PALERMO – Si è svolta presso la sala riunioni sede UIL Pensionati di Palermo in via Enrico Albanese 19, una conferenza stampa avente come tema di discussione il recente decreto di riordino del mondo carcerario minorile.
Erano presenti il segretario regionale UILPA Sicilia Alfonso Farruggia, il segretario generale UILPA Polizia Penitenziaria Gioacchino Veneziano e il segretario provinciale UILPA Polizia Penitenziaria Gaetano Scarpaci.
Durante la conferenza è stato consegnato agli organi di stampa presenti, un cd contenente una cinquantina di scatti fotografici realizzati all’interno del carcere minorile Malaspina di Palermo. Una testimonianza in presa diretta, per mettere in evidenza le carenze strutturali, ma anche l’impegnativo lavoro degli operatori che svolgono un compito difficile e delicato allo stesso tempo.
E’ questo l’avvio – così come scritto in una nota dell’ufficio stampa – di un’azione di verifica che il sindacato ha intrapreso in tutti gli istituti minori dell’isola, con l’obiettivo di coinvolgere la collettività in ordine alle tematiche che riguardano sia il personale, che i detenuti, a partire dall’assunzione di nuove unità fino ad arrivare alla qualità della vita negli spazi delle carceri.
Alfonso Farruggia: “Il contratto degli operatori del settore, ma anche di tutta la pubblica amministrazione, non viene rinnovato dal 2009. Una spending rewiew che taglia i costi di gestione e di manutenzione degli uffici e delle manutenzioni, provoca dei danni sia agli operatori che agli utenti. Nel caso specifico sicuramente ci sono problemi di tipo logistico, non è colpa dell’amministrazione ma del Ministero che non manda risorse economiche. Quando non c’é ricambio del personale che va in pensione – prosegue Farruggia – chi resta in servizio soffre perché aumenta il carico di lavoro anno per anno”
Abbiamo chiesto a Gioacchino Veneziano, autore degli scatti fotografici, quali sono gli effetti che si augura possano sortire da questa iniziativa: “Punto numero uno desideriamo dimostrare che il sindacato è vicino ai lavoratori e che non ha paura a portare avanti le necessarie azioni di denuncia. Secondo, essere da pungolo anche nei confronti della dirigenza regionale, affinché determinate storture evidenziate negli scatti, vengano eliminate. Terzo stiamo denunciando la politica strutturale ed organizzativa, che intende accorpare un istituto penale con un centro di prima accoglienza. In altre parole i centri di prima accoglienza saranno smantellati e funzioneranno a chiamata, utilizzando risorse e personale già sovraccarico di lavoro. Speriamo che i legislatori cambino questa idea di ristrutturazione, che ha come scopo il risparmio, ma che in realtà porterà a maggiori spese da parte dello stato.”