Domani (19 agosto) a Castelbuono sarà la giornata dell’impegno e di Pietro Grasso. Il presidente del Senato – alle 18 in piazza Margherita – parlerà di “Sicilia Legale” con i giornalisti Lirio Abbate e Salvo Toscano, con il sindaco Mario Cicero e l’attore Sebastiano Lo Monaco, che ha portato in teatro il suo libro “Per non morire di mafia”. Alle 22, il comico Ivan Fiore racconterà a suo modo “Pino Pooh”, padre Pino Puglisi e il suo impegno a Brancaccio, prima di essere ucciso dalla mafia nel 1993. Un pezzo poetico, leggero come una piuma, che narra un quartiere, i tipi che lo abitano, e un piccolo prete che non voleva diventare un martire.
Alto un soldo, si sarebbe detto anni fa: eppure questo piccolo trombettista ha classe e stile da vendere nonostante i suoi (appena) 12 anni. Gaetano Castiglia, originario di Lercara Friddi, allievo di Vito Giordano alla scuola del Brass Group, ha dimostrato grinta da vendere l’altra sera sul palco del Castelbuono Jazz Festival, dove ha ricevuto il Premio Tamburini assegnato ai giovanissimi musicisti emergenti. Poi si è esibito: e in pochi passaggi, ha guadagnato il pubblico – tantissimo, che ha riempito piazza Castello, fin sulla scalinata di accesso al maniero – confrontandosi di volta in volta con musicisti di spessore come Diego Spitaleri (pianoforte), Fabrizio Giambanco (batteria), il “collega” Giacomo Tantillo (tromba) e Riccardo Lo Bue (contrabbasso).
E il Castelbuono Jazz Festival diretto da Angelo Butera, continua, sempre sulla scia del Brass Group. Domani (19 agosto) si inizia appunto alle 18 con l’incontro pubblico con il presidente Pietro Grasso. Alle 22 Ivan Fiore racconterà a modo suo padre Puglisi, con un recital lieve, scritto poco dopo la morte del sacerdote. Poi la musica riguadagnerà il suo spazio: dal latin jazz all’easy jazz, l’Orchestra del Brass Group diretta da Domenico Riina, non si farà mancare nulla. Nella prima parte strumentale del concerto, OJS con i suoi solista eseguirà musiche latin jazz, quindi pezzi come “Funky Cha Cha” o “Marianela” di Arturo Sandoval, “Manteca” di Pozo e Gillespie nell’arrangiamento di Domenico Riina. “Viento Caliente” nell’arrangiamento di Francesco Buzzurro o “Rhapsody in blue” nell’arrangiamento più rock jazz di Eumir Deodato. La seconda parte del concerto vedrà invece protagonista la vocalist Lucia Garsia con “Dedicated to Burt Bacharach & co.”: da “The look of love” a “Do you Know the Whay to San Josè”, “Walk on By”, “Close to you”, “Any day now”, “Waiting for Charlie”, “Mister Paganini”, “At Last”, “Honey Suckle Rose”, “I Say A Little Prayer” per chiudere con “Besame Mucho” e “Ponteio”. Infine, la mattina della domanica (20 agosto) alle 6, si asptterà l’alba sulle note del piano di Riccardo Randisi.
L’organico dell’OJS è formato da Silvio Barbara, Faro Riina, Aldo Oliveri e Pietro Pedone (trombe), Salvo Pizzo, Salvatore Nania, Pietro Cracchiolo e Valerio Barrale (tromboni), Gaetano Agró, Antonino Oddo, Francesco Marchese, Gaspare Palazzolo e Antonino Pedone (sax), e la sezione ritmica Riccardo Randisi (pianoforte), che sarà protagonista di un concerto all’alba, domenica mattina alle 6; poi Giuseppe Costa (basso), Seby Alioto (batteria), Sergio Munafó (chitarra), Sergio Guna Cammalleri (percussioni).