Giarre 11.07.2018 – Si è svolta nel weekend del 6, 7 e 8 luglio, la 20^ edizione della cronoscalata Giarre-Montesalice-Milo, valida per il Trofei Italiano Velocità Montagna (TIVM) e per il Campionato Siciliano riservato sia alle vetture storiche che moderne.
La manifestazione organizzata dall’ACI di Acireale in collaborazione con la Giarre Corse presieduta dall’infaticabile presidente-pilota Orazio Maccarrone, si è svolta, sin dalle verifiche Tecnico Sportive, coordinate dal Commissario Tecnico Nazionale Francesco Paolo Mazziotta, sotto un sole cocente che ha sfiorato i 40°. 225 i piloti ammessi al via.
Nel corso della prima delle due manche di prove cronometrate di sabato, ci sono stati attimi di paura per il violento impatto contro un muro della monoposto Spead RM 08 Suzuki dell’alcamese Dino Blunda (AC Festina lente), il quale è stato prontamente soccorso ma che è rimasto a lungo incastrato nella vettura. Il pilota, trasportato con una delle ambulanze di soccorso presente lungo il percorso di gara, è giunto all’ospedale di Giarre e dopo essere gli accertamenti effettuati dai Medici di guardia, ha avuto refertato una infrazione al piede sinistro ed un lesione di una vertebra lombare. Nella stessa nottate di sabato il pilota è stato dimesso dal nosocomio con l’indicazione di indossare un busto ortopedico che dovrà portare per circa due mesi. A Dino Blunda ed ai suoi famigliari vanno gli auguri di pronta guarigione da parte della nostra Redazione.
Le prove, riprese dopo lunga interruzione, anche per due botte occorse ad un paio di vetture storiche, hanno visto l’incontrastato predominio della Osella FA 30 del catanese Domenico Cubeda (Cubeda Corse) ritratto nella foto di Claudia Scavone, seguito, con un distacco di oltre 4” dalla Osella PA 21 Evo di Luca Caruso e dalla Osella PA 20 S del veterano Giovanni Cassibba (Catania Corse); quinto posto per la Gloria CP7 di Orazio Maccarrone (Giarre Corse) e per l’altra F. Gloria guidata da Agostino Bonforte (Catania Corse); sesta la Radical SR4 Suzuki di Matteo D’Urso (Catania Corse), settima la Radical Prosport di Giuseppe Cuzzola (Piloti per Passione), nono Rocco Aiuto (AC Festina lente) alla guida della Radical SR4 Suzuki dell’Autosport Sorrento, decimo posto, infine, per la Radical Prosport di Giovanni Puglisi (Giarre Corse).
Tra le vetture storiche, invece, dominio incontrastato della Paganucci BMW di Ciro Barbaccia (ASPAS), seguito, con un distacco di oltre 15” la Fiat 128 Silhouette di Salvatore Caristi (Phoenix), terzo posto per la Corsini F.Juonior di Camillo Centamore (ASPAS), quarto per la A112 Abarth di Giuseppe Murè (Puntese Corse), quinto Casimiro Piazza (Club 02) con la BMW 2002 Ti, sesto posto per “Aeron” (Scuderia Etna) con la Renault 5 Gt Turbo, settima la Lucchini Sn 3000 di Sebastiano Fisichella, ottava l’alfa Romeo GTAm di Ruggero Nicolosi (Scuderia Etna), nono Pietro Macrì (Phoenix) con la Opel Kadet GTE e decimo Natale Giordano (AC Festina lente) con la Fiat X1/9.
La musica, per quanto riguarda le condizioni meteo, non cambia anche alla domenica e così, i piloti che hanno preso il via nella gara diretta da Graziano Basile coadiuvato da Lucio Bonasera, hanno dovuto gareggiare sotto un sole cocente.
Tra le vetture moderne, la vittoria è stata, come dalle premesse della vigilia, di Domenico Cubeda, il quale mette il terzo sigillo di fila su questa ambita cronoscalata, seguito da Luca Caruso, poi squalificato all’arrivo, per una irregolarità numerica sul foglio di dichiarazione pneumatici, da lui stesso presentato ai Commissari di Gara, prima della partenza; passa quindi al secondo posto Giovanni Cassibba, staccato comunque di oltre 25” dal vincitore, terzo posto per Giuseppe Cuzzola, quarto Francesco Caruso, quinto Orazio Maccarrone, sesto Agostino Bonforte, settimo Matteo D’Urso, ottavo Rocco Aiuto, nono Rosario Milano (TM Racing) con la monoposto Reynard 903, decimo, infine, Giovanni Puglisi.
Dobbiamo, per dovere di cronaca ed essendo anche noi in gara, evidenziare l’ottima gestione del pubblico da parte della Forze dell’Ordine ed in particolare dei Carabinieri di Giarre, i quali comunque, coadiuvati dagli uomini e dalle donne della Associazione Nazionale Carabinieri, hanno usato troppo, a nostro avviso, il pugno duro nei confronti del pubblico, tenendolo eccessivamente a distanza dai piloti e soprattutto dalla vetture da competizione, anche nei momenti di pausa e di assoluta mancanza di pericolo.
Inaccettabile, infine, sempre a nostro avviso, l’uso eccessivo del ricorso alle contravvenzioni, da parte dei Vigli Urbani di Milo, i quali non hanno tenuto conto, non solo delle esigenze del pubblico accorso numeroso all’arrivo, dove gli erano concessi gli unici spazi per assistere alla gara, ma anche degli accompagnatori e famigliari degli stessi piloti, le cui auto sono state colpite da una sorta di inflessibile mannaia.
Ottimo invece l’indotto turistico che ha sicuramente fruttato ottimi affari alla strutture alberghiere ed alla attività gastronomiche della zona.
La macchina organizzativa, a detta del Presidente della Giarre Corse, il pilota Orazio Maccarrone, dopo il successo di quest’anno, si è messa subito in moto per l’edizione 2019.