Ho chiesto all’allevatore Massimo Favo* di parlarci della sua razza preferita: il Briquet Griffon Vendèen.
Classificato nel gruppo 6° della classificazione delle razze canine della F.C.I. – segugi e cani per pista di sangue, standard n°19. E’ un cane proporzionato ed armonico, alto da 48 a 53 cm per le femmine e da 50 a 55 cm i maschi, piuttosto raccolto con cranio piuttosto bombato non troppo largo, il muso è lungo quanto il cranio. È uno dei pochi segugi ad avere le linee cranio – facciali parallele. Tartufo forte e nero, labbra poco sviluppate ma che ricoprono bene la mascella inferiore. La chiusura è a forbice con incisivi perpendicolari alla mascella. Occhi scuri, grandi ed espressivi, sopracciglia folte senza nascondere l’occhio Orecchi morbidi terminanti a punta, ben rivoltati in dentro, non arrivano all’estremità del tartufo, attaccati al di sotto della linea dell’occhio. Torace non troppo ampio, piuttosto profondo, arriva al livello del gomito. Di forte ossatura. Coda attaccata alta, portata a sciabola con eleganza e fierezza. Movimento elastico e sciolto mai a saltelli. Pelo giustamente lungo, talvolta cespuglioso, rude al tatto con sottopelo fitto. Non richiede eccessiva toelettatura o lavaggio. I colori ammessi: nero a pezzatura bianca (bianco e nero), nero macchiato di fulvo (nero-focato), nero a macchie sabbia, fulvo a pezzatura bianca (bianco-arancio), fulvo con gualdrappa nera e pezzatura bianca (tricolore) fulvo carbonato, sabbia carbonato con pezzatura bianca, sabbia carbonato e ancora i mantelli tradizionalmente chiamati pelo di lepre, pelo di lupo, pelo di tasso o pelo di cinghiale. Il mantello monocolore nero o bianco, pelo lanoso non è ammesso.
Ecco cosa scrive Massimo:
Molti mi chiedono se allevare Briquet è stato frutto di una scelta oculata o una casualità….bene… è stata una casualità. Quando a metà degli anni 90, lasciai la caccia alla lepre e i segugi italiani per avvicinarmi a quella al cinghiale, nella squadra in cui andai e tuttora faccio parte, tra i vari ausiliari vi era un “cagnone”dalle notevoli doti venatorie che mi colpì subito, in primis, per il suo vocione. Si trattava di un Grand griffon Vendéen di nome Bateur. Onestamente mi dovetti informare relativamente alla razza alla quale apparteneva, a me allora sconosciuta. Volendo assolutamente averne uno anche io cercai allevamenti in giro per l’Italia ma, ahimè, con scarso risultato. In compenso trovai diversi allevamenti di un “cane simile”, solo “più piccolo” che “va anche meglio nel bosco” ….questo mi sentivo dire.
E fu così che portai a casa due fagottini di pelo dagli occhioni neri ed espressivi che scoprii fossero Briquet Griffon Vendéen.
Briquet significa cane di taglia media, discende dalla grande razza dei griffoni vandeani. Il suo paese di origine è la Vandea (Vendée), un dipartimento francese della regione dei Paesi della Loira.
La selezione risale a prima della grande guerra per conto del Conte d’Elva, subì un periodo di decimazione durante la guerra per riapparire in piccoli equipaggi a Fontenay nel secondo dopoguerra.
Del suo antenato ha mantenuto esattamente le caratteristiche che lo distinguono, come scriveva il conte Colteux de Canteleu; abile cercatore, magnifico scovatore, instancabile inseguitore. La concentrazione di tutte queste doti ha fatto si che i soggetti divenissero molto “autonomi” nella caccia, pertanto abbandonato in Francia dai cultori dei grandi equipaggi. Oggi si utilizza in mute modeste composte da 8/10 elementi.
Alcuni gli rimproverano la sua focosità, l’impeto, l’indisciplina ma queste sono solo le conseguenze del suo temperamento del grande cacciatore; sta al conduttore imporre una scala gerarchica e saper farsi rispettare.
Soggetto dotato di olfatto ambivalente può cacciare sia “ a vento” che seguendo una traccia con testa a terra. In Italia specializzato quasi esclusivamente per la caccia al cinghiale, ma in Francia molto usato anche per il cervo e il capriolo.
Concludendo, il Briquet ti dà veramente tutto se stesso; docile, affettuoso e giocherellone a casa mentre a caccia ti fa capire immediatamente che non è un cane per tutti!!
* Nasce ad Acqui Terme (AL) il 16.09.75 ma abita a Castino (CN) nell’Alta Langa. E’ allevatore di Briquet Griffon Vendèen con l’affisso “di Ponte Belbo”. Con i soggetti da lui allevati ha conseguito ottimi risultati in prove di lavoro e proclamato tre campioni italiani di bellezza, tutti in classe lavoro. Cacciatore di cinghiali ma anche del pregiato tartufo bianco di Alba. Fra le sue passioni, oltre la caccia e i cani, la musica. Diplomato al Conservatorio suona la fisarmonica che è stata la sua professione per oltre diciotto anni. Attualmente ha iniziato il percorso formativo per Esperto Giudice dell’ENCI per prove di lavoro per segugi e per Esperto Giudice di Esposizione per la sua razza.