Da un po’ di tempo si è aperto un dibattito molto combattuto sul tema: “auto elettriche si, auto elettriche no”. Si sono venute a creare due fazioni ben distinte, una a favore e l’altra contraria all’uso delle macchine cosiddette “non inquinanti”.
Ma tutto ciò da dove ha avuto origine?
L’unione Europea, venendo incontro ai problemi climatici e alla sempre più limitata quantità dei combustibili fossili, ha adottato un provvedimento che prevede il passaggio dalle auto con motore endotermico alle auto elettriche per il 2035. Finalmente la UE si è convinta che siamo arrivati ad un punto di non ritorno e quindi si è data una svolta green, almeno in questo settore.
Il provvedimento europeo, entrato in vigore nell’aprile 2023, consente l’immissione nel mercato esclusivamente di auto nuove a emissioni zero. Nella pratica, il raggiungimento degli obiettivi che si sono prefissati, a partire dal 2035, è quello di non produrre e vendere auto o furgoni dotati di motori termici alimentati a diesel o benzina. Quindi, a partire dal 2035, potranno essere vendute solo auto elettriche o dotate di altre tecnologie che consentano di azzerare le emissioni.
Il provvedimento non prevede esplicitamente il passaggio obbligatorio alle auto elettriche nel 2035, ma lo stop ai carburanti inquinanti. Al momento, l’unica via realmente percorribile pare quella delle auto elettriche, ma non si esclude che, grazie alle nuove tecnologie, entro il 2035 siano introdotti nuovi e-fuel (carburanti green) a emissioni zero.
Le auto a diesel o benzina acquistate prima del 2035 potranno ancora circolare, così come sarà possibile vendere auto usate con motore endotermico, ma l’obiettivo è rimuoverle progressivamente dalla circolazione per lasciare il posto alle auto elettriche e raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.
Da qui la rivoluzione copernicana delle case automobilistiche che, ognuno per loro conto, si sono date un gran da fare per mettere in produzione rispettivamente dei veicoli alimentati in accoppiata, le prime sono state le auto bifuel, ovvero con doppia alimentazione, che sono alimentate a benzina e a GPL o metano. A queste sono seguite le vetture ibride, anche queste a doppia alimentazione, la prima perlopiù a benzina e la seconda elettrica.
Del tipo ibrido ne esistono tre tipi: in breve, quello che principalmente cambia è la potenza del motore elettrico e la capienza della batteria: le mild hybrid hanno il comparto elettrico meno potente, le full hybrid sono ad uno scalino intermedio e le plug-in hybrid quello più potente. Naturalmente più saliamo tra mild, full e plug-in il prezzo varia notevolmente e sicuramente non è alla portata dei più.
Infine hanno sperimentato e messo in produzione il veicolo completamente elettrico. Per veicolo elettrico si intende un mezzo di trasporto che utilizza per il suo funzionamento un sistema a propulsione elettrica che è generalmente alimentato con batterie ricaricabili.
In parole povere pian piano si va verso la produzione di auto che sulla carta dovrebbero essere a inquinamento zero.
Ma è davvero così?
E qua nasce una battaglia tra gli ambientalisti e gli scettici. Chi ha ragione dei due?
Io sono la persona più adatta a trattare l’argomento. Dopo la mia gloriosa 600, che ha deciso di lasciarmi dopo tanti anni di convivenza, e vi confesso che quando l’ho dovuta cedere qualche lacrimuccia mi è spuntata, per non restare a piedi, ho cominciato a girare concessionarie, concessionarie. Ho visionato, provato, anche macchine usate, ma una decisione non osavo prenderla.
Il primo motivo è che una macchina nuova non si può comprare il loro costo è talmente alto che ci pensi due volte a volerti impegnare nel pagare tale cifra. Si è vero le varie case automobilistiche ti attirano in concessionaria con pubblicità create ad hoc per ammaliarti come il canto delle mitiche sirene. Poi vai a parlare con il venditore e ti dice che l’offerta reclamizzata di “220 rate da 99 euri al mese, per un totale di 24.780 euri, a questi, bisogna aggiungere tanti accessori, quasi indispensabili, che si pagano extra, e quindi il vero costo totale di è notevolmente più alto”. Quindi? Che fai affoghi o recedi?
