Cancro al polmone: a Trapani si sperimenta un nuovo farmaco non ancora in commercio in Italia. A condurre la sperimentazione è il reparto di oncologia dell’Ospedale Sant’Antonio Abate.
Il farmaco è il Nivolumab, da somministrare nei pazienti affetti da carcinoma polmonare squamocellulare non resecabile e/o metastatico e da adenocarcinoma polmonare, in seconda linea terapeutica, per chi, ammalato di cancro al polmone, cioè non ha risposto al primo trattamento chemioterapico.
Il cancro del polmone è la principale causa di morte per cancro e secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è responsabile di oltre 1,5 milioni di decessi ogni anno, provocando più morti della somma dei tumori del colon-retto, seno e prostata.
“Il Nivolumab – spiega il primario del reparto Filippo Zerilli – appartiene ad una classe di nuovi farmaci immuno-terapici che, in virtu’ del loro meccanismo d’azione, sembrano in grado di indurre risposte durature, prolungando l’aspettativa di vita dei pazienti. Gli studi hanno dimostrato che grazie all’originale meccanismo immunitario, la sopravvivenza globale dei pazienti ammalati di cancro al polmone è stata incrementata del 41% rispetto al Docetaxel”.
Nelle scorse settimane allo scopo di garantire ai pazienti il tempestivo accesso a terapie farmacologiche efficaci, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha attivato un “programma di uso compassionevole” per il trattamento con Nivolumab. Il cosiddetto uso compassionevole è la possibilità di utilizzare, a fini terapeutici, farmaci per i quali non e’ ancora stata completata la fase di sperimentazione clinica.