lunedì, 23 Dicembre 2024
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Arte, architetture ed antiche istituzioni: i Palazzi aperti a Palermo per le Giornate Fai di Primavera

Una manifestazione che si conferma, come sempre, tanto attesa da cittadini e turisti e che apre le porte a luoghi solitamente chiusi al pubblico. Parliamo delle Giornate Fai di Primavera, un grande evento che coinvolge l’Italia intera, i tesori e gli studenti del nostro bel paese, e che torna per la sua ventiseiesima edizione per il prossimo week end, sabato 24 e domenica 25 marzo. Per l’occasione, saranno circa 40.000 gli studenti delle scuole medie e superiori che guideranno i visitatori alla scoperta dei 1.000 luoghi aperti straordinariamente grazie al Fai e ai suoi sostenitori.

A Palermo l’itinerario Fai sarà dedicato al seguente tema: “Arte, architetture ed antiche istituzioni”, e coinvolgerà quattro storici palazzi a cui si legano oggi le sedi delle principali istituzioni territoriali: Palazzo delle Aquile, sede del Consiglio e della Giunta comunale; Palazzo Comitini che in passato ospitò la Prefettura, e poi la Provincia; Palazzo dei Normanni, un tempo dei Re oggi dimora del Parlamento Siciliano; Palazzo D’Orleans, dove vi abitò il re di Francia Luigi Filippo d’Orléans per divenire oggi sede della Presidenza della Regione.

Il primo, Palazzo delle Aquile, detto anche Pretorio, per i palermitani semplicemente “Palazzo di città”, si trova in piazza Pretoria, ed è la sede di rappresentanza del Comune di Palermo. Secondo alcune fonti, nacque per volontà di Federico II d’Aragona e, verso la fine del Quattrocento, fu interamente ricostruito stavolta per volontà del pretore Pietro Speciale. Anche nei due secoli a seguire, si svolsero nuovamente opere di rifacimento: nel 1553 fu rifatta la facciata principale, mentre nel 1661 fu posta sul cornicione la statua di Carlo D’Aprile che raffigura Santa Rosalia, patrona della città. Successivamente, nel 1860, il Palazzo fu sede del governo garibaldino, e quindici anni dopo, assunse lo stile rinascimentale grazie all’architetto Giuseppe Damiani Almeyda. Oggi la Sala della Lapidi ospita le riunioni del Consiglio comunale, mentre la Sala Gialla quelle della Giunta.

Grazie all’iniziativa Fai, sarà visitabile anche il rifugio antiaereo, sottostante al Palazzo, e risalente al secondo conflitto mondiale.

Su via Maqueda, a pochi passi dalla stazione centrale, sorge Palazzo Comitini, progettato nel ‘700 da Nicolò Palma, bello ed elegante che ci riporta agli sfarzi del Gattopardo, coi saloni damascati, la sala da ballo, i sofà ed i lussuosi mobili; ed ancora, coi suoi scaloni barocchi e i pavimenti in maiolica, ricco di affreschi e tele alle pareti. Palazzo Comitini, per più di un secolo, fu la dimora dei Gravina principi di Comitini, ed attualmente è la sede ufficiale della Città Metropolitana di Palermo.

Il Palazzo dei Normanni è anche il Palazzo Reale di Palermo, ovvero la più antica residenza reale d’Europa, oggi sede del Parlamento siciliano. La visita inizierà dalla maestosa Sala d’Ercole, dove si riuniscono i deputati dell’Ars, per proseguire poi con le sale delle Commissioni parlamentari, solitamente non aperte al pubblico. Inoltre, lungo il percorso, sarà possibile ammirare parte del prospetto della Cappella Palatina, inglobato all’interno del palazzo. Infine, Palazzo dei Normanni è riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità ed inserito nel percorso seriale “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”.

L’ingresso sarà da Piazza del Parlamento 1.

Lo splendido Palazzo d’Orléans, su piazza Indipendenza, risale al 1775 e fu edificato per volere del principe Monroy, fu poi messo all’asta ed acquistato dal mercante Antonino Oliveri. Dal 1808 al 1814 vi abitò il futuro re di Francia Luigi Filippo d’Orléans che, dopo il matrimonio con Maria Amalia di Borbone, principessa delle Due Sicilie e figlia del re Ferdinando I, lo acquistò e lo ampliò. Nel 1856, Maria Amalia lo donò al figlio Enrico d’Orléans. L’eredità passò poi a Luigi Filippo Roberto d’Orléans, che vi morì nel 1926, lasciando la proprietà alla sorella Maria Amalia, regina di Portogallo che, un paio d’anni dopo, lo cedette al cugino Giovanni, duca di Guisa. Nel 1940, il palazzo divenne del governo italiano, e nel 1943 degli uffici alleati, successivamente, nel 1947, passò alla Regione Siciliana, divenendone la sede della Presidenza.

Contributo suggerito per le visite: a partire da 3 euro. Orari: sabato e domenica dalle 10 alle 17, con ultimo ingresso alle 16:30.

E le novità per le Giornate Fai di Primavera 2018 non finiscono qui, tantissimi altri sono i siti che apriranno nelle province palermitane di Bagheria, Carini, Caccamo, Corleone e Castelbuono. Per saperne di più, è possibile consultare il sito ufficiale della manifestazione cliccando qui.

Per informazioni sulle aperture: 02.467615366 – giornatefai@fondoambiente.it

 

 

 

 

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