Una visita culturale in uno dei luoghi di culto a cui i palermitani sono maggiormente affezionati, e che proprio qualche giorno fa ha riaperto i battenti dopo diversi anni d’abbandono. Parliamo della chiesa di Sant’Antonio Abate, in via Roma 203, che è anche tornata a svolgere la sua attività parrocchiale. La chiesa è conosciuta da molti cittadini con la denominazione “dell’Ecce Homo”, poichè ospita al suo interno una statua del Cristo.
L’Associazione di promozione sociale Tacus Arte Integrazione Cultura, in collaborazione con gli operatori degli Amici dei Musei Siciliani, che nei mesi scorsi aveva organizzato delle aperture straordinarie del sito, propone una visita guidata alla scoperta proprio della Chiesa.
LA CHIESA
Costruita sopra l’antica cinta muraria medievale della città, per volontà di Giovanni e Manfredi Chiaramonte, si erge, ancora oggi, a dominio dell’antico mercato della Vucciria. Subì diversi rimaneggiamenti fino al 1823 quando, a causa di un terremoto, subì dei danni che obbligarono all’intervento l’architetto Nicolò Raineri. Un vero e proprio “scrigno d’arte” custode di magnifiche opere di Gagini, Pennino, Serenario, D’Anna e Novelli.
L’associazione Tacus, per l’occasione, fornirà anche un’analisi storico antropologica della figura di Sant’Antonio Abate, conosciuto anche come il santo del Fuoco, e sugli aspetti che riguardano il culto, la tradizione e la devozione popolare.
Il raduno dei partecipanti è previsto per domenica 3 febbraio, alle ore 16:30, proprio ai piedi della Chiesa che, dall’alto, domina la via Roma. L’ingresso sarà gratuito per i soci, mentre costerà 2,50 euro per i non tesserati. La prenotazione è obbligatoria al numero 320.2267975.
L’evento, inoltre, è inserito all’interno di “Scrigni d’arte”, rassegna di visite guidate alla scoperta di luoghi e siti della città di interesse artistico, storico e antropologico. E’ a numero chiuso, e la data e l’orario potrebbero essere suscettibili di variazione. Lo staff organizzativo, in tali casi, darà tempestiva comunicazione ai partecipanti.