Mi prendo un periodo di riflessione, e mi accotturo un tanticchia.
Un giorno, andando in concessionaria con la mia consorte per definire il cambio della sua auto bi-fuel benzina-gpl, con la quale si è trovata benissimo, praticamente dopo 3 anni hai l’opportunità di cambiare macchina o di terminare le rate. A questo punto sclero e chiedo a Massimo (nome di fantasia del venditore) di illustrarmi l’auto che era posizionata proprio accanto a me, un’auto elettrica. Lui, ovviamente, me ne parla benissimo, il ragazzo è un abile venditore. Ed io cosa faccio? Gli dico prepara il contratto che questa macchina, accarezzandola, è mia. Lui si mette a ridere e mi chiede “ma dice vero?” Ed io prontamente “certo od ora o mai più”.
Detto fatto. Vi chiederete ma come, ti sei lamentato dei prezzi delle altre macchine perché questa costa meno? Ebbene sì, c’era un allettante contributo statale in accoppiata con la rottamazione e sempre con la formula che a tre anni posso cambiarla con una nuova.
Con il senno di poi cosa dire della mia macchina elettrica, che naturalmente ci sono i pro e i contro. Il primo contro e che fanno pochi chilometri, la mia, visto che ho preso una delle più economiche sul mercato, non fa più di 240 km con una carica al 100% e quindi se scorrazzo città, città e poi torno a casa ho già sprecato la metà della carica o quasi, quindi la devo ricaricare. Naturalmente ero consapevole della cosa, l’ho presa perché se dobbiamo fare qualche passo in più rispetto ad andare in città, c’è la macchina di mia moglie che con un pieno di gpl fa circa 500 km e non hai problemi se ti finisce il pieno in quanto in alternativa puoi usare la benzina. Mentre nel mio caso posso solamente mettere la spina là dove non batte il sole. A parte la battuta un tantinello scurrile, ti puoi attaccare al tram. Sì, è vero che oramai città, città ci sono i posti di ricarica ma stai fermo ore ed ore ad aspettare che si ricarichi?
In ultimo do ragione a chi sostiene a ragion veduta, ma siamo sicuri che la macchina elettrica non inquini? Io gli do ragione, inquina lo stesso perché come funziona la macchina elettrica? Con l’elettricità. Come si produce l’elettricità? Prevalentemente con i derivati del petrolio, e quindi? Girala come vuoi è il gatto che si morde la coda. Da non dimenticare inoltre il problema dello smaltimento degli accumulatori, che sono molto inquinanti.
Adesso si parla di usare il bioetanolo, qualcuno lo ha provato, ma credo che su larga scala questo sia impossibile. Sfruttare l’energia atomica? Oppure avvalersi dell’idrogeno. Sono tutti propellenti pericolosissimi, una sola cosa è certa che la lobby del petrolio difficilmente farà sviluppare energie alternative e noi continueremo a far arricchire i signori del deserto.
C’è da dire anche che molte case automobilistiche si trovano attualmente in difficoltà per gli investimenti fatti per sperimentare e produrre le auto elettriche, che fino ad adesso non hanno ricevuto da parte del pubblico molta simpatia. Poi c’è l’agguerrita concorrenza dei nuovi marchi nati nei paesi asiatici, che hanno saputo conquistarsi una buona parte di mercato. Il vecchio continente ne sta soffrendo terribilmente in quanto, il costo delle materie prime e soprattutto della mano d’opera dalle nostre parti incide molto sul costo definitivo di una vettura.
Personalmente la vedo molto dura, se i vecchi e gloriosi marchi non troveranno delle soluzioni alternative saranno costrette a rivedere in maniera drastica le loro posizioni sul mercato. Troppa speculazione c’è in giro e i cosiddetti padroni della perriera (vecchio detto siculo che indica chi utilizza i propri lavoratori facendoli lavorare tanto e pagandoli poco), stanno tornando in auge, minacciando licenziamenti dei propri dipendenti con relativo trasferimento delle fabbriche in paesi dove la manodopera è a basso costo.
Si vedrà la luce alla fine del tunnel?
Riflettete gente riflettete!
N.B. La foto di copertina è la mia gloriosa 600 della Fiat, mentre quella inserita nel testo è il mio nuovo giocattolino l’auto elettrica la Spring della Dacia.