venerdì, 22 Novembre 2024
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Anche la Seconda Circoscrizione è #IosonoAlmaViva

In questi giorni, i lavoratori di Almaviva, cercano di fare prendere consapevolezza e coscenza all’opinione pubblica,  del loro stato di lavoratori del settore della  comunicazione . Tantissime sono le loro iniziative per fare conoscere il loro hashtag #iosonoalmaViva dove stavolta non c’ è solo un messaggio a effetto o un’iniziativa, ma delle persone “sani e chini i vita”, come ci ha detto uno di loro. A tal proposito, il presidente Antonio Tomaselli e il Vice Presidente Gianluca Inzerillo della Seconda Circoscrizione di Palermo,  hanno proposto questa mattina, a tutto il Consiglio, di esprimere solidarietà ai dipendenti  Almaviva. Il call center Almaviva, per chi non lo sapesse, conta più di diecimila addetti sul territorio nazionale. Oggi, purtroppo, è in crisi a causa di un mercato deregolamentato e dall’assegnazione delle gare d’appalto al massimo ribasso. Consiglio SecondaInfatti, la committenza mette a gara i propri volumi per risparmiare sui costi, facendo così gestire il proprio traffico telefonico a delle aziende che portano il lavoro all’estero. In questo modo si rischia che almaviva non possa mantenere il posto di lavoro ai 1700 dipendenti e per un conseguenziale effetto domino si rischia che i due siti palermitani di via Marcellini e via Cordova possano arrivare al collasso. Ciò comporterebbe il licenziamento per 4500 dipendenti. Come è ben comprensibile, tutto questo comporterebbe una serie di ricadute economiche per la nostra città e anche per molti lavoratori che per la propria età anagrafica si ritroverebbero ormai fuori dal mercato del lavoro.

Alice Violante durante una manifestazione di protesta
Alice Violante durante una manifestazione di protesta

Il Consiglio della II Circoscrizione intero, si è dimostrato sensibile e si è immedesimato a tutta la vicenda e vuole fare sentire anche il proprio sostegno ai lavoratori e pertanto, invita il governo regionale in prima battuta e poi a seguire il governo nazionale a prestare la dovuta attenzione ad un settore “strategico” che può rilanciare l’Italia in questo periodo di profonda crisi economica.

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