Lunedì 28 ottobre 2019, alle ore 20.00, un abitante di piazzetta Beato Padre Pino Puglisi ha contattato Maurizio Artale, presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro per comunicare che quattro ragazzi di età compresa tra i 15 e i 17 anni stavano rompendo un lampioncino della piazza dove cadde vittima della mafia 26 anni fa padre Pino Puglisi.
Prontamente Artale ha chiamato la Polizia e si è recato sul luogo, dove ha constatato quanto a lui riferito. Nel frattempo, è giunta poi la pattuglia per i rilievi e le domande di rito, al termine delle quali è stato sostituito il lampioncino distrutto.
“Sembra che ci sia stata una recrudescenza di atti intimidatori ai danni di questo luogo sacro, reso tale dal sacrificio del Beato Puglisi – ha commentato Artale – e sembra non esserci più ritegno e pudore da parte di taluni che, indisturbatamente, continuano a sfregiare la memoria del piccolo parroco di Brancaccio, che volle sacrificarsi anche per ragazzini come loro. Possa il Beato continuare a sostenerci in questa lotta di civiltà”.
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