La gelosia femminile, in particolare tra madre e figlia, spesso vista come un tabù ancora da analizzare ma realmente esistente, è il principale filo conduttore del nuovo romanzo della scrittrice belga Amélie Nothomb dal titolo “Colpisci il tuo cuore” ed edito da Voland. Il libro, in Italia, è uscito pochi giorni fa, il 1° marzo, e la Nothomb ha scelto tre tappe nazionali per presentarlo: Milano, Palermo e Roma. Martedì 6 marzo l’autrice, nota in tutto il mondo, è stata accolta nel capoluogo siciliano da numerosi fan al Real Teatro Santa Cecilia per un grande evento nato dalla collaborazione tra “Una marina di libri”, La Feltrinelli di Palermo, “Billy, il vizio di leggere – il gruppo di Angelo Di Liberto”, l’Institut français palermitano e la Fondazione The Brass Group.
«Sono molto emozionata di essere in una città come Palermo dove si vive la cultura in modo molto forte – ha detto Amélie Nothomb varcando l’ingresso del teatro -. E poi, sono rimasta incantata nel poter vedere tutta questa bellezza e trovarmi ora qui a presentare il mio libro».
Prendendo spunto dalle fiabe, la Nothomb riprende in senso lato la figura della matrigna di Biancaneve. Ma, una madre può essere davvero così gelosa della propria figlia? A questa domanda la scrittrice belga ha così risposto: «Sicuramente è un argomento tabù e quindi è una novità che se ne parli. Nelle fiabe non si trattava di madri naturali, ma il fenomeno sicuramente esiste. Non c’è nulla di autobiografico in questa storia, ma ho visto donne stare male per la gelosia verso le proprie figlie».
Protagoniste di “Colpisci il tuo cuore” sono Marie (la madre) e Diane (la figlia), intorno le quali si incastrano anche delle figure maschili. La Nothomb, continuando a parlare della gelosia femminile, la paragona poi a quella maschile che «naturalmente esiste pure – ha precisato – ma comunque la prima si presenta molto più complicata, tanto che gli uomini non la avvertono neppure, essendo fondamentalmente un linguaggio tra donne, e chi le osserva sta là, come un “turista”».
Nel romanzo, oltre il tema della gelosia attiva e passiva, si affronta anche quello della maternità. «La prima gravidanza di Marie non era voluta – ha spiegato l’autrice – lei aveva solo 19 anni, e già sapeva che sarebbe stata gelosa, così il sonno è divenuto una forma concreta di rifiuto». Marie, inoltre, ha una sorella completamente diversa da lei, non bella come lei, e che non ha fatto la sua fortuna. «E’ un mistero come mai ci sia tutta questa distanza tra le due sorelle – ha aggiunto la Nothomb – la risposta forse sta nella prima infanzia, in riferimento alle “preferenze” tra figli da parte della madre. In ogni caso non esiste una preferenza, ma ci sono amori diversi, e se questa viene meno, muore la gelosia».
Amélie Nothomb ha chiacchierato sul palco del Real Teatro Santa Cecilia con Angelo Di Liberto e, al partecipato incontro, sono anche intervenuti: Preziosa Saladino che ha letto alcuni passi del libro, il musicista Vito Giordano, ed ancora, Domenico Cogliandro per il Brass Group, Piero Melati per “Una marina di libri”, Lia Vicari per La Feltrinelli Palermo, ed Eric Biagi dell’Institut français, che hanno rivolto il loro saluto al pubblico e all’ospite internazionale.
L’evento ha inoltre battezzato l’avvio delle attività del Centro Studi Brass, del Brass Jazz Museum e della Jazz Library, ospitati nel più antico teatro siciliano, nonché nella “casa” del jazz e della musica contemporanea. Il progetto di museo del jazz, con la Brass Jazz Library, si candida a diventare la più importante biblio-fonoteca d’Italia, e a promuovere la cultura partendo dal “suono della lettura”.
«Siamo molto contenti di ospitare Amélie Nothomb – ha dichiarato Domenico Cogliandro, responsabile del Centro Studi Brass, del Brass Jazz Museum e della Jazz Library – questa è la sala del centro studi del Brass che ospita a Palermo una biblioteca pubblica con un museo e la libreria del jazz, ed è la prima volta che lo apriamo ad un evento che non è propriamente legato alla musica. Inoltre, siamo molto contenti che questo luogo sia ora pronto ad ospitare attività di questo genere».