Sabato 17 marzo, alle 19, da Artetika, in via Noto 40 a Palermo, si inaugurerà la mostra dell’artista Ada Loffredo, nata a Roma ma residente nel capoluogo siciliano, che da sempre si dedica al disegno e alla ceramica. Il tema della mostra è: “Elimina l’assenza, mostra l’essenza, diventa presenza!”, un titolo che già da sé si presenta intrigante, incuriosendo il visitatore durante questo tour tra tele e maioliche distribuite nelle sale della galleria. L’idea di realizzare questa personale, si deve ad un incontro tra la Loffredo e la gallerista Gigliola Beniamino Magistrelli, mentre l’esposizione delle opere è a cura dell’artista Alex Caminiti.
Protagonisti di questo originale percorso espositivo sono venticinque dipinti ad olio su tela e sei maioliche, attraverso le quali Ada Loffredo racconta la sua Sicilia, ricordando con grande amore i paesaggi madoniti, in particolar modo i luoghi legati a Gibilmanna e quindi alla sua famiglia, e poi, la bellezza e la sinuosità dei corpi femminili, ma soprattutto la mostra rende omaggio ad un artista recentemente scomparso, Aldo Pecoraino, che fu il Maestro della Loffredo. «Dedicare questa mostra al mio Maestro Aldo Pecoraino è stato il mio primo pensiero dopo la sua morte – ha dichiarato Ada Loffredo – tra l’altro credo anche di essere stata l’unica sua allieva, in quanto lui all’Accademia insegnava restauro, non pittura, ed avendo le case vicine a Gibilmanna avevamo anche occasione di passare molto tempo assieme, ed io assorbivo tutto quello che lui faceva, diceva e raccontava».
Nei lavori esposti c’è soprattutto tanto amore per la vita, ma anche l’esaltazione della perfezione della natura. «Nelle mie opere racconto le mie amate Madonie – prosegue la Loffredo – la Sicilia che amo di più». E non solo, nei suoi dipinti spicca la figura della donna, con seminudi sensuali ma mai volgari, dove la perfezione del corpo diviene protagonista insieme al volto e alla corrispondente espressione ammiccante ed elegante allo stesso tempo. «La figura femminile è la cosa più bella che ci sia – aggiunge l’artista – il corpo della donna è come se fosse un paesaggio, tra colline, montagne, salite e discese, e quindi ispira». E tra le donne, è esposto anche l’autoritratto di Ada Loffredo, che lei commenta così: «In circa quarant’anni di frequentazione col Maestro Pecoraino, lui mi ricordava sempre l’importanza della “figura” e mi diceva appunto di iniziare con gli autoritratti; oggi ne conto diversi, ma questo qui esposto è quello che mi sembra migliore».
I dipinti di Ada Loffredo, inoltre, si presentano principalmente con tonalità forti e, a proposito dell’uso dei colori nella pittura, lei stessa precisa: «Il colore per me deve essere qualcosa che ti attira subito, come il giallo intenso o l’arancione che ricordano i tramonti, anche se, tra le mie opere, c’è qualche tono che non è proprio forte».
«Le opere di Ada Loffredo non sono confezioni alla moda – ha scritto Aldo Pecoraino – perché il loro stile mira al suo “ego” e, pertanto, esse rappresentano l’attualità di chi le ha inventate. Il suo linguaggio è sincero e vicino a quanto è dentro di lei, ed è quindi l’essenza stessa della sua pittura. Ed ecco quegli alberi maestosi, quella vegetazione intensa di colore, quella luce vivida, il tutto fissato in un’atmosfera quasi onirica, come se la sua rappresentazione fosse un’immagine del passato, un lontano ricordo desolato pieno di rimpianti, dove l’artista come da un sogno si desta e lo raffigura».
La mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal 19 marzo al 10 aprile 2018, dal lunedì al sabato, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00.