Palermo 4 marzo 2021 – Nino Vaccarella, il celebrato ed osannato “Preside Volante”, taglia oggi il traguardo delle ottantotto primavere. Certo, a causa del covid19, non sarà un compleanno come gli altri e sicuramente non ci sarà quindi la consueta festa con tanto di abbracci e baci che amici e sportivi gli hanno sempre tributato e dovrà accontentarsi di qualche telefonata, oltre che del metaforico abbraccio tributatogli da tutto il mondo dell’automobilismo sportivo.
Di anni ne sono passati tanti, da quella sua prima apparizione alla Bellolampo – Passo di Rigano del 1956 nella quale si classificò al 5° posto nella classe 1100 con la Fiat del padre e poi le tante cronoscalate al volante della Lancia Aurelia 2500, alla quale seguì a poco, la ben più performate Maserati 2000cc a 4 cilindri, l’auto che lo impose all’attenzione delle grandi Case automobilistiche e che gli consentì di approdare, dopo la splendida annata 1961 passata alla corte del Conte Giuseppe Volpi, nelle sua Scuderia Serenissima, alla corte di Enzo Ferrari, la cui chiamata giunge nel 1962.
Restano indimenticabili le sue affermazioni come la stupefacente vittoria conseguita nel 1964 alla 24h di Le Mans, con la Ferrari 275 P che condivise con il francese Jean Guichet e poi ancora, sempre nello stesso anno, la vittoria alla 1000Km del Nurburgring in coppia con lo scomparso Lodovico Scarfiotti, sempre con la Ferrari 275 P e la prima affermazione Targa Florio del 1965, con la Ferrari P2 che divise con il povero Lorenzo Bandini, lo splendido primo posto assoluto alla 12h di Sebring del 1970, al volante della Ferrari 512S che condivise con il poi tragicamente scomparso Ignazio Giunti e con l’italo-americano Mario Andretti, il quale, non molti giorni fà, ha tagliato il traguardo delle 80 primavere.
Come dimenticare il tripudio che gli riservarono i siciliani per le vittorie alle Targa Florio del 1971, sull’Alfa Romeo 33tt3, condivisa con l’olandese Toine Hezemans e per l’affermazione nella sua ultima gara del 1973, con l’Alfa Romeo 33tt12 che condivise con il “fantino” Arturo Merzario.
Tante le soddisfazioni sui campi gara, alle quali si sommano diversi riconoscimenti, come la Medaglia d’Oro del CONI assegnatagli nel 1964; il Premio Ascari-Castellotti-Musso assegnatogli dalla Commissione Piloti nel 1968, il Titolo di Campione Italiano ACI del 1971 al quale si aggiunge, nello stesso anno, l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica; la Stella d’argento del CONi assegnatagli nel 1987 e le tante benemerenze civiche conferitegli dai vari Comuni Italiani.
Sono tanti, i lettori me lo consentano, i ricordi personali che mi legano a Nino Vaccarella, il quale, sin da giovanissimo, è sempre stato un caro amico di mio padre ed a lui, oltre ai miei auguri di buon compleanno, si associano quelli di tutta la Redazione del giornalecittadinopress.it.
Nella foto di copertina di Claudia Scavone, il nostro Rosario Lo Cicero Madè con Nino Vaccarella.