Dal 7 dicembre alle ore 18 al Wagner di via libertà 58 a Palermo una expo pittorica dal titolo: “Donna /Madonna” che come riferisce il critico e lo storico d’Arte internazionale Francesca Mezzatesta, attraverso la tematica del sacro e del quotidiano essere transfert di messaggi che le opere di 10 artisti non solo siciliani ma anche rumeni e toscani, raggruppano l’essenza della donna dalla discendenza dei sentimenti dell’amore materno con “L’Amore Dentro” di Cristina Patti o l’iperrealistico “Cor Matris” della talentuosa giovane scoperta del critico, Edoardo La Francesca, nel ritratto della madre. “Riflessioni e Conversione” è l’opera di Filippo Lo Iacono che fonde l’introspezione figurativa allo sguardo nell’orizzonte paesaggistico delle chiese di Sicilia.
Iconografie che dal passato al contemporaneo ci mostrano le numerose Theotòs (Maria con il bambino e madre nel mistero dell’incarnazione) dal religioso al culturale in uno scambio interculturale tra la tradizione bizantina arabo-normanna e la rumena come nelle opere di due bravissimi artisti: Daniel Enache e Georgiana Lancu. Si ricollega alla tecnica ardita e antica il maestro Claudio Sciacca che con l’utilizzo della foglia d’oro incornicia il tema mariano con poetica personale.
La mostra utilizza l’immagine della madonna di E.Munch, che nel periodo delle avanguardie artistiche è stata considerata blasfema e che invece rispecchia nel presente la crisi dei valori,incertezza nel futuro,solitudine umana, un espressionismo oggi motivo di riflessione riguardo la visione di confine sottile di amore e violenza,eros e morte. Sofferenza dell’animo femminile come esprime nell’opera Cristina Alletto nella sua opera “Abbandono” nel tormento che affonda in una dimensione psichica di solitudine o Valeria Ferrante in “Universo Femminile” nella triade grafica minimalista e geometrica ma efficace.Presenza anche di un artista toscana, Sonia Simoneschi, che trae la similitudine iconografica delle madonne toscane nello sguardo dolce dalle mandorle socchiuse e che rimembra la storia narrata da Garcia Lorca sul femminicidio del 1928 di Nijar. Colora di allegro sentimentalismo dell’infanzia e dei ricordi sinceri e puri l’opera di Maria Antonietta Terrana.
la mostra sarà presente per una settimana, dal 7 al 14 dicembre,per poi proseguire con altre rassegne di personali e collettive. La Direzione Artistica è stata affidata al critico Francesca Mezzatesta che per l’organizzazione sarà coaudiuvata dall’ artista Cristina Patti e dall’archeologo Gerardo Di Martino.