lunedì, 20 Gennaio 2025
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Anniversario strage via D’Amelio: iniziative e viabilità a Palermo

La fiaccolata in memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta partirà da piazza Vittorio Veneto (alle ore 20.00) e giungerà, attraverso un corteo silenzioso, fino al luogo della strage in via Mariano D’Amelio

Ricorre oggi il trentennale della strage di via D’Amelio, e la città di Palermo ospiterà una serie di iniziative con relative restrizioni alla circolazione. Il 19 luglio resta, ancora oggi, un momento di profonda riflessione e celebrazione del sacrificio del giudice Paolo Borsellino e dei cinque agenti della scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

E iniziamo proprio con la viabilità. Con l’ordinanza n°899 sono stati istituiti i divieti di sosta con rimozione coatta ambo i lati nelle seguenti strade e piazze in occasione delle cerimonie commemorative:

dalle ore 14.00 del 17 luglio alle ore 24.00 del 20 luglio nell’intera via della Vetriera;

dalle ore 15.00 alle ore 24.00 del 17 luglio, e comunque sino a cessate esigenze, intera piazzetta della Pietà ed in via Torremuzza nel tratto compreso tra via Alloro e via N. Gervasi;

dalle ore 18.00 alle ore 24.00 del 17 luglio in piazzetta Brunaccini;

dalle ore 18.00 alle ore 24.00 del 17 luglio in piazza Marina, nel tratto compreso tra la chiesa della Catena e l’intersezione con via Vittorio Emanuele;

dalle ore 13.00 del 17 luglio alle ore 07.00 del 20 luglio nelle intere via M. D’Amelio e via Autonomia Siciliana;

dalle ore 15.00 alle ore 24.00 di giorno 18 luglio in via Lincoln, 10 metri prima e 10 metri dopo l’ingresso dell’Orto Botanico; 

dalle ore 13 alle ore 22.00 del 19 luglio e comunque sino a cessata esigenza, sull’intera piazza Vittorio Veneto;

dalle ore 20.00 del 18 luglio alle ore 15.00 del 19 luglio e comunque sino a cessate esigenze, sull’intera piazza Sett’Angeli;

dalle ore 7.00 del 19 luglio alle ore 7.00 del 20 luglio, e comunque sino a cessate esigenze, sull’intera piazzetta Brunaccini nel tratto compreso antistante l’ingresso della Biblioteca Comunale.

«Con coraggio e alto senso del dovere hanno pagato con la vita il loro contrasto ad un sistema mafioso che in quel periodo ha messo in atto il più feroce attacco al cuore dello Stato e delle istituzioni. Nel trentennale della strage e alla luce dei recenti fatti, oltre ad un dolore che rimarrà per sempre indelebile, resta l’amarezza per una verità che ancora stenta a emergere su uno dei fatti più inquietanti della storia della Repubblica. Una verità legittimamente attesa dai familiari di Paolo Borsellino e delle vittime di questo attentato, alle quali esprimo oggi tutta la mia vicinanza. Ma è anche una verità che sia le istituzioni sia la società civile non devono mai stancarsi di ricercare»: dichiara il Sindaco Lagalla, che aggiunge: «Ciascun cittadino ha il dovere di mantenere vivo il ricordo dei martiri della lotta alle mafie, ai quali oggi è rivolto il nostro pensiero, attraverso l’impegno quotidiano in una battaglia per la legalità che deve coinvolgere tanto le comunità locali, quanto i loro amministratori. È necessario andare oltre i momenti celebrativi e dare vita ad azioni concrete. Tra i miei prossimi impegni vi sarà anche quello di costituire un Organismo indipendente per il contrasto alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose nella Pubblica Amministrazione. Un organismo che supporti l’attuale Piano anticorruzione varato da tutti i Comuni sotto la vigilanza dell’Anac e che ne amplia le capacità operative, svolgendo anche compiti assegnati ai nuclei antiriciclaggio già previsti dalla legge ma ancora non attuati».

Oggi, come ogni anno, sarò presente alla Fiaccolata che partirà da piazza Vittorio Veneto per concludersi in via D’Amelio: per testimoniare, ancora una volta, che Paolo vive nel gesto quotidiano che ogni cittadino compie per amore della nostra Terra; vive in ogni atto di buona amministrazione che chi governa, a qualsiasi titolo, è chiamato a porre in essere; vive nel dolore e nella speranza di una Sicilia che piange i propri figli caduti e si rimbocca le maniche per costruire un futuro di bellezza e di libertà”. Lo dichiara l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, in occasione del trentennale del tragico attentato mafioso. “Un attentato – sottolinea Samonà che è ancora oggi una ferita aperta sulla pelle dei siciliani onesti, che costituiscono la stragrande maggioranza. Restano scolpite nella mia memoria le parole che il magistrato Paolo Borsellino, ospite di un dibattito, pronunciò a Siracusa, nel settembre del 1990, nel corso della festa nazionale del Fronte della Gioventù. Quell’uomo, fedele servitore dello Stato, spronava noi giovani a credere sempre nei nostri ideali incitandoci a fare la nostra parte nella società. “Potrei anche morire da un momento all’altro – ci disse in quell’occasione – ma morirò sereno pensando che rimarranno giovani come voi a difendere le idee in cui credono: ecco, in quel caso, non sarò morto invano. Noi, giovani di ieri – conclude – non abbiamo ceduto alla mafia: abbiamo continuato a fare la nostra parte, a schiena dritta, con giustizia e senso di responsabilità per rendere la nostra Terra libera dalla mafia e dal malaffare. E oggi, a trent’anni da quella strage, continuiamo a chiedere verità e giustizia per fare luce sulla strage e sui depistaggi successivi”.

