lunedì, 23 Dicembre 2024
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“Ballarò d’autunno” – Rassegna di narrazioni verso il museo della città.

Palermo – “Stiamo realizzando, attraverso una rassegna di narrazioni, un percorso di conoscenza delle culture e delle tradizioni della nostra città, che ha come scopo evidenziare, recuperare e condividere le radici della nostra identità, che a volte risulta essere carente. Un progetto che passa anche attraverso la promozione del territorio e la realizzazione del museo della città, che non esiste ancora e che speriamo si possa realizzare quanto prima” Così ha esordito Giulio Pirrotta, presidente di Ars Nova.

Ma facciamo un passo indietro per dire che l’incontro “Ballarò d’autunno”, si è svolto martedì 15 novembre all’interno della sala Consiliare del Comune di Palermo, alla presenza del Sindaco Leoluca Orlando insieme ai promotori dell’iniziativa organizzata e promossa dal comitato “Ballarò significa Palermo” composto dalle associazioni Ars Nova, Italia Nostra Palermo, Kleis, Kulturae, Insieme per la Cultura, Elementi.

“Ballarò d’autunno” prenderà il via il 25 settembre per concludersi il 13 dicembre per fare conoscere il quartiere con una serie di appuntamenti collegati a ricorrenze emblematiche della tradizione palermitana ed al calendario delle giornate internazionali: 26 settembre, la giornata europea delle lingue; 27 settembre, giornata mondiale del sordo; 16 ottobre, giornata mondiale dell’alimentazione; 2 novembre, festa dei morti; 13 dicembre, Santa Lucia.WP_20150915_10_35_39_Pro

Incontri, installazioni, performance , danze, racconti, convegni, concerti, esposizioni di prodotti artigianali, percorsi in bicicletta e passeggiate sono le attività inserite in Ballarò d’autunno per promuovere i beni e le attività nel territorio, la conoscenza del patrimonio artistico e culturale, le realtà produttive e di impegno sociale della città. Questa porzione di città considerata centrale ed importante tanto da fare dire al Sindaco che Palermo è Ballarò e Ballarò è Palermo.

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Il professor Piero Longo

Molto interessante è stato l’intervento del professor Piero Longo che ha centrato inizialmente il focus del suo intervento sull’origine e sull’etimologia di Ballarò, una delle quali trae spunto dalla presenza del fiume Kemonia e di altri corsi d’acqua superficiali e quindi si pensa ad una sorta di confusione delle acque, ma anche a un luogo dedito sin dai suoi albori alla vendita di mercanzie all’aperto. “Palermo – ha detto il professore Longo – è una città ibrida, è un qualcosa che cambia e cresce ogni giorno. Una città dalle tante contraddizioni, che ha bisogno di capire da dove si origina per comprendere dove sta andando e quale sarà il suo futuro. Noi abbiamo donato all’Europa, di cui siamo parte integrante, un modo di essere ed un modo di vivere unico”

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Adham D. Nazareth, presidente della Consulta Comunale delle Culture

Il dottor Adham D. Nazareth, presidente della Consulta Comunale delle Culture per la partecipazione politica dei cittadini stranieri ed apolidi è intervenuto alla conferenza stampa: “Palermo è la città nella quale ho deciso di vivere e che amo profondamente. Tengo a sottolineare che è stata da esempio per tutta l’Europa in questo momento difficile di migrazioni di massa. La nostra città ha un’anima, spesso irrequieta, che non ha uguali in altre città europee che ho visitato e quindi sono contento di essere qui presente per parlare di questa iniziativa”

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La conferenza stampa a Sala delle Lapidi

La conferenza stampa di presentazione della manifestazione, è stata chiusa dal Sindaco Leoluca Orlando che, rifacendosi al discorso del Presidente delle Culture, ha messo in evidenza il fatto che i palermitani sono per definizione dei migranti. “La consulta delle culture non è la consulta dei migranti, bensì è la consulta dei palermitani. Spesso mi capita di riflettere e mi domando perché le altre città hanno il loro libro di storia ed invece Palermo ha una Sala delle Lapidi che sono sostanzialmente tante tessere di un mosaico, tante storie che si concentrano in una sola sala. Stento a credere alla possibilità di un Museo della Città fisico, il nostro Museo deve essere virtuale”.

Certamente questa iniziativa ha il pregio di rafforzare l’identità dei palermitani attraverso la conoscenza e nello stesso tempo di facilitare ulteriormente l’integrazione con la condivisione di spazi e di momenti di vita, il tutto innestato nelle novità e nelle evoluzioni sociali, politiche, economiche verso le quali stiamo andando incontro

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