“La cura e il rispetto dei diritti degli animali contraddistingue il grado di civiltà di una città”. Questo è lo slogan di partenza dell’Assemblea Cittadina “Palermo e gli Animali: quale attenzione?”, che si è svolta giovedì 14 Maggio, nella Sala delle Lapidi del Palazzo delle Aquile.
L’incontro, organizzato da MOV139 e Italia dei Valori e moderato dalla Consigliera Comunale Federica Aluzzo, ha visto la partecipazione di consiglieri comunali, assessori, funzionari della pubblica amministrazione, veterinari, rappresentanti di varie associazioni animaliste e soprattutto di amanti degli animali e cittadini. Un’assemblea costruttiva e informativa, finalizzata alla ricerca di soluzioni, ma che non ha risparmiato anche forti polemiche e critiche da parte di alcuni intervenuti. Oggi, le problematiche legate alla vita e agli spazi degli animali a Palermo, infatti, sono aumentate proporzionalmente al crescere incondizionato del fenomeno del randagismo e all’evidente
degrado del canile municipale, struttura definita, sin dall’inizio dell’assemblea, “inadeguata” e da alcuni “una vera e propria galera per gli animali”.
Tante le tematiche proposte, oggetto di analisi ed interventi: l’importanza della sterilizzazione, l’individuazione di zone sgambatura nei parchi, ville e giardini, le attività sanitarie, l’operato delle guardie zoofile, la necessità di incentivare le adozioni e la Carta dei diritti degli animali.
Illustrare questi temi confrontandosi e valutando tutte le possibili soluzioni è ciò che ha spinto il Capo gruppo del Mov139 Aurelio Scavone a incoraggiare questa assemblea, la cui finalità è stata certamente “quella di tenere alta l’attenzione sui temi degli animali”. Anche l’Assessore Francesco Maria Raimondo, Responsabile dei diritti degli animali ne ha sottolineato la centralità: “non c’è famiglia ormai che non abbia con sé un animale. È un tema che sta a cuore a tutti e che non può essere messo da parte”.
Dagli interventi iniziali è emerso, innanzitutto, l’esigenza di una riqualificazione del canile storico di via Tiro a Segno, che non è in grado di contenere e provvedere alla cura degli animali ospitati (si tratta di circa 400 cani) e che, chiaramente, non può accoglierne altri. Inoltre, è stata puntualizzata l’impossibilità di immettere parte dei cani del rifugio municipale nel territorio palermitano, cosa che ha suscitato non poche polemiche da parte delle associazioni animaliste presenti all’incontro, considerato che la maggior parte sarebbero malati e, soprattutto, “razze pericolose”.
Domenico Musacchia, Dirigente del settore Ville e Giardini ha richiamato l’attenzione su “tutti” gli animali, ricordando che oltre ai cani randagi, a Palermo, non si può dimenticare la percentuale, certamente considerevole, degli animali di allevamento, come mucche e pecore.
Nella lotta contro il randagismo, Musacchia ha esortato i partecipanti ad una chiara analisi e trattazione dei due versanti sostanziali del problema: l’aspetto economico e quello sociale. E, a tal proposito, Concetta Ansaldi, Dirigente della UOB 8.1 “Igiene urbana veterinaria” del dipartimento ASOE, ha parlato della mancanza di fondi a disposizione, punto cruciale e giustamente determinante, che rende impossibile qualsiasi azione risolutiva “dispendiosa”.
Per il Dirigente responsabile dei diritti degli animali Maurizio Pedicone: “la situazione del rifugio di via Tiro a Segno è critica” e, dunque, si dovrebbe rivolvere il problema, sgombrando la struttura stessa e realizzando, sui beni immobili confiscati alla mafia, dei nuovi rifugi. L’individuazione delle aree adatte per eventuali costruzioni e la vivibilità, nel civile rapporto tra gli animali e l’uomo, è quanto illustrato dall’Assessore all’Urbanistica Giuseppe Gini.
Non sono mancate domande, osservazioni, proposte e critiche da parte dei cittadini e dalle associazioni animaliste presenti, secondo le quali le problematiche esternate nel dibattito non possono essere trattate con singoli interventi bensì devono essere risolte nella loro totalità: randagismo e canile, dunque, sarebbero facce delle stessa medaglia.
L’idea di considerare unitario il duplice problema (randagismo-canile) è stata ben accolta dal Dott. Francaviglia, medico veterinario Dirigente all’ ASP di Palermo, che richiamando il ruolo del tutto significativo del volontariato ha espresso ottimismo per la soluzione del problema stesso.
Superare l’emergenza del randagismo per Filippo Occhipinti, Capo gruppo Italia dei Valori, è possibile attraverso la riqualificazione del canile già esistente e attraverso le adozioni incentivate, cosa quest’ultima che ha riscosso poco interesse. Secondo alcuni rappresentanti delle associazioni e cittadini, non tutti sono amanti degli animali ed eventuali incentivi per l’affidamento, in quel caso anche se garantiti, sarebbero vani e ingiusti. È stata messa in luce, inoltre, la necessità di rafforzare i controlli nell’affidamento, per una maggiore sicurezza e per il benessere dell’animale.
Questa assemblea cittadina ha posto l’attenzione sui tanti problemi dei nostri amici a quattro zampe, troppi per essere risolti in così poco tempo e con un semplice incontro. Ma certamente un piccolo passo sembra essere stato fatto. Adesso l’attenzione dovrebbe concretizzarsi in riscontro effettivo.
foto: Elisa Sanfilippo