LE INIZIATIVE

La mostra fotografica dell’ANSA, “L’eredità di Falcone e Borsellino“, sarà esposta al Teatro di Verdura per la stagione estiva del Teatro Massimo di Palermo, in occasione della presentazione dello spettacolo “Falcone e Borsellino. L’eredità dei giusti”, martedì 19 luglio, nel trentennale delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio. La mostra, realizzata dieci anni fa e ora aggiornata, con i testi dei giornalisti Francesco Nuccio e Franco Nicastro e con le immagini dell’archivio ANSA, oltre a foto inedite dell’album di famiglia dei due magistrati, è stata realizzata con il sostegno della Regione SicilianaAssessorato Pubblica Istruzione. Nel corso degli anni è stata ospitata tra l’altro alla Camera dei Deputati, al Parlamento Europeo di Bruxelles, all’Assemblea Regionale Siciliana e nei due aeroporti internazionali di Palermo e Catania.

Lo spettacolo “Falcone e Borsellino. L’eredità dei giusti
Sempre martedì 19 luglio, alle 21:15 al Teatro di Verdura, la Fondazione Teatro Massimo di Palermo presenta il racconto in musica Falcone e Borsellino. L’eredità dei giusti, l’atteso epilogo della stagione di opere, concerti e spettacoli, dedicata quest’anno a commemorare il trentennale delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio che sconvolsero la comunità cittadina e il Paese.
Il compositore Marco Tutino è autore della musica originale, Emanuela Giordano firma la regia e la drammaturgia. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Massimo dirige il Maestro Alessandro Cadario tra i più carismatici giovani direttori italiani. Maestro del Coro è Ciro Visco. In scena con il giovanissimo e già apprezzato soprano Maria Teresa Leva, gli attori del Piccolo Teatro di Milano: Jonathan LazziniAnnaManellaMarco MavaracchioFrancesca OssoSimone Tudda. Il video e le immagini sono a cura di Pierfrancesco Li Donni e Matteo Gherardini.  
Falcone e Borsellino. L’eredità dei giusti è una coproduzione Teatro Massimo di Palermo, Teatro Regio di Torino, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Fondazione per la Cultura Torino MITO Settembre Musica. Lo spettacolo è diviso in tre parti narrativamente e temporalmente riconoscibili: Le StragiLa Reazione Il Presente. Musica, immagini, canto e narrazione si intrecciano con delicatezza e intensità ai documenti video originali messi a disposizione da RAI Teche, e alla drammaticità della voce di Paolo Borsellino che, dopo la morte di Giovanni Falcone, denuncia l’isolamento in cui era stato lasciato l’amico. Orrore, paura e senso di sconfitta, lo sgomento di un intero paese, la morte della speranza, l’Italia in lutto: questo emerge con forte intensità. E ancora, i rimandi poetici a Gesualdo Bufalino, il ricordo corale di quei giorni, che dal senso di sconforto vira al desiderio di riscatto, individuale e collettivo; ecco, dunque, le assemblee, le piazze gremite, il coraggio dei giovani, il riaffermarsi dei valori imprescindibili di verità, giustizia, onestà. Infine, ci si interroga su quale sia l’eredità lasciata dai Giusti. Nella seconda parte (insieme alle musiche composte appositamente per lo spettacolo) è stato inserito anche il Libera me Domine su testo del poeta Ignazio Buttitta che Marco Tutino realizzò nel 1993 per il “Requiem in onore delle vittime di mafia”. Falcone e Borsellino. L’eredità dei giusti
Martedì 19 luglio sarà in scena quindi al Teatro di Verdura di viale del Fante, 39.
Inizio spettacolo ore 21:15. Biglietti: da 5 a 30 euro.

Sempre martedì 19 luglio, alle 21.10 in concomitanza con l’esecuzione dello spettacolo al Teatro di Verdura, andrà in onda su Sky Classica HD, “Cenere”, l’opera-inchiesta di Gery Palazzotto, prodotta dal Teatro Massimo, che ripercorre proprio quei giorni drammatici della storia recente del nostro Paese che culminarono con le stragi del 23 maggio e del 19 luglio.

