“Non sono degni delle lacrime dei nostri figli”:
con queste parole inizia lo sfogo di una delle tante mamme dei disabili, che oggi, insieme all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, hanno protestato in Piazza Indipendenza di fronte la Presidenza della Regione Siciliana, a seguito del mancato incontro fissato nei giorni passati.
“L’appuntamento, concordato la settimana scorsa alla Regione, per trovare una soluzione al blocco dell’assistenza ai disabili nella provincia di Palermo, è saltato e quindi siamo qui per protestare e aspettare di essere finalmente ricevuti. Il disagio è enorme per i 384 ragazzi della provincia di Palermo, ma il problema non è esclusivamente palermitano, infatti, riguarda tutta quanta la Sicilia. Di tutto ciò la Regione deve assumersene la responsabilità” – ha asserito il Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Giuseppe Scaccia. Per il Segretario provinciale Gigi Di Franco la situazione attuale non fa altro che alimentare una situazione di enorme disagio e tensione sociale: “hanno tagliato il diritto allo studio, il convitto, il semiconvitto, le attività extrascolastiche, il trasporto. Tutto ciò non è corretto, eppure vi sono le leggi dello Stato e della Regione Siciliana, che sanciscono questi diritti: non viene chiesta una concessione, ma viene chiesto un DIRITTO per quei ragazzi, che sono studenti, come tutti gli altri normodotati. I disabili, così, sono stati tagliati fuori”.
Essere stati privati improvvisamente dei loro supporti, dei loro amici, del loro mondo e ancora oggi, dopo ben tre incontri rimandati, non avere nessuna risposta dalla Regione, ha fatto crescere l’attesa, la rabbia, la tristezza e soprattutto la delusione di tutti i disabili, che ponevano nell’incontro saltato, la ricerca della soluzione della problematica. Ma mentre tutto ciò continua a essere postergato, cosa impedisce alla Regione di comunicare con i disabili e le loro famiglie? Quali sono le vere cause di questi finanziamenti sospesi? Le domande rimangono ancora prive di risposte.