Palermo 11.06.2016 – C’è quella mano assassina, che, in zona Aquino a Palermo, punta un’arma da fuoco contro Lino, un pit bull che cade a terra ferito. Soccorso dai volontari, in lui rimangono le ferite di questa violenza.
Dei sei cuccioli arsi vivi nei capannoni di Brancaccio restano le foto dei loro corpi carbonizzati: immagini forti e sconcertanti, che mostrano una realtà degradata di Palermo, fatta di discariche a cielo aperto e sulla quale si aggira lo spettro dell’indifferenza da parte delle istituzioni. Più recente la vicenda del pit bull morto nel quartiere della Kalsa, probabilmente abbandonato e poi investito. Le catene, invece, sono toccate a Libera, ennesimo cane tenuto prigioniero nel fatiscente stanzone di una ex fabbrica, il cui nome è segno adesso della libertà ritrovata.
Questi sono solo alcuni degli avvenimenti, che si sono verificati a danno dei quattro zampe palermitani. Giorno dopo giorno gesti di ferocia, maltrattamenti e abbandoni sembrano aumentare, come confermato dai tanti post e foto che circolano su facebook. Fatti che non solo lasciano ferite profonde nell’animo di tutti coloro che si impegnano attivamente in difesa degli animali, ma che suscitano anche il turbamento e l’indignazione di molti cittadini.
Le associazioni animaliste scendono, dunque, in piazza per sensibilizzare la cittadinanza su quanto accaduto e, soprattutto per gridare il loro “BASTA” alla “Strage degli innocenti”. Così hanno chiamato, infatti, l’evento, che si svolgerà venerdì 24 giugno alle 18 in piazza Castelnuovo 17 in piazza Verdi.
Un sit-in di protesta con raccolta firme e fiaccolata finale per manifestare contro la noncuranza delle istituzioni e chiedere giustizia. «Stiamo preparando un esposto per tutti i cittadini, sarà possibile firmarlo il giorno della manifestazione e poi da noi verrà depositato in Procura» – precisa UGDA Sicilia (Ufficio Garante Diritti Animali) nella pagina dell’evento (https://www.facebook.com/events/1139969002716280/) .
Intanto da quanti hanno seguito le tristi vicende giunge ai volontari la piena solidarietà e, inoltre, pare che molti, a causa della distanza da Palermo, non potendo sostenere e partecipare all’iniziativa, abbiano richiesto una petizione online.
In copertina foto d’archivio
Aggiornamento 16.06.2016 h 00.30