Si terrà il 19 luglio l’iniziativa dal titolo «In memoria di Paolo – La Sicilia di oggi a trent’anni dalle stragi del ‘92». L’edizione 2022 sarà ancora una volta una maratona digitale (verrà messa in onda, a partire dalle 16.58 ora esatta dell’attentato di Via D’Amelio, sulla pagina Facebook del «Centro Studi Dino Grammatico») con dei contributi audio-visivi, da parte di personalità impegnate nel contrasto alla mafia (Fabrizio FonteUmberto BalistreriErnesto OlivaClaudio BurgioLuana IlardoNicolò ManninoPino Maniaci e Salvatore Mugno). Le interessanti riflessioni che sono emerse, a distanza di 30 anni da quei sacrifici che hanno visto straordinari uomini e donne della nostra Terra perdere la loro vita, ruotano attorno ad una Sicilia che è, certamente, cambiata grazie all’incessante lavoro della Magistratura e delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni in genere ad iniziare dal mondo della scuola. Molto impegno è stato, dunque, profuso tuttavia va, altresì, detto che oggi si deve affrontare una mafia sommersa quasi trasparente, che però continua ad operare dove intuisce che ci possano essere cospicui flussi economici. Il fine dell’evento è di conseguenza quello di mantenere ancora viva, soprattutto nelle nuove generazioni, la lungimirante azione di contrasto alla mafia di Paolo Borsellino. Una delegazione del «Centro Studi Dino Grammatico», come ogni anno, parteciperà, infine, alla fiaccolata in memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta, che partirà da piazza Vittorio Veneto (alle ore 20.00) e giungerà, attraverso un corteo silenzioso, fino al luogo della strage in via Mariano D’Amelio.

Domani, mercoledì 20 luglio, alla Casa di Paolo, Salvatore Borsellino e Giuseppe Lo Bianco si parlerà del libro inchiesta sul caso Attilio Manca di Sara Favarò. L’incontro avrà inizio alle ore 17,30 presso la sede della struttura in via Vetriera 57, a Palermo. Salvatore Borsellino e Giuseppe Lo Bianco parleranno con Sara Favarò del suo libro inchiesta, “Qualcosa è Cambiato. Attilio Manca. Suicidio?”. Ospite dell’incontro sarà l’attore e regista Gaetano Martorana che leggerà brani tratti dalla pubblicazione. Il testo, autorizzato dai genitori di Attilio Manca, edito dall’Associazione “Villaggio Letterario” presieduta da Anna Russolillo, nella collana “Hermes Studi Sociali” diretta da Franco Favarò, ha la prefazione di don Luigi Ciotti, la presentazione della genetista forense e docente universitaria Marina Baldi e la postfazione di Salvatore Borsellino che fa una disamina sul collegamento delle stragi del ’92 con altri omicidi, come l’assassinio dell’agente di polizia Antonino Agostino, dell’urologo Attilio Manca e non solo. É possibile che Attilio Manca, il giovane luminare di urologia, che era mancino puro si sia suicidato iniettandosi droga nel braccio sinistro? E i segni di violenza sul corpo? E gli indumenti e gli altri oggetti spariti e con loro anche le impronte digitali? E le cure al boss latitante Provenzano? Queste e tante altre domande chiedono risposte. Sara Favarò ha deciso di analizzare con la lente d’ingrandimento la sconcertante morte di Attilio Manca. Ingresso libero fino a esaurimento posti. È consigliato indossare la mascherina.

“Il grande teatro del mondo“, opera del ‘600 di Pedro Calderón De La Barca, tradotta e messa in scena dal Prof. Salvatore Lo Bue, in scena alle 21 di martedì 19 luglio nella chiesa di Santa Maria dello Spasimo. Un’occasione per celebrare attraverso la musica il trentennale della strage di via d’Amelio e il sacrificio di Paolo Borsellino insieme agli uomini della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. A precedere lo spettacolo, l’esibizione del Coro di Voci bianche del Conservatorio di Palermo che eseguirà alcuni brani tratti dal repertorio classico e moderno. Insieme al coro si esibiranno le eccellenze di giovani esecutori che hanno vinto premi nazionali e internazionali. Subito dopo, il momento tanto atteso, il cui debutto è avvenuto in occasione delle celebrazioni per la strage di Capaci e che, grazie al “Laboratorio di poetica dell’Istituto di cultura romantica”, riporta in scena questo  testo, le cui musiche sono state scritte da Mari Salvato. A impreziosire la serata e lo spettacolo il brano inedito di Mari Salvato che – dopo avere inserito  percussioni, pianoforte, un violino e il bandoneón – verrà suonato a 4 mani con Vivi Lanzara al pianoforte, quest’ultimo concesso per l’occasione dal Conservatorio di Palermo. Interpreti: Lucio Di Benedetto, Danila Matta, Vincenzo Capodici, Claudio Capostagno, Federico Maida, Rosalina Costanza, Dalila Minacapilli. Palmira Salina: disegno; Emanuela Librizzi: costumi; Ivan Belfiore: organizzazione. Musicisti: Vincenzo Capodici: chitarra; Vivi Lanzara, pianoforte, autoharp e percussioni; Dalila Matta; pianoforte; Sonia Sala: soprano; Mari Salvato, pianoforte, fisarmonica e bandoneón;  Roberto Tusa, violino. Musiche: J.S.Bach, F.Liszt, A.B. Mangoré, G.Caccini, G.F Haendel, W. A.Mozart, M. Salvato. L’ingresso alla serata è libero.

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