Palermo 22.02.2021 – Una breve passeggiata in compagnia di mia moglie, lontani dalla calca e dalla possibilità di essere colpiti dall’infame Covid19, ci consente di posare il nostro sguardo, come mai avevamo fatto in passato, su un edificio storico della nostra Palermo, dimenticato e colpevolmente degradoto.
Mi riferisco al Cinema – Teatro – Arena Trianon che sorge in Via Alessandro Scarlatti, a pochi metri dalla caserma dei Vigili del Fuoco e del Teatro Massimo che ha conosciuto, anche lui, il degrado e l’abbandono, prima di risorgere definitivamente, nel 1997.
L’Arena è stata realizzata, così come racconta Fabio Alfano, nipote di chi la pensò e disegno in punta di matita, in un suo interessante libro “Giovanni Pernice. L’Arena Trianon e altre opere” (ed. Kalos) nel 1944/45 dal citato Architetto Giovanni Pernice, il quale si servì allora della collaborazione del collega Paolo Caruso, per gli aspetti decorativi e di Alessandro Manzo per le sculture ed è probabilmente l’ultima opera in stile decò, prima che la ricostruzione post-bellica di Palermo, desse vita ad una impronta prettamente razionalistica.
Alfano, sempre nello stesso volume, ci racconta di questo suo nonno, attivo tra gli anni ’30 ed il 1960, anno della sua prematura scomparsa, e ci fa riflettere, richiamando la nostra attenzione, ai tanti edifici, dinanzi ai quali sicuramente mille volte siamo passati, come nel caso di Palazzo Mineo, sito al 129 di Via della Libertà, oppure i portici lunghissimi che si trovano di fronte l’ingresso del porto e poi l’edificio che si trova in Via Brigata Verona – angolo Viale Campania e poi ancora il Villino Balsamo-Genova di Mondello, tutti realizzati da Pernice.
Ci conforta solo sapere che l’Arena Trianon, è stata posta, proprio per la sua unicità. sotto il vincolo architettonico, ma colpisce comunque che oggi sia adibita ad area di parcheggio e che dalla breve ricerca che ho effettuato, non si vede più la scultura che campeggiava un tempo sul suo frontespizio, perchè avvolta in alcuni teli che dovrebbero preservarla dal definitivo degrado, così come non ci sono più le lettere maestose che recavano scritto “CINEMA TEATRO ARENA TRIANON”.
E pensare che, prima di divenire arena, il Trianon, ospitò il teatro di rivista, tanto che da lì passarono la Compagnia di Carlo Dapporto, l’allora giovane Alberto Sordi e persino la celebrata Wanda Osiris, tutt’ggi e speriamo non per sempre, sepolto da una mano di misero e freddo intonaco, ma ancora in vita e non è totalmente scomparsa come nel caso di Villa Deliella.
Non ci resta che sperare, una volta finita la pandemia, nella buona volontà degli attuali proprietari dell’Arena e nella caparbietà degli eredi dell’Arch. Pernice, uniti ai Palermitani di buona volontà, nella rinascita dello storico edificio.