Prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Amat, proclamato da Cobas, Ugl e Faisa-Cisal. Non essendo stati convocati dall’azienda, i sindacati hanno dato il via alla seconda fase della procedura di raffreddamento. In sostanza, si tratta del preludio ad uno sciopero.
“Come previsto dalla normativa, trascorsi inutilmente cinque giorni, procederemo senza indugio alla proclamazione di una prima azione di sciopero. Stiamo già organizzando una grande manifestazione davanti a Palazzo delle Aquile”, fanno sapere i segretari dei tre sindacati, Antonino La Barbera (Cobas), Corrado Di Maria (Ugl) ed Emanuele Giannilivigni (Faisa-Cisal).
“Alla luce dell’omessa convocazione dei vertici Amat – concludono La Barbera, Di Maria e Giannilivigli – chiediamo un incontro all’amministrazione comunale. La situazione è sempre più drammatica: manca il piano industriale, il contratto di servizio non è stato ancora definito e il Consiglio comunale non si è ancora pronunciato sull’affidamento del tram. Intanto però circa 50 autisti sono impegnati nel pre-esercizio del tram, indebolendo di fatto un servizio di trasporto urbano su gomma già carente”.