Lo scorso 23 e 24 luglio, a Filicudi, si è svolta la terza edizione della Biennale del Libro di Filicudi, nonchè il concorso “I racconti di Filicudi: concorso letterario brevi racconti e poesia”; la kermesse, diretta da Tamara Agnello, ha avuto come ospiti, per il comune di Lipari, il sindaco Marco Giorgianni e l’assessore alla cultura Tiziana De Luca, ed è stata presentata da Paolo Chicco.
Reading di libri e musica dal vivo, e non solo, all’interno della rassegna anche la premiazione del concorso letterario di brevi racconti e poesie “I racconti di Filicudi”, un concorso cui protagoniste sono state le opere letterarie di autori che meglio son riuscite a raccontare bellezze, magie e curiosità dell’isola di Filicudi.
Per quanto concerne la location isolana, l’evento si è svolto all’hotel Phenicusa, che gode di una suggestiva posizione sul mare a pochi passi dal porto di Filicudi. Questa terza edizione, inoltre, ha visto la partecipazione della scuola secondaria di primo grado di Filicudi che ha anche ricevuto una menzione speciale per le poesie degli studenti che sono anche state recitate davanti il pubblico della Biennale. Ruolo fondamentale è stato anche quello della Giuria formata da: Lara Semboloni, Università di Siena; Marcello Mollica, Università di Messina; Andrea Francioni, Dir. ASAFAL, Università di Siena; Stefania Stefani, Università di Catania; nonchè degli esperti Rosanna Scognamiglio e Renzo de Biase.
Durante la prima serata della Biennale è stato presentato il libro “El diablo” dello scrittore palermitano Fabio Ceraulo insieme a Rita Giammarresi anche lei palermitana e scrittrice, è seguita poi una discussione sull’isola di Filicudi a cura di Ivo Gallimberti e la presentazione delle prime tre opere in concorso de “I racconti di Filicudi”. Mentre, al termine della seconda ed ultima serata, quindi dopo la presentazione del secondo libro in programma e degli altri tre racconti in concorso, alla presenza del sindaco di Lipari, si è svolta la cerimonia di premiazione.
Entrambi gli scrittori palermitani, Giammarresi e Ceraulo, hanno partecipato coi loro racconti, Rita la prima sera e Fabio la seconda, ed il racconto di Rita Giammarresi ha trionfato tra gli altri concorrenti aggiudicandosi la III edizione della Biennale del libro.
Entrando nel dettaglio sulle opere presentate in concorso dai due scrittori palermitani, “Diario ‘53”, è il racconto di Rita Giammarresi che narra di un quarantenne che si trasferisce al nord e torna dopo una decina d’anni a Filicudi in occasione della morte del nonno. Sarà durante queste tristi giornate che la vedova consegnerà al nipote un diario, secondo le volontà del nonno. E nell’arco di una sola notte, il protagonista leggerà questo diario, e rimetterà in discussione molti punti della sua vita.
“Non mi aspettavo affatto di vincere in questa Biennale – racconta al GCPress Rita Giammarresi – ed è stato quindi tutto inaspettato per me. Il racconto è nato da diverse sensazioni legate al rapporto che ho col mare, per me fondamentale, e che riesco a ritrovare proprio alle isole Eolie, crogiolo di emozioni che bisogna provarle per comprenderle. In queste Isole c’è poco, e questo poco basta per stare bene; c’è una commistione perfetta tra acqua, aria, terra, fuoco, e c’è molto misticismo. E già la cornice delle Eolie in sè aiuta chi scrive o deve creare un qualcosa. Il racconto si basa per lo più di sensazioni personali con un ritorno alle proprie radici, alle origini, ed è quello che fa il protagonista: dopo aver inseguito al nord denaro, successo, potere, contatti… torna a Filicudi dove i ritmi sono lenti, dove si seguono le dinamiche luce-buio, vento e mare, e tutto ciò che di più primordiale possa essere intorno a noi. E le nostre radici sono importanti, ci raccontano chi siamo, da dove veniamo e soprattutto cosa vogliamo; è inutile che l’uomo cerca di allontanarsi dalle proprie origini, poichè è come allontanarsi da sè stessi, e bisogna sempre ritrovarsi per andare avanti”.
Inoltre, in questo racconto, la Giammarresi ha inserito una leggenda scritta precedentemente che ha un’ambientazione marina, mescolando quindi misticismo a questa storia fatta di umanità, sentimenti e legami profondi con le origini e la terra isolana.
Fantasia e originalità, che si mesolano alla magia dello scenario di Filicudi, stanno invece alla base de “Il naufrago”, il racconto di Fabio Ceraulo che ci riporta al 1820 facendoci rivivere una storia avvincente dove non mancheranno i colpi di scena.
“In questa narrazione – spiega al GCPress l’autore Fabio Ceraulo – ho immaginato, partendo dalla location di Filicudi, un naufragio di una piccola imbarcazione proprio sulle coste dell’Isola da dove è sceso anche un famoso personaggio storico. Questi, si appropria sin da subito del territorio, facendo amicizia con dei bambini, che lo vedono come un eroe mitologico, ed anche con i pescatori di un villaggio, insediandosi lì. La mia storia, naturalmente tutta di fantasia, è stata molto gradita avendo avuto, probabilmente per questo tocco di originalità, il suo perno principale”.
Trascorre il tempo, e quando giunge notizia della morte di Napoleone, si scoprirà la verità su questo misterioso personaggio storico. Si tratterà davvero del famoso Napoleone?