Sono 30 i film dell’importante e corposa retrospettiva, che la sesta edizione di Animaphix dedica al cinema d’animazione polacco, e presenta in anteprima nazionale: dai lavori rappresentativi della Scuola Polacca di Animazione, fenomeno artistico nato alla fine degli anni Cinquanta sotto l’egida di Jan Lenica e Walerian Borowczyk, agli autori contemporanei come Piotr Dumala, Mariusz Wilczynski e Tomek Ducki, fino all’approfondimento riservato alle animazioni realizzate da artiste polacche, che si sono distinte per talento, sensibilità e creatività.
Oltre al focus sull’animazione polacca il Festival, in programma dal 29 luglio al 2 agosto a Bagheria negli spazi della settecentesca Villa Cattolica – Museo Guttuso, propone un’ampia selezione di cortometraggi in competizione, approfondimenti, programmi speciali e omaggi.
Questa edizione, che negli scorsi mesi ha avuto una parentesi online con Animaphix Streaming Experience, si concluderà con una finestra aperta sul cinema di animazione per bambini e ragazzi in programma dal 9 all’11 novembre.
RETROSPETTIVA CINEMA D’ANIMAZIONE POLACCO
Nasce dalla collaborazione con il festival partner Etiuda & Anima di Cracovia, e il supporto del Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Repubblica di Polonia e del Polish Film Institute l’importante retrospettiva – strutturata in tre segmenti – sul cinema d’animazione polacco che Animaphix presenta in anteprima italiana. Durante la prima serata, la direttrice del festival polacco, Katarzyna Surmacz, illustrerà il progetto “Polish School of Animation – New Way”, costituito da una retrospettiva storica legata al fenomeno artistico, riconosciuto come Scuola Polacca di Animazione, nato alla fine degli anni Cinquanta sotto l’egida di Jan Lenica e Walerian Borowczyk, autori di House (1958), ultimo cortometraggio realizzato insieme e ispirato alla tradizione avanguardista francese degli anni Venti. Tra i film storici spiccano anche: Red and Black (1963) di Witold Gierzs, un western magistralmente dipinto sulla pellicola, Hobby (1968) di Daniel Szczechura, metafora dello schiavismo politico e della lotta per la libertà, Reflesky (1978) di Jerzy Kucia, ironica riflessione sulla vita, Tango (1980) di Zbigniew Rybczynski, accurata compressione del tempo e dello spazio, dove agiscono, senza toccarsi, decine di personaggi. Quest’ultimo riceve il primo premio Oscar della storia del cinema Polacco.
La seconda parte della retrospettiva sarà dedicata agli autori contemporanei polacchi, di cui saranno mostrati, tra gli altri Grade Death (2002), un’animazione creata per l’ultima canzone del noto cantante polacco Grzegorz Ciechowski di Mariusz Wilczynski, Baths (2013) di Tomek Ducki, riflessione sul tempo, sulla terza età e sui limiti del reale, e il crudo Hippos (2014) di Piotr Dumala, già ospite di Animaphix nel 2017, autore quest’anno del film in concorso Last Supper (2019).
La terza e ultima parte sarà una lente d’ingrandimento sulle animazioni realizzate da artiste polacche, che si sono distinte per talento, sensibilità e creatività. Presenteranno dal vivo i loro film Wioletta Sowa regista di Refreny (2008), film che racconta la commovente storia di tre donne di tre generazioni, realizzato al computer – la regista ha dipinto su un tablet, con pennelli virtuali, da lei stessa sviluppati -, e di Xoxo (2016) un gioco a cavallo tra piacere e sensualità; e Izabela Plucinska, regista di Esterhazy (2009), trasposizione del celebre racconto di Hans Magnus Enzensberger, Esterhazy: un coniglio a Berlino che narra le avventure del piccolo coniglio di nobile casata, alla ricerca di una moglie da trovare tra i conigli che vivono all’interno di quella striscia di terra che divideva le parti Est e Ovest del Muro di Berlino, e autrice del film in concorso Portrait of Suzanne (2019), suo ultimo lavoroliberamente tratto da un surreale racconto dello scrittore francese Roland Topor.
(INFO: animaphix.com/ | associazione.qb@gmail.com)
Storyboard, L’arte di Mimmo Paladino tra disegni e cinema d’animazione
Sono circa 80 le opere su carta, trasposizioni pittoriche di Invenzioni di Don Chisciotte (2006, 6′) e Il Sembra e l’Alzolaio (2013, 10′), film d’animazione realizzati da Mimmo Paladino, presentate in occasione di Storyboard. L’arte di Mimmo Paladino tra disegni e cinema d’animazione.
Un percorso immersivo che racconta lo sconfinamento del mondo visivo di uno dei principali esponenti della transavanguardia italiana nel cinema d’animazione, dove i segni si mescolano con i suoni, la materia con la luce, i colori con il movimento.
La mostra, realizzata in occasione della sesta edizione di Animaphix – International Animated Film Festival in collaborazione con Drago Artecontemporanea, sarà visibile dal 29 luglio al 15 settembre presso la Galleria Civica Renato Guttuso di Bagheria.
Il mondo visivo dell’artista varca il cinema di animazione attraverso una sequenza di appunti in cui la narrazione non è mai soggetta a una lettura univoca. Ne Il Sembra e l’Alzolaio, fiaba moderna raccontata dall’ironia di Alessandro Bergonzoni, i disegni di Paladino si muovono dentro la dimensione onirica e surreale di un’animazione sempre fedele alla poesia delle immagini, in cui emerge forte lo sguardo visionario dell’artista.
Il passaggio dal mondo dell’arte plastica e figurativa verso quello delle immagini in movimento avviene già nel 2006, con il film di esordio Quijote, presentato alla 63ª Mostra del Cinema di Venezia. In questa versione visionaria del capolavoro di Cervantes, l’artista privilegia la teatralità dell’opera, affidata a Peppe Servillo nel ruolo di Don Chisciotte e Lucio Dalla in quello di Sancho Panza. Nel cast anche il puparo Mimmo Cuticchio, il drammaturgo Moscato, il teatrante Angelo Curti e il poeta Edoardo Sanguineti. Proprio dalla preziosa sinergia tra Paladino e Sanguineti, lo stesso anno nasce il breve film d’animazione Invenzioni di Don Chisciotte,in cui Paladino dà forma e colore ai versi malinconici del poeta genovese, interpretati magistralmente da Toni Servillo e accompagnati dalla musica della band americana Edison Woods.
In mostra inoltre, il film di animazione Giocosamente (Ita, 2007, 11’), una sorta di divértissement d’artista dove la fantasia visiva di Mimmo Paladino si intreccia alle creazioni del genio di Bruno Munari, con lo sfondo della musica originale di Riccardo Veno e la voce di Ginestra Paladino, che interpreta gli straordinari versi di Zoo dello stesso Munari.
Dal 29 luglio al 15 settembre 2020; con inaugurazione il 29 luglio, alle ore 19.
Dal 30 luglio al 2 agosto: ore 9.00 – 24.00 | info@animaphix.com
Dal 3 agosto al 15 settembre: ore 9.00 – 18.00 – dal martedì alla domenica | info@drago-arte.it