La discarica di Bellolampo si avvia alla chiusura, in quanto la VI Vasca, che era stata interessata dai lavori di ampliamento al fine di prolungarne la vita utile, ha definitivamente esaurito i volumi complessivamente autorizzati. A darne comunicazione l’Amministratore Unico di Rap Giuseppe Norata.
“A seguito degli ultimi rilievi volumetrici eseguiti e considerati i quantitativi in ingresso degli ultimi giorni, si è accertato che la definitiva chiusura avverrà in data 25 luglio, contrariamente a quanto precedente stimato (22 luglio). I rilievi aggiornati hanno infatti consentito di riscontrare una disponibilità di circa 2000 mc residuali di volumetria utile per l’abbancamento. In data odierna – conclude Norata – l’azienda ha provveduto a comunicare l’esaurimento della VI vasca alla Regione e a tutte le istituzioni interessate”.
La Rap, nelle more della realizzazione della settima Vasca e come da decreto regionale, è pronta per trasferire il sopravaglio del TMB presso altri impianti siciliani di smaltimento finale (OIKOS, SICULA,TRASPORTI E CATANZATO COSTRUZIONI) con capacità residuale tali di ricevere i rifiuti di Palermo.
“La chiusura della discarica di Bellolampo, a causa della saturazione della sesta vasca, crea enormi problemi al comune di Palermo e alla Rap, da quelli igienici a quelli ambientali ed economici. Ci saremmo aspettati dal governatore della Regione, nominato commissario, interventi più decisi per accelerare i lavori sulla settima vasca e ci aspettiamo inoltre che il governo copra i costi milionari che Palermo dovrà affrontare per conferire altrove l’immondizia”. Lo dicono Paolo Caracausi (Idv) e Massimiliano Giaconia (Palermo 2022), rispettivamente presidente e componente della commissione Aziende del consiglio comunale di Palermo.
“Per fare il punto della situazione – concludono Caracausi e Giaconia – la Terza commissione ha convocato l’amministratore unico della Rap Giuseppe Norata e l’assessore all’Ambiente Giusto Catania, così da valutare quali azioni intraprendere a tutela della città”.
AGGIORNAMENTO sulla situazione nell’Isola
Buone notizie per il trattamento dell’umido in Sicilia. L’impianto Sicilfert di Marsala, che era stato sequestrato e poi restituito alla proprietà, è pronto a tornare in funzione, con riflessi positivi su tutto il sistema regionale. Il Libero Consorzio di Trapani ha emesso un’ordinanza che consentirà di conferire ai sindaci del territorio 5 mila tonnellate per i prossimi 30 giorni. Una buona notizia per i Comuni che si aggiunge allo sblocco da parte del governo Musumeci di 103 milioni per impianti pubblici, mentre si continua a lavorare per riattivare le strutture ferme come quelle di Castelvetrano e Bisacquino.
“Da mesi – dice l’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon – portiamo avanti dei tavoli tecnici in assessorato per riunire tutti i soggetti interessati, dall’Arpa alle Asp, per trovare soluzioni ai problemi che emergono. Un grazie particolare voglio rivolgerlo al prefetto di Trapani per l’impegno e la fattiva collaborazione che stanno contribuendo alla normalizzazione della gestione dei rifiuti a Trapani e, di riflesso, nel resto dell’Isola”.
Nel frattempo un altro impianto pubblico, quello del Polo di Castelvetrano, chiuso per il fallimento dell’Ato, potrebbe a breve tornare nelle disponibilità dei Comuni. Si susseguono i tavoli tecnici per definire gli adempimenti necessari per il ripristino. Lavori in corso anche per l’impianto di Bisacquino, coinvolto nel fallimento di un altro Ato e per il quale, d’intesa con la Srr, si sta cercando di sbloccare un finanziamento per favorire la riapertura.