Sopralluogo della Soprintendenza dei Beni Culturali di Agrigento al Teatro Popolare di Sciacca (Teatro Samonà). La ricognizione, avvenuta su precisa indicazione dell’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, è stata disposta dal Dirigente generale dei Beni Culturali Sergio Alessandro.
Al sopralluogo erano presenti il Soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento Michele Benfari, il Dirigente della Sezione per i Beni Architetonici e storico-artistci della Soprintendenza Tommaso Guagliardo, l’Assessore al Turismo del Comune di Sciacca Accursio Caracappa e il geometra Monte dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sciacca.
L’obiettivo è quello di avviare in tempi rapidi le procedure necessarie per risolvere le criticità che comportano l’attuale chiusura del Teatro. Effettuate le dovute analisi, la Soprintendenza di Agrigento predisporrà il DISA (Documento per le indicazioni della stazione appaltante), che costituisce l’atto necessario all’individuazione di un professionista da incaricare per la redazione del progetto che dovrà restituire il prestigioso Teatro alla pubblica fruizione.
“Il ripristino delle condizioni di decoro del Teatro Popolare di Sciacca – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – è doveroso per la comunità saccense e per l’intero mondo della cultura. La riapertura definitiva del Teatro è un impegno assunto dal Presidente Musumeci e da me, che a questo luogo sono legato anche da un profondo valore affettivo”.
Proprio negli scorsi mesi il presidente della Regione aveva effettuato un sopralluogo alla struttura per verificare lo stato dei luoghi.
Il progetto del Teatro Popolare di Sciacca, pensato come struttura polifunzionale in grado di accogliere iniziative culturali, spettacoli, mostre e convegni, venne redatto nel 1975 dagli architetti Giuseppe e Alberto Samonà, con la collaborazione di Mariella Di Falco; l’edificio, importante esempio di architettura contemporanea, si pone in un’area di grande interesse dal punto di vista paesaggistico, compresa tra l’ex Convento di San Francesco e il Grande Hotel delle Terme. I lavori di costruzione furono avviati nel 1979 e interrotti nel 1982. Solo nel 1992 si arrivò alla stesura di un progetto di completamento. Le modifiche introdotte al progetto originario non ne hanno mutato l’impianto formale, determinato dalla giustapposizione di tre corpi di fabbrica (un parallelepipedo, un cono e una piramide) che adempiono a diverse funzioni.