La musica come mezzo per sensibilizzare e porre all’attenzione temi importanti come la sicurezza sul lavoro. A metterci la faccia, ancora una volta, è la Women Orchestra, l’orchestra siciliana tutta al femminile, che due giorni fa è intervenuta al flash mob organizzato da Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Sicilia, in piazza Politeama a Palermo, nell’ambito della settimana nazionale sulla sicurezza.
Per dire basta alle morti sul lavoro, le sigle sindacali hanno scelto di accompagnare la protesta a favore dei lavoratori dei cantieri edili- che si sono presentati con i caschetti gialli e le tute imbrattate di rosso- con l’esecuzione di alcuni brani musicali.
“Anche grazie alla musica- ha dichiarato Pietro Ceraulo, Segretario Fillea Cgil Palermo- abbiamo voluto riaccendere i riflettori sul tema degli infortuni, della salute e della sicurezza sul lavoro, che ad oggi in Italia sono tutto altro che risolti. I controlli sono pochi, e tantissime le irregolarità, che vengono rilevate soprattutto nei cantieri. Chiediamo dunque più controlli, ma anche più prevenzione e formazione”.
“La musica può anche essere mezzo di denuncia sociale- aggiunge Alessandra Pipitone, Direttrice della Women Orchestra- Per noi, che l’impegno per il sociale lo abbiamo nel DNA fin dalla nascita della formazione, così deve essere”. “Siamo orgogliose di avere dato il nostro contributo per sensibilizzare al tema”.
“Il risultato è stato straordinario- conclude Ceraulo- siamo riusciti nell’intento di attirare l’attenzione al tema, mediatica ma anche tra i presenti. L’emozione condivisa quando è stato eseguito l’Hallelujah di Cohen in onore delle vittime di incidenti sul lavoro è stata coinvolgente”.
Ed anche l’Assessore Giovanna Marano, con delega al lavoro, ha lo scorso mercoledì portato la solidarietà e il sostegno dell’ Amministrazione comunale all’iniziativa “Basta morti sul lavoro”, promossa da Fillea, Filca e Feneal e che ha visto a Palermo una delle sei piazze nazionali.
“Salute e sicurezza sono un binomio inseparabile – ha dichiarato – a cui destinare nuove risorse e applicare regole che non possano consentire più scorciatoie a danno di chi lavora, rischiando la salute e la propria incolumità. Non avrebbe alcun senso investire centinaia di miliardi e non affrontare alla radice i problemi legati alla sicurezza, ai diritti, alla salute”.
(foto di Renée Purpura)