Si avvicinano le festività natalizie e, come ogni anno, si ripete il problema dei caro voli per i siciliani fuori sede, che vogliono ritornare a casa per trascorrere le feste con la famiglia, che vedono trasformare il loro desiderio in un’impresa costosa e frustrante.
Il caro voli, ormai una costante nei collegamenti con la più grande isola italiana, raggiunge picchi insostenibili proprio nel periodo delle vacanze, sia quelle estive che natalizie, quando il desiderio di riabbracciare i propri cari si scontra con tariffe che spesso superano il migliaio di euro per una tratta di poche ore.
Per chi vive in altre regioni o all’estero, per lavoro o per studio, la Sicilia sembra diventare sempre più irraggiungibile. Nel tempo, nulla hanno potuto gli innumerevoli dibattiti politici e appelli da parte delle istituzioni regionali che nella sostanza non hanno portato soluzioni concrete.
L’unico risultato è che molti giovani e lavoratori emigrati sono costretti a rinunciare al Natale in famiglia o a scegliere mezzi di trasporto alternativi che li costringono a lunghi viaggi in treno, traghetto o con l’autovettura, comunque con tempi e costi elevati.
Le compagnie aeree, tra low cost e tradizionali, che atterrano in Sicilia gestiscono un mercato di oltre 2.200.000 passeggeri – stime di settembre 2024 di Assaeroporti -, con l’aumento della domanda durante le festività, che però non giustifica l’innalzamento delle tariffe.
Se consideriamo che, facendo fede alle stime di Assaeroporti, la Lombardia gestisce oltre 5.363.000 passeggeri e il Lazio oltre 5.085.000, non si comprende perché la Sicilia deve assoggettarsi a delle speculazioni da parte delle compagnie aeree ai danni dei cittadini, così come denunciato dalle associazioni di consumatori. Ad alcune regioni con numero di passeggeri assolutamente inferiori a quelli siciliani, non viene riservato lo stesso trattamento.
Pare che il problema sia da imputare all’assenza di una reale continuità territoriale. Infatti mentre alcune regioni insulari godono di agevolazioni tariffarie, per i siciliani il biglietto resta un lusso.
“Sono due anni che l’alto costo dei biglietti non mi consente di tornare a casa a Palermo e festeggiare il Natale con i miei familiari – commenta Christian che lavora in Lombardia -. Purtroppo sono costretto a non potere tornare nella mia terra sia a Natale che durante i giorni di ferie ad agosto”.
Per Amelia, studentessa che abita a Roma: “L’avvicinarsi delle festività è il momento in cui dovrei essere felicissima, ma poi penso ai sacrifici che devono fare i miei genitori per consentirmi di passare le feste con loro. Ogni anno spero che cambi qualcosa, ma il Natale si avvicina e per molti di no, meno fortunati di me, restare lontani è l’unica opzione possibile”.
La Sicilia è la terra che attira un enorme numero di turisti, ma rischia di essere sempre più lontana per i suoi figli. Il caro voli non è solo un problema di trasporti, ma un ostacolo alla coesione sociale e al diritto alla mobilità.