica che racconta la “realtà” più pura in contrasto con quella artefatta e “chimica” della fotografia.

Una sfida, quella tra pittura e fotografia, che gli Impressionisti seppero cogliere e trasformare in forza propulsiva divenendo essi stessi promotori di un’energia artistica vitale e liberatoria del ‘900 e dei secoli successivi.

Tra quegli alberi ci si può ritrovare e nel blu delle acque perdersi, ed è impossibile non respirare quel soffio di libertà e quella leggerezza che non si limita ad “impressionare”, ma anche a catturare il cuore, permettendo allo spirito di ritrovare quel senso di profonda pace nella brillantezza dei colori lontano dal grigiore della città.

La mostra è fruibile tutti i giorni dalle 9 alle 19. La biglietteria resta aperta fino a 60 minuti prima dell’orario di chiusura. Per ulteriori info e biglietti, clicca qui.

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