sabato, 23 Novembre 2024
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Canile di Palermo, per alcuni è un problema vantaggioso? Per le Associazioni Animaliste sembra essersi creata una nuova lobby del randagismo

PALERMO – Anima Animalista, Asva, Felici nella coda, Lida, Liv, Lo scodinzolo, Oipa, Pet Emergency, Uada, Ugda, sono alcune delle associazioni animaliste, che, in questi ultimi tempi, hanno esternato il loro malcontento e perplessità circa la gestione del canile di Palermo in via Tiro a Segno e il relativo servizio di assistenza sul territorio dei cani vaganti.

Secondo quanto messo in luce dalle associazioni, l’inadeguatezza del canile cittadino e le rispettive problematiche ad esso connesso deriverebbero da una incompatibilità tra due fazioni: da una parte gli animalisti, ossia coloro che pensano che gli animali, alla pari degli uomini, abbiano diritto alla vita, al rispetto e alla dignità, sulla base dei principi di pace e uguaglianza universale, dall’altra parte, invece, le Istituzioni, accusate dalle  Associazioni di essere insensibili al problema.

Effettivamente, negli ultimi 30 anni di vita comunale, il problema del randagismo, strettamente connesso alla funzionalità del canile cittadino, sembrerebbe essere peggiorato e, inoltre, la struttura stessa, ormai vecchia e in rovina, da alcuni definita “una vera e propria prigione”, non sembra per tanti animalisti dotarsi di tutti quei requisiti e criteri necessari per curare e ospitare al meglio i numerosi cani.

Sulla questione del canile, alcuni volontari, cercando un confronto con le stesse Istituzioni, hanno visionato in prima persona il canile e hanno dichiarato di averne constatato l’inadeguatezza e la poca efficienza. «Grazie alla continua visita dei volontari, nel canile sanitario sono state messe in luce anomalie di gestione che nella migliore delle ipotesi sfociavano in pressappochismo e disinteresse. Infatti sembra che non siano pochi i casi di cani di cui non se ne conosca il destino, usciti dal canile in modo anomalo e affidati a soggetti di cui si siano perse le tracce» – hanno dichiarato le associazioni.

Le iniziative individuali, rivolte esclusivamente al benessere e alla cura degli animali, sono certamente tante e sono confermate dalle numerose pagine e gruppi Facebook e dai continui annunci sulla rete, ma soprattutto dal duro lavoro, dai sacrifici e dalle attività organizzate, nei limiti del possibile (economicamente parlando), dai sempre più numerosi volontari di Palermo e provincia.

Il volontariato e l’affetto per gli animali, tuttavia, non sono sufficienti ad assicurare loro una vita dignitosa. Di fronte alla presunta convenzione con un ente privato AGADA di Trabia circa l’affidamento, da parte del Comune di Palermo, del servizio di prelievo e custodia di tutti i cani che si avvistano liberi in città, di quelli provenienti dal canile di via Tiro a Segno e pure di quelli già affidati ad altri soggetti privati incaricati della loro custodia temporanea, le associazioni animaliste hanno detto NO. Il canile privato di Trabia, peraltro, risulterebbe, secondo quanto è stato a noi evidenziato dalle associazioni, già sottoposto a restrizione da un’Ordinanza sindacale emessa dal Sindaco di quel comune – n.8 del 05 febbraio 2015.

Poca trasparenza e le manovre non chiare denunciate dagli animalisti, hanno spinto le tante Associazioni a ritenere “fantomatici” i lavori di ristrutturazione del canile e a proporre delle soluzioni alternative circa il trasferimento dei cani dalla struttura. «Perché non pensare a strategie più compatibili con i dettami del buon senso e della stessa legge? Ad esempio, prevedere l’uso di un terreno confiscato (vedi l’istituendo parco canile), allestire dei recinti temporanei e trasferire lì i cani, potrebbe essere la soluzione praticabile per consentire di realizzare i lavori di ristrutturazione» – hanno detto.

Lunedì 3 Agosto, invece, alta tensione e maniere forti.  All’arrivo di un furgone per il prelievo e il trasporto dei cani è iniziata una vera e propria lotta di protesta da parte di una quarantina di animalisti, che hanno bloccato qualsiasi passaggio e manovre davanti ai cancelli del canile. Il blocco è durato tutta la giornata e la notte (ndr). A seguito di un incontro a Palazzo delle Aquile, tra l’Assessore Francesco Maria Raimondo e i rappresentanti del Comune di Palermo e delle rispettive associazioni animaliste è stato, per il momento, dato lo stop ai trasferimenti. Inoltre, stando a quanto riferito dai consiglieri comunali Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti, che hanno sostenuto la causa degli animalisti «si aprirà un tavolo permanente di confronto per assicurare lo svuotamento della struttura di via Tiro a Segno nella legalità e nel rispetto degli animali. E’ emerso anche che non esiste alcuna convenzione con l’associazione cui era stato assegnato l’incarico della cattura dei cani e per questo motivo chiederemo l’intervento delle autorità competenti, anche per capire se siano stati violati i diritti degli animali».

Arriva dunque una vittoria per gli animalisti, che non esitano a ringraziare quanti li hanno appoggiati, ma non rinunciano ad avere ulteriori chiarimenti da parte delle Istituzioni.

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